Il Vegetarianesimo in Cina: tra Passato e Futuro Sostenibile

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Celebrazione del 1° Ottobre: Giornata Mondiale Vegetariana e il Vegetarianesimo in Cina.

1° ottobre Celebrazione della Giornata Mondiale Vegetariana per un’ecologia migliore ed una società più sana.
Giornata Mondiale Vegetariana Settimana Vegetariana Internazionale e Mese della Consapevolezza Vegetariana.

  • Nel 2013, dal 4 al 5% della popolazione cinese, corrispondenti a 50-70 milioni di individui, aderiva a uno stile di vita vegetariano. Dopo la pandemia di Covid-19, questo numero è cresciuto sostanzialmente

Ogni anno, il 1° ottobre, in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale Vegetariana. L’Unione Vegetariana Internazionale ha adottato questa data nel 1978. È un giorno di celebrazione creato dalla North American Vegetarian Society nel 1977 “per promuovere la gioia, la compassione e le possibilità di miglioramento della vita grazie al vegetarianismo” condividendo tutti i vantaggi etici, ambientali, sanitari e umanitari di uno stile di vita vegetariano. Il mese di ottobre è designato come mese della sensibilizzazione vegetariana, inizia il 1 ottobre e termina il 1 novembre con la Giornata mondiale vegana. Il Mese della Consapevolezza Vegetariana è stato anche chiamato Mese della “Riverenza per la Vita”, “Mese del Cibo Vegetariano” ed anche con altri nomi.

Tutti possono contribuire a cambiare il mondo con una scelta consapevole e semplice. Serve come incentivo per le persone che sono nuove al vegetarianismo per provare cibo senza carne (anche per un giorno) e per conoscere i suoi numerosi vantaggi. Ogni anno, il 1° ottobre, la Giornata Mondiale Vegetariana inaugura un mese di celebrazioni, pranzi, discorsi, esposizioni di degustazioni di cibo ed altro ancora. È l’opportunità ideale per i vegetariani e per tutti coloro che stanno passando a diete a base vegetale per onorare le loro scelte alimentari compassionevoli e salutari. Le nostre decisioni alimentari hanno un impatto sull’ambiente. Nessun’altra industria al mondo emette più metano e protossido di azoto dell’agricoltura animale. La principale causa della deforestazione e di una quantità catastrofica di inquinamento dell’acqua e del suolo è l’allevamento di animali per il sostentamento umano. In occasione della Giornata Mondiale Vegetariana, le persone dovrebbero diffondere un messaggio di compassione, trascorrere del tempo con i propri vicini e trovare modi originali per informare le persone sui vantaggi di una dieta a base vegetale. Una scoperta cruciale e significativa è il collegamento tra ciò che mangiamo ed il suo impatto sul mondo che ci circonda. Questo ci insegna che abbiamo il potere di costruire un futuro più sostenibile ed una terra più pulita, migliore e più compassionevole semplicemente cambiando il modo in cui mangiamo.

“Un uomo può vivere ed essere sano senza uccidere animali per mangiarli; quindi, se mangia carne, partecipa alla soppressione della vita animale semplicemente per il bene del suo appetito.” Leo Tolstoj

Numero di Vegetariani per Paese
Numero di Vegetariani per Paese

Settimana Vegetariana Internazionale

Numerosi eventi che promuovono lo stile di vita vegetariano si svolgono in tutto il mondo durante la Settimana Vegetariana Internazionale (IVW), che dura 7 giorni dal 1 al 7 ottobre. Il primo giorno di questa settimana annuale è la Giornata Vegetariana Mondiale (1 ottobre). Da molti anni le Settimane Vegetariane vengono proposte da numerose nazioni ed organizzazioni, dall’Australia al Regno Unito. Da molto tempo le Settimane Vegetariane sono principalmente opera di organizzazioni nazionali. C’è stato poco o nessun coordinamento o assistenza internazionale e le date variavano da un paese all’altro. Prima e dopo il 38° Congresso Vegetariano Mondiale della IVU nel 2008, un gruppo di attivisti provenienti da diverse nazioni ha deciso di organizzare campagne internazionali per creare una Settimana Vegetariana Internazionale annuale dal 1 al 7 ottobre. La prima IVW è stata pubblicizzata in circa 13 diverse nazioni in tutto il mondo nello stesso anno. Gli anni successivi hanno visto un aumento costante dei paesi partecipanti. I vegetariani religiosamente virtuosi hanno storicamente osservato la Settimana Mondiale di Preghiera per gli Animali durante la Settimana Vegetariana Internazionale. Questo periodo comprendeva le date successive: la prima settimana intera di ottobre dall’1 al 7, più due fine settimana interi, di solito alle due estremità (prima o dopo) il 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco. Tuttavia, sebbene la Settimana Mondiale di Preghiera per gli Animali si sia sovrapposta e sia coincisa con la Settimana Vegetariana Internazionale, ragioni culturali, ideologiche e politiche spesso impediscono che venga menzionata in alcuni (ma non tutti) gli annunci della Settimana Vegetariana Internazionale.

“Se i macelli avessero le pareti di vetro, tutti sarebbero vegetariani.” Paul McCartney

Vegetarianesimo in Cina 2
Immagine CinaOggi

Giorni senza carne: lunedì senza carne e venerdì senza carne

Sono stati decisi giorni vegetariani o senza carne per limitare o vietare il consumo di carne in particolari giorni della settimana. I giorni più comuni sono il lunedì ed il venerdì. Inoltre, alcuni movimenti incoraggiano l’astinenza dalla carne settimanale, mensile o addirittura per tutta la vita. La reintroduzione dei giorni senza carne è una strategia utilizzata per promuovere il vegetarianismo o il veganismo, ridurre al minimo l’agricoltura industriale, combattere il cambiamento climatico di origine antropica e migliorare il benessere umano e animale.

