Video dalla Cina

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Scopri la Cina attraverso i migliori video, i filmati più interessanti, i trailer dei film cinesi, i documentari sulla Cina.

Una coppia LGBT è stata picchiata dalle guardie di sicurezza alla Factory 798 a Beijing

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Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che alla Factory 798, il popolare distretto artistico di Beijing, fosse in corso un evento LGBT dove venivano distribuiti alcuni adesivi per celebrare la giornata internazionale contro l’omofobia (国际不再恐同日) che si svolgerà il 17 Maggio.

Le ragazze nel video hanno dichiarato che si stavano semplicemente dirigendo verso il parcheggio per salire in macchina. Ad ogni modo, le guardie, le hanno bloccate all’ingresso e le hanno aggredite. Quando la polizia è infine giunta sul luogo dell’aggressione, hanno condotto le giovani al commissariato.

Nel video è ripreso il momento dell’aggressione. Le guardie sembra siano state criticate nelle piattaforme social.

Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti.

Argomento: omofobia in Cina

Belt and Road Initiative video

Un video pop cinese ci spiega l’iniziativa Belt and Road, 2

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Ecco un nuovo video utilizzato per promuovere la Belt and Road Initiative, che secondo i progetti del governo cinese, dovrebbe unire la Cina al resto del mondo attraverso il potenziamento di strade, rete ferroviarie e collegamenti portuali.

Secondo la descrizione su Youtube, promosso dal canale New China TV, controllato dall’agenzia di news Xinhua, la canzone ‘rap’ è stata creata dai millennial cinesi: “Le giovani generazioni in giro per il mondo la cantano e ballano”.

Il video è stato caricato sulla piattaforma il 13 maggio del 2017.

Ecco la traduzione del testo in Italiano e l’originale in cinese

Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road!
Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road!
Quando la Belt and Road raggiunge l’Europa, il vino rosso dell’Europa verrà portato fino alla porta di casa vostra con almeno mezzo mese d’anticipo.
I container al porto del Pireo (non è casuale la scelta del porto greco, poiché è controllato al 70% dalla cinese Cosco, ndr) verranno spediti molto più in fretta.
Quando la Belt and Road raggiungerà l’Egitto,
la zona economica del Canale di Suez vedrà il PIL locale crescere.
Il vento cinese soffia attraverso il deserto.

Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road!
Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road!
Quando la Belt and Road raggiungerà le Montagne di Karakoram,
altri prodotti cinesi arriveranno in Pakistan.
Quando la Belt and Road raggiungerà la centrale a carbone di Puttalam,
la gente dello Sri Lanka non dovrà più preoccuparsi delle alte bollette elettriche.
Quando la Belt and Road raggiungerà Kuantan, in Malaysia,
i giovani avranno un nuovo lavoro,
e si stringeranno la cravatta con il suo amore.
Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road!
O~~Belt and Road!
Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road!
O~~Belt and Road!
Quando la Belt and Road raggiungerà la Bielorussia,
dove si trova il Parco Industriale Cino-Bielorusso,
i lavoratori saranno indaffarati giorno e notte.
Loro costruiscono le autostrade, o la “Via della Seta” che connetterà la Cina alla Bielorussia.
Mutui benefici, responsabilità e destino condivisi.
Il Fondo della Via della Seta, le banche (dei paesi) BRICS, AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank, ndr)
Il Fondo della Via della Seta, le banche BRICS, AIIB
Whoo, Yi Dai Yi Lu, Belt and Road,
O~~Belt and Road!
Ampie consultazioni, contributi congiunti e benefici condivisi!

