Da Firenze alla Cina: 6 scultori italiani in mostra

“La via della scultura” è il titolo della mostra che si inaugurerà il 24 novembre 2018 in Cina, presso il Qingdao Sculpture Art Museum.

Qui fino al 23 dicembre saranno esposte le opere di sei importanti scultori italiani, tutti membri dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, ovvero: Marcello Guasti, Giuseppe Calonaci, Gabriele Perugini, Guido Pinzani, Antonio Di Tommaso, Piero Gensini.

Saranno esposti a Qingdao 96 pezzi tra sculture, disegni e dipinti, riconducibili alla sfera dell’astrazione geometrica, declinata da ogni autore col suo personale linguaggio. La scelta degli artisti è stata operata da Qiu Yi, presidente dell’associazione di Arte e Cultura Contemporanea Cina e Italia, attiva a Firenze da diversi anni.

La mostra, che costituisce un capitolo importante del progetto espositivo “Europe”, teso a far conoscere in Cina l’arte europea moderna e contemporanea, ha visto la sinergia di due istituzioni, la giovanissima Accademia cinese di scultura e l’antichissima Accademia fiorentina delle arti del disegno, fondata nel 1563 dal granduca Cosimo I de’ Medici su impulso di Giorgio Vasari.

Si tratta di un evento di rilievo per la città di Qingdao, tra le più vivaci e ricettive culturalmente della Cina, che per la presenza dell’accademia e del grande museo si candida a polo internazionale di scultura.

I sei scultori che esporranno a Qingdao, tutti nati tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento, sono accomunati da una forte tensione verso la ricerca e la sperimentazione.

Marcello Guasti, classe 1924, è il decano del gruppo. Esordisce come xilografo, pratica la pittura e la grafica per poi dedicarsi prevalentemente alla scultura. Della sua variegata produzione possiamo citare i Gatti, i Renaioli, le serie di strutture geometriche in vari materiali, opere pubbliche quali il Monumento ai tre Carabinieri sul colle di Fiesole e la scultura-fontana Terra, Aria, Acqua, Fuoco al casello Firenze Impruneta, e più recentemente creazioni che rileggono in chiave astratta e simbolica elementi di natura e paesaggio. (in allegato, una delle opere esposte, Cipresso e nuvole sulla luna)

Giuseppe Calonaci si forma nel clima dell’Astrattismo Classico fiorentino. Nel lavoro di Calonaci ritornano con frequenza alcune figure geometriche elementari, come il Cerchio radiante: un’immagine solare emblematica del principio generatore dell’energia cosmica vitale, che nella poetica dell’artista riveste un ruolo primario. Tra le sue sculture progettate per luoghi pubblici, si segnalano la Porta della Pace a Poggibonsi e la Porta del mare e della vita a Castiglione della Pescaia.

Gabriele Perugini, artista versatile, abbina spesso i materiali tradizionali della scultura (marmo, pietra, legno, gesso, creta) a cemento, PVC, plexiglas, resine. Paradigmatica del suo lavoro è la scultura Aggregazione 90: una grande stele in cemento armato bianco e grigio, alla quale sono affiancati elementi sferoidali in bronzo, posta a Sant’Andrea a Rovezzano, all’ingresso est di Firenze.

Guido Pinzani, nato nel 1940 a Firenze, dove compie gli studi, impara a sbozzare la pietra coi tagliapietre di Maiano, esperienza seminale per il suo approccio alla scultura. Caratteristici del suo lavoro sono i Ronin – i samurai senza padrone -, sculture in legno policromo nate dalla passione dell’autore per le stampe giapponesi e per il cinema di Akira Kurosawa. Le sue opere, di netta impronta non figurativa, spiccano per il sapiente assemblaggio di forme geometriche minimali, l’equilibrio plastico e l’impiego del colore nella definizione delle superfici.

Antonio Di Tommaso, oggi Presidente della Classe di Scultura dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dai primi anni Settanta inizia un’intensa e incessante attività di sperimentazione, distaccandosi progressivamente dalla figurazione tradizionale per approdare al campo linguistico dell’Astrattismo. Tra le sculture eseguite per spazi pubblici urbani, si ricordano: Forze Propulsive, in acciaio corten, sistemata in viale Guidoni a Firenze, e Armonia Sensuale Ritmica, in marmo di Carrara, installata vicino allo stadio della Juventus a Torino.

Piero Gensini, dopo un esordio nell’arte orafa, dagli anni Settanta si dedica quasi esclusivamente alla scultura. Le sue creazioni sono composte con forme astratte, ispirate dagli elementi naturali che incarnano il movimento e la trasformazione: il soffio del vento – la vela è un’immagine spesso ricorrente nei suoi lavori – oppure l’acqua che scorre, come metafora del perenne fluire della vita. Testimone di questa visione è la grande scultura Verso lo Spazio Superiore, in acciaio inox, visibile a Ponte a Ema, alle porte di Firenze, vicino al casello autostradale dell’A1.

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