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Ecco come i cinesi arruolano giornalisti americani come spie – Intervista con Nate Thayer

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Come la Cina arruola le spie americane – Intervista esclusiva con Nate Thayer, giornalista freelance americano.

E’ stato corrispondente per 25 anni in Cambogia, Cina, Nord Corea, Myanmar ed altre zone a rischio dell’Asia Orientale dove ha raccontato reportage su diritti umani, narcotraffico e guerre.

Il 20 settembre del 2014, agenti del Ministero di Sicurezza Nazionale dell’ufficio di Shanghai hanno contattato Thayer per reclutarlo come spia.

I cinesi gli richiesero informazioni strategiche riguardanti:

  • la strategia governativa americana sul progetto miliardario del gasdotto Cina-Myanmar,
  • Spratly Islands
  • I colloqui segreti tra Stati Uniti e Corea del Nord tenutisi a Singapore nel gennaio del 2015
  • gli offrirono dei soldi (pochi) per i suoi servigi
  • gli chiesero di sfruttare i suoi circoli di amicizie a Washington, in particolare per quanto riguardava il consiglio di sicurezza nazionale e il dipartimento di stato, in particolare “informazioni non disponibili su internet.”
  • Gli chiesero di recarsi a Shanghai.

Intervista di Matteo Damiani

Perché hanno provato ad arruolarti e che cosa volevano esattamente da te?

Bene, queste erano le domande a cui io stesso volevo rispondere. Naturalmente, non mi hanno contattato dicendomi che erano agenti del Ministero della Sicurezza Nazionale quando mi hanno contattato. Mi hanno detto che facevano parte di una società di consulenze ed analisi, che è un business abbastanza diffuso. Sono stato contattato da altre società di questo tipo in Asia in passato, sono chiamati gruppi di analisi dei rischi e sono generalmente usati da compagnie che vogliono fare affari in certi paesi.

Generalmente vogliono sapere qual è la situazione, alle volte vogliono sapere cosa sta facendo il loro partner commerciale, o forse vogliono conoscere le condizioni economiche generali di un luogo.

Quello che mi ha immediatamente colpito era che questa compagnia di Shanghai non era interessata negli aspetti economici – mentre praticamente tutti i clienti di questi gruppi sono interessati proprio agli aspetti economici, del resto è il loro business, e cercano di fare soldi.

Le loro domande non avevano niente a che vedere con gli affari, piuttosto riguardavano alcune questioni spinose, problemi politici tra Stati Uniti e Cina, e la cosa mi è immediatamente sembrata inusuale, così dal momento che avevo già svolto qualche lavoro per gruppi di analisi dei rischi in Asia prima – dopotutto ho lavorato come corrispondente in Asia per 25 anni – ho contattato un paio di questi ragazzi.

Loro non avevano mai sentito nominare questa compagnia. Ho fatto quel minimo di due diligence, come cercare qualche informazione su questa ‘Shanghai Pacific & International Strategy Consulting Co‘, e non ho trovato nulla. Non c’era traccia della loro esistenza, così ho pensato che potesse essere interessante, immediatamente sono balzati all’occhio alcuni errori grossolani, e ho constatato che si comportavano non da professionisti.

Il mio primo pensiero da giornalista è stato che questa potesse essere un’ottima storia, vedere come i cinesi stessero cercando di arruolarmi come spia, e il mio secondo pensiero è stato, ‘aspetta un attimo, se vieni coinvolto in questo mondo corrotto, avrai a che fare con brutti ceffi da ambo i lati, e tutti possono male interpretare le mie intenzioni.’ Così, il mio lavoro in Asia per 25 anni si è soprattutto incentrato sulle guerre, sui conflitti e sulle turbolenze che hanno sconquassato i paesi nell’Estremo Oriente, ho vissuto in Cambogia molti anni, ho lavorato sulla Corea del Nord, in Birmania e in altri paesi, così ho ancora molti contatti nel mondo dell’intelligence. Ho inviato alcuni messaggi a queste persone chiedendo che cosa stesse accadendo, ed immediatamente mi è stato risposto di stare molto attento con queste persone, perché costoro non sono chi dicono di essere.