一带一路来到了欧洲。
这里的红酒提前半个月送到家门口。
比雷埃夫斯港的集装箱更快更快地被运走。
一带一路来到了埃及。
苏伊士湾的经贸合作区刷新了当地GDP。
中国风在沙漠上刮起
一带一路来到喀喇昆仑山
更多中国商品抵达巴基斯坦
一带一路来到普特拉姆燃煤电站
斯里兰卡人不再担心高昂的电费单
一带一路路过马来西亚关丹
马来小伙找到新的工作
终于牵手心中另一半
一带一路来到白俄罗斯
中白工业园坐落在此
这里的工人日夜忙碌
造出的公路连接了中国到白俄罗斯的丝绸之路
共同利益,共同责任,共同命运!
丝路基金,金砖银行, 亚投行
丝路基金,金砖银行, 亚投行
nonno-mao-propaganda-comunista-cinese

Nonno Mao e la propaganda comunista cinese nel 2017

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Questo genere di canzoni, sebbene imbarazzanti, generalmente vengono insegnate nelle scuole elementari per le competizioni di cori fra le classi.

Gli insegnanti in realtà spesso non indugiano sul significato dei testi. Lo scopo di queste canzoni è quello di fare pratica di canto e di imparare l’importanza del lavoro di gruppo.

Certo è che il risultato finale appare grottesco, specie se si è a conoscenza della storia recente cinese.

Di seguito il testo in cinese e tradotto:

我爱北京天安门
天安门上太阳升
伟大领袖毛主席
指引我们向前进毛爷爷说
好好学习 天天向上
毛爷爷说
独立自主 自力更生
毛爷爷说
锻炼身体 保卫祖国毛爷爷他小时候
身体棒棒人人夸
身体棒棒人人夸毛爷爷也曾是个小朋友
他在探索 他在长大
像冉冉生起 明天的太阳

 

我爱北京天安门
天安门上太阳升
伟大领袖毛主席
指引我们向前进

Amo Beijing Tiananmen
Il sole sorge su Tiananmen
Il Grande Presidente Mao
Sotto la sua guida, andiamo avanti.Nonno Mao ha detto:
Studia duro, migliora ogni giorno.
Nonno Mao ha detto:
Sii indipendente, sii autosufficiente.
Nonno Mao ha detto:
Fai sempre esercizio, difendi la madrepatria.Quando Nonno Mao era giovane,
Il suo corpo era forte ed ognuno lo elogiava.Quando Nonno Mao era un bambino,
Esplorava e cresceva.
Era come se stesse lentamente ascendendo:
Il Sole del Domani.

 

Amo Beijing Tiananmen
Il sole sorge su Tiananmen,
Il Grande Presidente Mao,
Sotto la sua guida, andiamo avanti.

Fonte: Youtube

cinesi in italia documentario

iChineseinItaly, una webserie di documentari su i cinesi in Italia oggi

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La Cina avanza e i cinesi stanno iniziando sempre più a far parte della nostra vita.

Silenziosamente prendono posizioni nella nostra società. Promuovono una lingua in tutto il mondo e anche in Italia moltissimi studenti iniziano a studiare il cinese. Masse di turisti invadono le nostre città per non più di due giorni. Comprano capi firmati, ci fotografano e tornano al loro paese. E nel frattempo il bar sotto casa è diventato cinese, il parrucchiere è cinese. Anche l’aperitivo sta diventando cinese. Milioni di studenti invadono le città d’arte per studiare pittura, canto, scultura e musica.

Link al sito di iChineseinItaly | Canale Youtube

Le più grandi comunità cinesi, formatesi negli anni ’80, si trovano a Milano, Prato e Roma, ma anche altre comunità si stanno formando in tante altre parti d’Italia. Molti dei cinesi in Italia non parlano italiano e nello stesso tempo stanno nascendo le seconde e le terze generazioni: bambini e ragazzi che parlano italiano ma non cinese. Di tutto questo mondo si sa pochissimo perché stranamente ancora oggi i cinesi e gli italiani non hanno molte possibilità per conoscersi e confrontarsi.

cinesi in italia documentario


Per questo abbiamo pensato “iChineseinItaly”, una web serie di documentari dagli 8 ai 15 minuti che ci dicono chi sono i cinesi in Italia oggi. Ogni episodio ci regala un intimo spaccato di vita. Alcuni ci raccontano l’avventurosa emigrazione verso il nostro paese, l’integrazione, le difficoltà incontrate, le tradizioni, le trasformazioni culturali. In altri episodi ci mostrano le storie di ragazzi di nuova generazione con il corpo cinese e la mente italiana, l’interazione con la nostra società e come i cittadini italiani reagiscono.

cinesi in italia documentario


Lo scopo di “iChineseinItaly” è avvicinarsi, conoscersi, capire quanto la diversità sia invece più vicina di quanto si immagini, costruire un ponte di scambio culturale tra gli italiani e i cinesi.

