Intervista a Wang Xiaoshuai

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Intervista a Wang Xiaoshuai

Lo abbiamo incontrato al Lido di Venezia.

Cina Oggi: Quali registi italiani e cinesi ti hanno segnato artisticamente ?

Wang Xiaoshuai: Amo molto De Sica e quando studiavo all’Accademia del cinema di Pechino vidi appunto “Ladri di Biciclette”. Ma dopo averlo visto all’epoca, quando appunto ero studente, non mi sarei mai aspettato in vita mia di girare “Beijing Bicycle”. In realtà quando ho girato “Beijing Bicycle”, con alcuni miei amici stavo chiacchierando all’aperto e ci siamo chiesti che cosa abbiamo noi in Cina, che cosa c’é di cinese, di veramente cinese, ed è uscita fuori la bicicletta. Quindi, “Beijing Bicycle”, non era nato per un legame diretto con De Sica. Però poi quando abbiamo cominciato a realizzare questo progetto, a metterlo in piedi abbiamo iniziato anche a girare, abbiamo detto “Oddio la bicicletta, oddio c’è DeSica, che cavolo facciamo adesso ? Siamo fregati !”. “Come facciamo, non lo giriamo perché c’è un precedente così altisonante, illustre, non lo giriamo ?” Allora ho detto “No certo, invece giriamolo, faremo qualcosa di diverso rispetto a ciò che ha girato De Sica e poi comunque c’è la bicicletta, che cosa c’è di più cinese della bicicletta”.

Chi se lo aspettava poi che da quando è uscito il mio film anche in Italia, avrei provato costantemente questa gioia di vedere il mio nome abbinato a quello di DeSica. Quindi invece di essere una competizione, perché sono due cose diverse, alla fine è diventata un’opportunità di essere abbinato ad un nome proprio come quello di DeSica. Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Bernardo Bertolucci sono tutti registi che ho visto, amato ed apprezzato e che in qualche maniera, se non mi hanno influenzato direttamente, comunque fanno parte del mio patrimonio da studioso e da studente del cinema. Mi è molto piaciuto anche “La Stanza del figlio” di Nanni Moretti. Tutti registi italiani che ho amato e che amo. Un regista che si chiama Fei Mu, nel 1948 ha girato un film che si chiamava “Springtime in a Small Town” che ritengo essere in assoluto il miglior film cinese, di cui è stato fatto il remake da Tian Zhuangzhuang circa 3 anni fa.

Cina Oggi: Hai studiato pittura per molto tempo, il protagonista di “Frozen” è un’artista. Nei tuoi film ci sono elementi autobiografici ? Quanto delle tue radici è riscontrabile nelle tue opere ?

Wang Xiaoshuai

Wang Xiaoshuai: Nei miei film i personaggi, dal punto di vista della loro intimità, nei loro atteggiamenti, nelle loro spiritualità e comunque nei loro sentimenti, c’è molto di me, ma non è detto assolutamente che la trama, la storia abbia a che fare con la mia vita personale. Ad esempio in “Frozen” questo personaggio che è pieno di sconforto, richiama assolutamente la mia sensazione, il mio sentimento, il mio modo di sentirmi quando non riuscivo più a fare film, c’è la stessa angoscia, la stessa ansia, la stessa tristezza.

Cina Oggi: Quali sono i registi contemporanei cinesi che reputi di maggiore interesse ?

Wang Xiaoshuai: Tutto sommato un regista che è della mia generazione, poco più giovane di me, che si chiama Jia Zhangke.

Qual’è la storia che hai diretto a cui sei più affezionato ?

Wang Xiaoshuai: Sicuramente il primo film che ho girato, “Dangchun De Rizi” (The Days) e poi “Shanghai Dreams“, l’ultimo.

Cina Oggi: Nella presentazione di “Tuscany Dream” avevi detto chequesta tua nuova opera per te, non sarà un documentario, ma un film a tutti gli effetti perché lo senti così. In molti dei tuoi film, come “Frozen”, “So Close to Paradise“, “Beijing Bicycle” etc … hai ripreso quelle che sono le realtà del vicolo, così pure i sentimenti di chi vi abita ed i personaggi sono sempre risultati essere dei caratteri dalle connotazioni molto forti, specialmente le figure femminili, anche se potevano essere marginali. Quindi, come pensi o immagini sarà il tuo racconto sulla realtà quotidiana delle donne toscane ?

Wang Xiaoshuai: Al momento di certi dettagli non sono ancora sicuro, perché ora sto creando il vuoto dentro di me. Quello che voglio attuare sarà arrivare in Toscana per fare dei sopralluoghi, voglio farmi assalire, scontrarmi con la realtà toscana e tra le altre cose non so bene come potrò rappresentare bene le donne o comunque le persone, perché io sono cinese e quindi non ho una conoscenza della realtà italiana e toscana. Quello che farò è fare il vuoto e comunicare quello che sentirò nel momento in cui incontro questa realtà. E comunque, sicuramente, quello che per me è certo è che non ho intenzione di fare o dare un taglio storico culturale, nel senso più classico della cosa, ma riuscire a far passare attraverso la telecamera la realtà quotidiana della gente toscana. Voglio mettere da parte il mio bagaglio culturale di conoscenze.

Cina Oggi: Adesso sei un regista famoso ed affermato a livello mondiale. Un tempo che generi di problemi riscontravi per ottenere finanziamenti dato che le tematiche che affrontavi non erano quelle del cinema commerciale.

Wang Xiaoshuai: Senza dubbio all’inizio quando ho cominciato a girare dei film, c’era il problema economico, ma il vero grande problema era che in Cina non si voleva che io girassi i film nel modo in cui mi sarebbe piaciuto. E quindi questa era la vera grande difficoltà più che reperire finanziamenti per poter fare un film: era questo il problema numero uno. Quindi in questi anni mi sono mosso senza perdere mai di vista il mio obiettivo, ho continuato, ho tenuto duro, ogni volta che qualcuno mi ha dato dei finanziamenti ho sempre ribadito il concetto “io non ti posso assicurare che questi soldi io te li potrò ridare”.

wang_xiaoshuai

Intervista di Dominique Musorrafiti, Matteo Damiani
Traduzione: Silvia Pozzi

8 settembre 2005

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