Ho pensato che volevo scoprire chi realmente fossero. Molto presto è divenuto chiaro che stavano cercando di reclutarmi come spia, il che mi ha dato molto fastidio …

Si, anche perché la quantità di soldi offerta era anche davvero … misera (fu offerta una cifra attorno ai 1500 USD, ndr)

Si, esatto, quasi un insulto personale (risate). Ho capito abbastanza velocemente che questo genere di cose sono molto comuni, e non voglio essere frainteso, tutti quanti fanno le stesse cose. Io sono americano, gli americani potrebbero fare le stesse cose in Cina, e i cinesi le fanno agli americani. Ogni servizio di intelligence, compresa l’Italia, fa le stesse cose, è il loro lavoro. Non è una cosa inusuale, ma questi tizi erano davvero poco professionali.

Non so esattamente come funzionino queste cose, o meglio, all’epoca non sapevo esattamente come funzionavano queste cose, ora le conosco un po’ meglio, ma sembra che sia piuttosto comune che i cinesi lancino delle grandi reti, come nella pesca. Ogni tanto capita di pescare qualcosa di veramente utile e fruttuoso. Se ci provano con uno come me e la cosa non funziona, a loro non importa. Diciamo che sono stato colpito da quanto fossero diretti, anche perché tutto questo era anche per iscritto.

Sei mai andato in Cina durante questa comunicazione?

Sono stato in Cina numerose volte, ma non per andare a trattare, questa è stata una cosa per la quale sono stato specificatamente avvertito molto seriamente da persone che considero amiche e che lavorano nell’intelligence. Erano molto preoccupati. Se vai nel loro territorio, entri in un mondo che può causarti grandi problemi. Ho cercato in realtà di negoziare con loro di incontrarci in un territorio neutrale, in paesi come Singapore e la Thailandia, entrambi a me familiari, ed entrambi in qualche modo neutrali. Sai, i cinesi e gli americani e tutto questo genere di persone sono molto attive in questi paesi.

Nate Thayer

Non avevo, e tuttora non ho, le risorse per confermare chi fossero realmente queste persone, perché ricordiamoci che alla fine, tutto quello di cui ero in possesso erano alcuni nomi falsi e delle caselle di posta di Gmail. Così, ho contattato le fonti di intelligence che conoscevo, che fanno questo lavoro proprio con la Cina; loro hanno fatto quello che dovevano dare, ed ho confermato che questi signori erano agenti del Ministero di Sicurezza Nazionale dell’ufficio di Shanghai. Per qualche ragione infatti l’ufficio di Shanghai è molto attivo nel reclutamento di stranieri, probabilmente perché Shanghai è una città internazionale, molti uomini di affari lavorano in questa città.

Sembra che prendano di mira stranieri su base regolare, e so che prendono di mira persone anche a Washington D.C. regolarmente, soprattutto in think tank e nell’ambiente accademico. Washington D.C. è una città interessante, un sacco di persone male intenzionate vengono qui da tutto il mondo, compreso il mio presidente (ride nuovamente). Spesso prendono di mira persone che non hanno idea di essere reclutate.

Immagina di essere un giovane studente appena laureato, e ricevi un messaggio da qualcuno che ti dice che vuole pagarti perché sei, la seconda venuta di Gesù in terra, e tu sai di essere brillante e di conoscere tutto. Loro dicono di pagarti per il tuo lavoro. Non ho dubbi sul fatto che queste persone rappresentino una grande preoccupazione per i servizi di sicurezza americani. Queste persone sono prese di mira e finiscono a lavorare a loro insaputa per i cinesi.

Naturalmente queste perrsone non dicono che appartengono al Ministero della Sicurezza Nazionale, ma ho confermato al 100% che si trattava di loro.