I protagonisti di queste storie ci faranno scoprire “la loro Italia” e ci racconteranno i loro pensieri sulla Cina vista da un altro continente.

Curiosità e approfondimenti per una serie di brevi documentari che fluidamente unirà queste storie, queste vite, lontane dal loro paese di origine ma che trovano una loro identità cinese-italiana.

Sono stati realizzati i primi tre episodi:

LA MIA STELLA POLARE 我的北极星 (13 minuti)
TANTO LONTANO QUANTO VICINO 咫尺天涯 (8,30 minuti)
SENZA DI TE NON ESISTO (10 minuti)
Il terzo e il quarto episodio sono in fase di montaggio.

Ideazione e regia:

La co-regia italo-cinese è di Leonardo Cinieri Lombroso e Tseng Kuang yi.
Leonardo è regista di documentari. Da diversi anni lavora in Asia, dove ha realizzato documentari sul cinema asiatico in Corea del sud, Sud Est Asia e Cina e documentari narrativi come Doris & Hong (2015) tra l’Italia e la Cina. Kuang yi ha collaborato con Rai Expo, ed è professoressa di cinese all’Università Roma Tre.

Il progetto per ora è una produzione indipendente. Stiamo cercando produttori e piattaforme web o tv interessate alla distribuzione.

cinesi in italia documentario

Topic: cinesi in Italia documentario

Guoke-intervista-twentytwo

Intervista esclusiva: Guo Ke, regista del documentario “Twenty-two” sulle ‘donne di conforto’ in Cina

Casa /Blog/Video dalla Cina/Page 2 Intervista a Guo Ke: Twenty-two è un documentario sulle 22 donne di conforto cinesi superstiti, vittime della schiavitù sessuale dei … Leggi

Un video di propaganda cinese anti-India accusato di razzismo

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Nel mezzo della crisi tra India e Cina, la Xinhua, l’agenzia di stampa nazionale cinese, ha pubblicato un video satirico in lingua inglese in cui ha denunciato i 7 peccati dell’India dal punto di vista cinese.

I 7 peccati dell’India secondo Xinhua

Il video è un tentativo davvero malriuscito di accattivarsi il punto di vista occidentale.

Peccato che il risultato sia imbarazzante per chi guarda, un video confuso dove l’unica cosa comprensibile è il tentativo rovinoso di fare umorismo ai danni dei vicini indiani.

Il video, intitolato “7 Sins of India” accusa il governo di Nuova Delhi di essere entrato illegalmente nel territorio cinese. Per rafforzare evidentemente le ragioni cinesi, la Xinhua ha pensato bene di far presentare le ragioni indiane ad un uomo mascherato dal forte accento indiano con barba posticcia e turbante che si lamenta di avere troppo sonno.

I soldati si fronteggiano a Doklam (Donglang in cinese, 洞朗), un’area di confine tra Cina, India e l’alleato Bhutan. Il governo indiano ha inviato i militari a giugno, per intimare lo stop alla costruzione di una strada da parte cinese.

Lo Hindustan Times ha accusato il video di essere razzista, prendendo in giro e parodiando gli indiani. Il video per ironia della sorte è stato pubblicato su Youtube e Twitter, piattaforme ambedue vietate nel paese.

Sette peccati dell'India

via China-underground

Ecco come i cinesi arruolano giornalisti americani come spie – Intervista con Nate Thayer

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Come la Cina arruola le spie americane – Intervista esclusiva con Nate Thayer, giornalista freelance americano.

