Antonyms ActOnition Exhibition

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  5. Antonyms ActOnition Exhibition

Data / Ora
Date(s) - 11/06/2021 - 30/09/2021
10:00 am - 6:00 pm

Luogo
Dipartimento di Cultura ed Educazione del Consolato Generale Tedesco a Shanghai

Indirizzo Cross Tower 101, Fuzhou Road 318, Shanghai

Città Shanghai

Nazione

Categorie


A seguito della mostra Inizio di una conversazione sul femminismo comparato, tenutasi a Nanchino, in Cina, nel 2017, WhyWhyArt ha avviato ActOnition un’azione eseguita negli spazi pubblici da individui e attivisti non solo per riconoscere le responsabilità personali ma anche per agire, sottolineare e cambiare gli aspetti ingiusti di alcuni comportamenti sociali.

Vernissage: 11 giugno 2021, 18.00–21.00
Organizzatori: WhyWhyArt, Dipartimento di Cultura ed Educazione del Consolato Generale Tedesco a Shanghai
Sostenuto da: ifagallery, EASA

Per l’occasione WhyWhyArt ha proposto sette Antonyms” (Contrari) iniziali (in forma grafica), che potenzialmente diventeranno una sorta di armamentario di consapevolezza culturale, volto a favorire la comunicazione come un emoji della timidezza, presente nei cellulari di tutti. A causa delle vivaci reazioni e idee dei partecipanti in tutto il mondo, il numero di Contrari alla fine è cresciuto fino a 12.

12 Contrari

Contrari contro la violenza, contro l’aggressione sessuale, contro la violenza domestica, contro la violenza mentale, contro la violenza emotiva, contro la violenza culturale e spirituale, contro il privilegio della conoscenza, contro la violenza ambientale, contro l’abuso di potere, contro l’abuso economico, e Contrari contro la violenza auto-inflitta. I primi 7 ActOnitions sono stati eseguiti da Susanne Junker e Zane Mellupe in Vietnam nell’aprile 2019.

Per coinvolgere più partecipanti in questo progetto, WhyWhyArt ha lanciato un invito aperto accogliendo persone di ogni tipo di estrazione e nazionalità. La call for action” è stata condivisa su diversi social media e promossa attraverso diversi canali, oltre al passaparola.

I Contrari, come forma di ActOnition, sottolineano la necessità di continuare a sensibilizzare i diversi gruppi sociali di “s(he) gender”, e sono progettati per attirare l’attenzione e discutere l’antitesi strutturale tra sviluppo e tradizione nelle economie emergenti.

I Contraridescrivono chiaramente il rifiuto degli abusi sessuali, fisici e mentali perpetrati per interessi economici antisociali. Le molestie sessuali sono solo una forma di sfruttamento, insieme allo sfruttamento del lavoro, al prelievo di organi, per non parlare dei vincoli culturali legati ai pregiudizi ancestrali contro l’uguaglianza nella società.

Quali potrebbero essere i fattori trainanti del cambiamento nelle società tradizionali, dove i legami familiari sono stati e sono tuttora una parte cruciale dell’identità di una persona? È mai possibile rafforzare i diritti delle donne nel quadro di una famiglia tradizionale?

Anteporre i legami sociali e gli interessi di gruppo ai desideri e agli obiettivi individuali è una precondizione necessaria per una società tradizionale solida e cementata. Tutti devono agire secondo il proprio ruolo e status, per garantire la continuazione della tribù. Tuttavia, il tessuto della società, che percepiamo come inerte e stabile, è fatto di atti e pensieri di soggetti protagonisti, che solo in un secondo tempo si cristallizzano e pietrificano nel tempo.

Il nostro tempo

Nell’era dei social media e del digitale, ci sono canali per artisti e individui che trasmettono messaggi potenti su una scala mai vista prima.

Durante la preparazione di questa mostra è scoppiata ed è ancora con noi la pandemia di Covid-19 che ha fatto sentire ancora più forte al mondo la presenza della violenza. La mobilità è stata ed è limitata. Le persone sono state separate dalle forze della distanza e dalla necessità della sicurezza. Spesso le persone sono state costrette a stare insieme in spazi limitati per un lungo periodo di tempo. Ciò ha reso le persone più consapevoli della violenza sul lavoro e nella società: violenza economica, violenza ambientale e disuguaglianza su come la conoscenza viene diffusa nella società.

Gli artisti Italiani

La mostra annovera una presenza considerevole di artisti Italiani, attivi a livello internazionale, che si sono confrontati col tema della violenza, cruciale in questa fase storica pandemica.

Caterina Notte, artista multimediale arrivata al mondo della fotografia dallarchitettura, si concentra sulla violenza verso gruppo sensibili, donne e bambini. Daniele Mattioli, tra Cina e Italia negli ultimi venti anni e di base a Shanghai, contribuisce alla mostra con la sua sensibilità fotografico-giornalistica, catturando il sacrificio relativo allavanzamento della società.

Elena Monzo inquadra ricorrenti figure femminili, rappresentate con stile visionario, nel contesto effimero della società contemporanea, omologata e decadente, rompendo gli stereotipi di gender. Flavia Bigi, artista emozionale, dona forma visiva ai sentimenti e si concentra sulla decifrazione delle cause di interazione, conflitto e violenza tra sfere intime e culturali, economiche e sociali.

Organizzazione

Antonyms – ActOnition è una mostra, con contributi internazionali, curata da Zane Mellupe, organizzata da WhyWhyArt, e dal Dipartimento di Cultura ed Educazione del Consolato Generale Tedesco a Shanghai, con il supporto di ifagallery e EASA (European Art and Science Association).

La mostra è progettata come un muro di espressioni che consente agli individui di mostrare le proprie opere e azioni, mantenendo la mostra in crescita durante i 3 mesi di durata.

Durante questa mostra, diversi forum di esperti si concentreranno su diversi argomenti di violenza in diversi settori, coinvolgendo antropologi, artisti, ricercatori e scienziati.

Più di 40 artisti provenienti da vari paesi partecipano a questa mostra, ognuno con un approccio molto personale nel parlare di violenza. Gli artisti includono: Abby Robinson (USA), Alan Flesher (USA/Israele), Baiba Ladiga (Lettonia), Caterina Notte (Italia/Germania), Charles Leblanc (Canada), Chris Gill (Regno Unito), Dana Popa (Romania/Regno Unito) , Dennis Jere (Zambia), Daniele Mattioli (Italia), Elena Monzo (Italia), Flavia Bigi (Italia), Francisco Hauss (Messico), Fred Farrow (Paesi Bassi), Göen Dilek Acay (Turchia), Han Bing (Cina) , Hazal Firat (Turchia), Irina Banari (Moldavia/Cina), Julia Scorna (Germania/Francia), Kate Tipler (Regno Unito), Katherin Gutierrez (Columbia), Kathryn Gohmert (USA/Germania), Ke Zhou (Cina), Kurihara Tadashi (Giappone), Leah Bourdin (Francia/Germania), Leroy Brothers (Belgio), Maria Das Dores ( Francia), Monika Lin (USA), Niamh Cunningham (Irlanda), Panos Dimitropoulos (Grecia), Paulina Otylie Surys (Polonia), Piers Secunda (Regno Unito), Raul Alvaro (Spagna), Reiji Kobayashi (Giappone/Lettonia), Samuel Bourdin (Francia/Thailandia), Susanne Junker (Germania/Francia), Vasily Betin (Russia), Virginie Lerouge Knight (Francia), We Are (Internazionale), Yoky Yu (Cina/Spagna) e Zane Mellupe (UE/Cina).

A cura di Zane Mellupe

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