Sono rimasto molto sorpreso da quanti americani sono stati arrestati negli ultimi anni per avere spiato per i cinesi o qualsiasi derivazione dello spionaggio la vogliamo chiamare.

Almeno 57 americani ora sono nelle prigioni federali. Generalmente seguo le notizie con estrema attenzione, ma non avevo capito quanto fosse estesa questa realtà.

Così, è una cosa comune, ed ho pensato, è una storia interessante ed ho cercato di approfondire. Non li ho incontrati, e naturalmente non ho preso soldi da loro, ma ho tenuto traccia di ogni comunicazione con loro per più di un anno. Erano spudorati, mi hanno richiesto informazioni classificate segrete specifiche provenienti dal governo americano federale e di consegnarle a loro.

L’intelligence cinese cerca di reclutare giornalisti solo per raccogliere informazioni o anche per diffondere disinformazione all’estero?

Questa è una domanda eccellente. Non lo so, lo presumo però perché le agenzie di spionaggio sono sempre indaffarate in questo genere di questioni. Non importa con chi lavori, ma presumo che diffondano queste informazioni. Il lavoro però di questo nucleo era quello di fornire informazioni crude per i loro analisti. Probabilmente hanno altre unità che si preoccupano di diffondere informazioni.

Non ho trovato queste persone molto sofisticate, ma mi è stato detto che sono le stesse persone che recentemente hanno stroncato le operazioni della CIA in Cina. Questo è quello che so, non puoi giocare con il fuoco, e gli Stati Uniti, dopo l’11 settembre, si sono dotati di un potente servizio di sorveglianza e arrestano persone in continuazione, anche solo per avere passato qualche informazione, quello che loro chiamano segreti di sicurezza nazionali, così davvero, una delle mie maggiori preoccupazioni era quella di finire arrestato da qualche idiota dei servizi di intelligence americani che non capisce come funziona il lavoro giornalistico, e questa era anche una delle maggiori preoccupazioni delle mie fonti di intelligence. Così, se qualche persona in una stanza senza finestre avesse male interpretato le mie intenzioni, sarebbe finita male davvero.

Mi è stato raccomandato con forza di non andare a Shanghai dove ero stato invitato e di non accettare soldi. Non ho fatto entrambe le cose, ma volevo sapere chi realmente fossero queste persone. Come giornalista avevo una paio di vie da seguire. Potevo incontrarli, o potevo creare una serie di prove come transazioni bancarie che avrei potuto utilizzare per rintracciarli. Ma non ho seguito nessuna di queste strade, perché questo è un mondo infestato da squali.

Ho contattato l’FBI, in particolare la divisione di contro-spionaggio, perché la CIA non può lavorare negli Stati Uniti. Questo è un lavoro che svolge l’FBI.

Ho pranzato con loro, mi hanno confermato chi erano queste persone, mi hanno detto “Si, hai ragione, stanno cercando di reclutarti”, aggiungendo poi “se vuoi lavorare con noi, non devi evidenziare questa storia, e devi lasciarci il controllo dell’operazione da adesso in poi o non possiamo aiutarti”.

Naturalmente non potevo accettare, non è il mio lavoro quello di essere una risorsa per il governo, ma questo è il motivo per cui li ho contattati innanzitutto. Non ho intenzione di lavorare per alcun governo. Sono rimasto però particolarmente sorpreso in negativo dalla quantità di tempo necessaria all’FBI per farsi viva. Hanno impiegato un anno per mettersi in contatto con me, ho buone connessioni ed avevo passato tutte le informazioni ai servizi di intelligence, tutti gli scambi di email, perché volevo che fosse chiaro che non stavo lavorando per i cinesi. L’FBI comunque ha impiegato un anno per ricontattarmi.

Se volevo fare qualcosa di dannoso, avrei avuto tutto il tempo di farlo, così sinceramente non sono rimasto impressionato dalla qualità dei servizi di ambo le nazioni. Non sono rimasto impressionato dal livello di sofisticatezza dei cinesi, ma nemmeno da quello americano.

Come la Cina arruola le spie americane