E’ stato corrispondente per 25 anni in Cambogia, Cina, Nord Corea, Myanmar ed altre zone a rischio dell’Asia Orientale dove ha raccontato reportage su diritti umani, narcotraffico e guerre.

Il 20 settembre del 2014, agenti del Ministero di Sicurezza Nazionale dell’ufficio di Shanghai hanno contattato Thayer per reclutarlo come spia.

I cinesi gli richiesero informazioni strategiche riguardanti:

  • la strategia governativa americana sul progetto miliardario del gasdotto Cina-Myanmar,
  • Spratly Islands
  • I colloqui segreti tra Stati Uniti e Corea del Nord tenutisi a Singapore nel gennaio del 2015
  • gli offrirono dei soldi (pochi) per i suoi servigi
  • gli chiesero di sfruttare i suoi circoli di amicizie a Washington, in particolare per quanto riguardava il consiglio di sicurezza nazionale e il dipartimento di stato, in particolare “informazioni non disponibili su internet.”
  • Gli chiesero di recarsi a Shanghai.

Intervista di Matteo Damiani

Perché hanno provato ad arruolarti e che cosa volevano esattamente da te?

Bene, queste erano le domande a cui io stesso volevo rispondere. Naturalmente, non mi hanno contattato dicendomi che erano agenti del Ministero della Sicurezza Nazionale quando mi hanno contattato. Mi hanno detto che facevano parte di una società di consulenze ed analisi, che è un business abbastanza diffuso. Sono stato contattato da altre società di questo tipo in Asia in passato, sono chiamati gruppi di analisi dei rischi e sono generalmente usati da compagnie che vogliono fare affari in certi paesi.

Generalmente vogliono sapere qual è la situazione, alle volte vogliono sapere cosa sta facendo il loro partner commerciale, o forse vogliono conoscere le condizioni economiche generali di un luogo.

Quello che mi ha immediatamente colpito era che questa compagnia di Shanghai non era interessata negli aspetti economici – mentre praticamente tutti i clienti di questi gruppi sono interessati proprio agli aspetti economici, del resto è il loro business, e cercano di fare soldi.

Le loro domande non avevano niente a che vedere con gli affari, piuttosto riguardavano alcune questioni spinose, problemi politici tra Stati Uniti e Cina, e la cosa mi è immediatamente sembrata inusuale, così dal momento che avevo già svolto qualche lavoro per gruppi di analisi dei rischi in Asia prima – dopotutto ho lavorato come corrispondente in Asia per 25 anni – ho contattato un paio di questi ragazzi.

Loro non avevano mai sentito nominare questa compagnia. Ho fatto quel minimo di due diligence, come cercare qualche informazione su questa ‘Shanghai Pacific & International Strategy Consulting Co‘, e non ho trovato nulla. Non c’era traccia della loro esistenza, così ho pensato che potesse essere interessante, immediatamente sono balzati all’occhio alcuni errori grossolani, e ho constatato che si comportavano non da professionisti.

Il mio primo pensiero da giornalista è stato che questa potesse essere un’ottima storia, vedere come i cinesi stessero cercando di arruolarmi come spia, e il mio secondo pensiero è stato, ‘aspetta un attimo, se vieni coinvolto in questo mondo corrotto, avrai a che fare con brutti ceffi da ambo i lati, e tutti possono male interpretare le mie intenzioni.’ Così, il mio lavoro in Asia per 25 anni si è soprattutto incentrato sulle guerre, sui conflitti e sulle turbolenze che hanno sconquassato i paesi nell’Estremo Oriente, ho vissuto in Cambogia molti anni, ho lavorato sulla Corea del Nord, in Birmania e in altri paesi, così ho ancora molti contatti nel mondo dell’intelligence. Ho inviato alcuni messaggi a queste persone chiedendo che cosa stesse accadendo, ed immediatamente mi è stato risposto di stare molto attento con queste persone, perché costoro non sono chi dicono di essere.

