Data / Ora
Date(s) - 04/04/2017
6:00 pm - 8:00 pm
Luogo
MUDEC
Indirizzo via Tortona 56
Città Milano
Nazione
Categorie
Nonostante i molti stereotipi che da diversi anni accompagnano la presenza cinese in città come Milano e Prato, oggi emergono dinamiche nuove e per certi versi inaspettate sul loro insediamento nel territorio.
I cinesi non sono un tutto indistinto a cui spesso viene fatto riferimento, ma esibiscono una serie di peculiarità che si trasformano nel tempo.
Oltre ad essere degli imprenditori capaci di sfruttare le diverse opportunità del mercato, sono divenuti anche dei consumatori formidabili, con ricadute evidenti sull’intero tessuto economico locale e degli interlocutori importanti per i processi di governance.
Ciò che emerge da questo spaccato di realtà è una nuova prospettiva con la quale guardare alle trasformazioni più recenti della presenza cinese nelle città italiane, finalizzata a promuovere nel prossimo futuro maggiori e più efficaci processi di integrazione sociale e multiculturalità.
Pur nella diversità economico-territoriale delle due città considerate, un punto di partenza comune è quello di considerare la cultura come motore di inclusione sociale e dunque puntare allo sviluppo delle politiche culturali e al coinvolgimento dei cittadini cinesi e sino-italiani in progetti che, a partire dalla loro cultura e dal loro vissuto, investano il territorio e diventino progetti per la città.
Intervengono:
Filippo Del Corno – Assessore alla Cultura Comune di Milano
Simone Mangani – Assessore alla Cultura Comune di Prato
Moderano l’incontro:
Bettina Mottura – Istituto Confucio Università degli Studi di Milano
Daniele Brigadoi Cologna – Università degli Studi dell’Insubria e curatore della mostra “Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano”
All’incontro saranno presenti anche Matteo Demonte e Ciaj Rocchi, co-curatori della mostra e ideatori del documentario a disegni animati e della graphic novel dall’omonimo titolo “Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano”
Nonostante i molti stereotipi che da diversi anni accompagnano la presenza cinese in città come Milano e Prato, oggi emergono dinamiche nuove e per certi versi inaspettate sul loro insediamento nel territorio.
I cinesi non sono un tutto indistinto a cui spesso viene fatto riferimento, ma esibiscono una serie di peculiarità che si trasformano nel tempo. Oltre ad essere degli imprenditori capaci di sfruttare le diverse opportunità del mercato, sono divenuti anche dei consumatori formidabili, con ricadute evidenti sull’intero tessuto economico locale e degli interlocutori importanti per i processi di governance.
Ciò che emerge da questo spaccato di realtà, è una nuova prospettiva con la quale guardare alle trasformazioni più recenti della presenza cinese nelle città italiane, finalizzata a promuovere nel prossimo futuro maggiori e più efficaci processi di integrazione sociale e multiculturalità.
Pur nella diversità economico-territoriale delle due città considerate, un punto di partenza comune è quello di considerare la cultura come motore di inclusione sociale e dunque puntare allo sviluppo delle politiche culturali e al coinvolgimento dei cittadini cinesi e sino-italiani in progetti che, a partire dalla loro cultura e dal loro vissuto, investano il territorio e diventino progetti per la città.
Precede l’incontro la proiezione del documentario a disegni animati “Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano”
sala Biblioteca ore 17,30
L’incontro fa parte del calendario di appuntamenti collaterali alla mostra “Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano” allestita al MUDEC, Museo delle Culture, dal 15 marzo al 17 aprile 2017.
LA MOSTRA
A partire dal periodo delle origini della migrazione cinese (1906-1946) – il meno documentato in assoluto- Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano, a cura di Daniele Brigadoi Cologna (università degli Studi dell’Insubria) e Matteo Demonte (leggi la nostra intervista a Matteo Demonte) , inquadra la vicenda locale e italiana nella più ampia trama della diaspora cinese in Europa e nel mondo.
Da qui il titolo, che riprende il termine anglofono Chinamen usato in Occidente per definire gli uomini cinesi che nel corso del XIX e XX secolo ampliarono la propria presenza nelle principali città europee e statunitensi. Una parola, non sempre usata in accezione positiva, ma che restituisce all’immagine dei primi migranti cinesi, quasi solo uomini, il sapore tragico e meraviglioso della loro prima apparizione in un mondo lontano dove vestire i panni del “Chinamen” poteva anche essere sinonimo di una nuova identità: quella del cinese all’estero, cosmopolita, indipendente e padrone di nuove sfere di relazioni sociali a partire dalle quali costruire il proprio riscatto sociale.
Cuore della mostra è il progressivo delinearsi dell’identità sino-milanese e le trasformazioni del quartiere di via Canonica, Sarpi e Porta Volta.
Da questa memoria ritrovata, grazie anche al dialogo con i discendenti dei protagonisti della prima ondata migratoria, scaturisce una riflessione sul presente e sulla città.
Chinamen. Un secolo di cinesi a Milano conclude il progetto culturale “Milano Città Mondo #02Cina” organizzato dall’Ufficio Reti e cooperazione culturale del comune di Milano e da Mudec, con la collaborazione dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano e del Forum della Città Mondo.