Ho pensato che volevo scoprire chi realmente fossero. Molto presto è divenuto chiaro che stavano cercando di reclutarmi come spia, il che mi ha dato molto fastidio …

Si, anche perché la quantità di soldi offerta era anche davvero … misera (fu offerta una cifra attorno ai 1500 USD, ndr)

Si, esatto, quasi un insulto personale (risate). Ho capito abbastanza velocemente che questo genere di cose sono molto comuni, e non voglio essere frainteso, tutti quanti fanno le stesse cose. Io sono americano, gli americani potrebbero fare le stesse cose in Cina, e i cinesi le fanno agli americani. Ogni servizio di intelligence, compresa l’Italia, fa le stesse cose, è il loro lavoro. Non è una cosa inusuale, ma questi tizi erano davvero poco professionali.

Non so esattamente come funzionino queste cose, o meglio, all’epoca non sapevo esattamente come funzionavano queste cose, ora le conosco un po’ meglio, ma sembra che sia piuttosto comune che i cinesi lancino delle grandi reti, come nella pesca. Ogni tanto capita di pescare qualcosa di veramente utile e fruttuoso. Se ci provano con uno come me e la cosa non funziona, a loro non importa. Diciamo che sono stato colpito da quanto fossero diretti, anche perché tutto questo era anche per iscritto.

Sei mai andato in Cina durante questa comunicazione?

Sono stato in Cina numerose volte, ma non per andare a trattare, questa è stata una cosa per la quale sono stato specificatamente avvertito molto seriamente da persone che considero amiche e che lavorano nell’intelligence. Erano molto preoccupati. Se vai nel loro territorio, entri in un mondo che può causarti grandi problemi. Ho cercato in realtà di negoziare con loro di incontrarci in un territorio neutrale, in paesi come Singapore e la Thailandia, entrambi a me familiari, ed entrambi in qualche modo neutrali. Sai, i cinesi e gli americani e tutto questo genere di persone sono molto attive in questi paesi.

Nate Thayer

Non avevo, e tuttora non ho, le risorse per confermare chi fossero realmente queste persone, perché ricordiamoci che alla fine, tutto quello di cui ero in possesso erano alcuni nomi falsi e delle caselle di posta di Gmail. Così, ho contattato le fonti di intelligence che conoscevo, che fanno questo lavoro proprio con la Cina; loro hanno fatto quello che dovevano dare, ed ho confermato che questi signori erano agenti del Ministero di Sicurezza Nazionale dell’ufficio di Shanghai. Per qualche ragione infatti l’ufficio di Shanghai è molto attivo nel reclutamento di stranieri, probabilmente perché Shanghai è una città internazionale, molti uomini di affari lavorano in questa città.

Sembra che prendano di mira stranieri su base regolare, e so che prendono di mira persone anche a Washington D.C. regolarmente, soprattutto in think tank e nell’ambiente accademico. Washington D.C. è una città interessante, un sacco di persone male intenzionate vengono qui da tutto il mondo, compreso il mio presidente (ride nuovamente). Spesso prendono di mira persone che non hanno idea di essere reclutate.

Immagina di essere un giovane studente appena laureato, e ricevi un messaggio da qualcuno che ti dice che vuole pagarti perché sei, la seconda venuta di Gesù in terra, e tu sai di essere brillante e di conoscere tutto. Loro dicono di pagarti per il tuo lavoro. Non ho dubbi sul fatto che queste persone rappresentino una grande preoccupazione per i servizi di sicurezza americani. Queste persone sono prese di mira e finiscono a lavorare a loro insaputa per i cinesi.

Naturalmente queste perrsone non dicono che appartengono al Ministero della Sicurezza Nazionale, ma ho confermato al 100% che si trattava di loro.

Sono rimasto molto sorpreso da quanti americani sono stati arrestati negli ultimi anni per avere spiato per i cinesi o qualsiasi derivazione dello spionaggio la vogliamo chiamare.

Almeno 57 americani ora sono nelle prigioni federali. Generalmente seguo le notizie con estrema attenzione, ma non avevo capito quanto fosse estesa questa realtà.

Così, è una cosa comune, ed ho pensato, è una storia interessante ed ho cercato di approfondire. Non li ho incontrati, e naturalmente non ho preso soldi da loro, ma ho tenuto traccia di ogni comunicazione con loro per più di un anno. Erano spudorati, mi hanno richiesto informazioni classificate segrete specifiche provenienti dal governo americano federale e di consegnarle a loro.

L’intelligence cinese cerca di reclutare giornalisti solo per raccogliere informazioni o anche per diffondere disinformazione all’estero?

Questa è una domanda eccellente. Non lo so, lo presumo però perché le agenzie di spionaggio sono sempre indaffarate in questo genere di questioni. Non importa con chi lavori, ma presumo che diffondano queste informazioni. Il lavoro però di questo nucleo era quello di fornire informazioni crude per i loro analisti. Probabilmente hanno altre unità che si preoccupano di diffondere informazioni.

Non ho trovato queste persone molto sofisticate, ma mi è stato detto che sono le stesse persone che recentemente hanno stroncato le operazioni della CIA in Cina. Questo è quello che so, non puoi giocare con il fuoco, e gli Stati Uniti, dopo l’11 settembre, si sono dotati di un potente servizio di sorveglianza e arrestano persone in continuazione, anche solo per avere passato qualche informazione, quello che loro chiamano segreti di sicurezza nazionali, così davvero, una delle mie maggiori preoccupazioni era quella di finire arrestato da qualche idiota dei servizi di intelligence americani che non capisce come funziona il lavoro giornalistico, e questa era anche una delle maggiori preoccupazioni delle mie fonti di intelligence. Così, se qualche persona in una stanza senza finestre avesse male interpretato le mie intenzioni, sarebbe finita male davvero.

Mi è stato raccomandato con forza di non andare a Shanghai dove ero stato invitato e di non accettare soldi. Non ho fatto entrambe le cose, ma volevo sapere chi realmente fossero queste persone. Come giornalista avevo una paio di vie da seguire. Potevo incontrarli, o potevo creare una serie di prove come transazioni bancarie che avrei potuto utilizzare per rintracciarli. Ma non ho seguito nessuna di queste strade, perché questo è un mondo infestato da squali.

Ho contattato l’FBI, in particolare la divisione di contro-spionaggio, perché la CIA non può lavorare negli Stati Uniti. Questo è un lavoro che svolge l’FBI.

Ho pranzato con loro, mi hanno confermato chi erano queste persone, mi hanno detto “Si, hai ragione, stanno cercando di reclutarti”, aggiungendo poi “se vuoi lavorare con noi, non devi evidenziare questa storia, e devi lasciarci il controllo dell’operazione da adesso in poi o non possiamo aiutarti”.

Naturalmente non potevo accettare, non è il mio lavoro quello di essere una risorsa per il governo, ma questo è il motivo per cui li ho contattati innanzitutto. Non ho intenzione di lavorare per alcun governo. Sono rimasto però particolarmente sorpreso in negativo dalla quantità di tempo necessaria all’FBI per farsi viva. Hanno impiegato un anno per mettersi in contatto con me, ho buone connessioni ed avevo passato tutte le informazioni ai servizi di intelligence, tutti gli scambi di email, perché volevo che fosse chiaro che non stavo lavorando per i cinesi. L’FBI comunque ha impiegato un anno per ricontattarmi.

Se volevo fare qualcosa di dannoso, avrei avuto tutto il tempo di farlo, così sinceramente non sono rimasto impressionato dalla qualità dei servizi di ambo le nazioni. Non sono rimasto impressionato dal livello di sofisticatezza dei cinesi, ma nemmeno da quello americano.

Come la Cina arruola le spie americane