Meatless Monday è un movimento globale che esorta le persone ad astenersi completamente dalla carne il lunedì per migliorare la propria salute e quella del mondo. Una riduzione del 15% del consumo di carne, o l’equivalente di un giorno alla settimana, riduce la possibilità di sviluppare malattie croniche che possono essere prevenute ed ha un significativo impatto ambientale benefico (riducendo significativamente il danno ecologico derivante dalle attività associate alla produzione di carne, al trasporto, o alla distribuzione). Il programma del “Healthy Monday” comprende Meatless Monday. Ogni lunedì, “Healthy Monday”, promuove scelte sane.

Sono vegetariano da quando ho iniziato a scegliere, e la mia è una scelta d’amore, di filosofia e di scienza. Di amore per gli animali e per la vita in tutte le sue forme, specialmente quando è inerme e non può far valere il suo bisogno disperato di sopravvivere. Nessuna esistenza è piccola, nessuna è insignificante. Mangiareè una forma di celebrazione della vita, e non negazione della vita stessa ad altri esseri viventi, perché “inferiori”. Non c’è una differenza biologica fra animali. Perché allora ci fa orrore il pensiero di mangiare il nostro cane, ma massacriamo ad ogni Pasqua centinaia di agnelli per fare festa? La filosofia del vegetarianesimo è la non-violenza e la violenza a cui gli animali da macello sono sottoposti è efferata e crudele .” Umberto Veronesi

Escluso il pesce, le persone storicamente si sono astenute dal mangiare carne per motivi religiosi (come durante il digiuno del venerdì): “l’astinenza dalla carne un giorno alla settimana è un atto di penitenza universale”. In passato, le nazioni anglicane e cattoliche consideravano il venerdì un giorno senza carne e ne proibivano severamente il consumo nei giorni associati alla Quaresima. Oltre ai venerdì dell’anno, il Mercoledì delle Ceneri, il primo giorno del tempo penitenziale della Quaresima, è il primo giorno consueto di digiuno e astensione dalla carne nel cristianesimo occidentale.

Il Carnevale, la festa cristiana occidentale che precede il tempo liturgico della Quaresima, serve a ricordare questa antica usanza. Le parole latine carnis (che significa carne in ablativo) e “levare” (che significa rimuovere) furono combinate per creare la parola italiana “Carnevale”. Pertanto, “carnevale” si traduce letteralmente come “togliere la carne”. Si riferisce al martedì che precede il Mercoledì delle Ceneri, l’inizio della Quaresima, il consueto periodo cristiano di 40 giorni prima della Pasqua che onora i 40 giorni in cui Gesù digiunò nel deserto e richiede un digiuno dalla carne e da altre indulgenze sensuali. Quindi oggi era il giorno giusto per abbandonarsi a quegli ultimi piaceri. Lo stesso giorno viene chiamato “Mardi Gras” (francese per “martedì grasso”).

Inoltre si sono osservati giorni senza carne anche a causa del razionamento in tempo di guerra o in stati con economie in fallimento, forse per quest’ultimo motivo, la carne è associata al benessere economico, all’opulenza, e per alcuni rinunciarvi sembra quasi dichiarare una condizione di svantaggio economico.

Gli animali son creature di questa terra, sono nostri fratelli e quindi non è che si devon considerare oggetti a nostra disposizione. Sono esseri viventi che hanno capacità di amare e di soffrire e quindi dobbiamo trattarli proprio come fratelli, come fratelli minori. Noi abbiamo un cervello più potente, però non vuol dire che, per questo, dobbiamo abusare di loro“. Margherita Hack

Il vegetarismo in Cina

Vegetarianesimo e veganismo sono in costante aumento in Cina. Public Radio International ha stimato e calcolato nel 2013 che il 4-5% della popolazione cinese fosse vegetariana, rappresentando quindi oltre 50-70 milioni di abitanti. Le diete cinesi sono cambiate in modo significativo a seguito dell’epidemia di COVID-19 , che ha ispirato ad un passaggio al vegetarianesimo e al veganismo. Secondo un sondaggio condotto tra cittadini cinesi, molte persone hanno cambiato la loro dieta per orientarsi maggiormente verso i vegetali durante il lockdown, in parte a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza della carne contaminata. In Cina i wet market che vendono pollame vivo e mammiferi per il consumo alimentare sono stati storicamente vettori di trasmissione di malattie, secondo una delle due teorie maggiormente accreditate sull’origine del COVID-19, il mercato all’ingrosso dei frutti di mare di Huanan a Wuhan è stato identificato come una fonte plausibile della pandemia.

Ad esempio, dopo che è stato riscontrato il virus del COVID-19 nel salmone importato dalla Norvegia e venduto al mercato del pesce di Pechino, il più grande mercato acquatico della Cina meridionale, il consumo di salmone è diminuito, spingendo diversi venditori a smettere di vendere salmone. Grandi catene in tutta la Cina hanno iniziato a fornire opzioni vegane nei loro menù in risposta a queste preferenze dei consumatori. Inoltre, diversi partecipanti al sondaggio hanno affermato di aver cambiato la loro dieta per ridurre il peso.

Io penso che si dovrebbero portare i bambini delle scuole a vedere cosa sono i macelli. I macelli una volta erano in città, oggi li hanno portati ben lontani dalle città e nessuno sa più cosa succede. Per i bambini la carne è un bell’involtino in cellophane che si trova nei supermercati e non sanno nemmeno le sofferenze che sono state prodotte agli animali che hanno fornito la carne.Margherita Hack

Il vegetarianesimo nella storia cinese

Gli scritti cinesi classici suggerivano un periodo di digiuno dalla carne prima di iniziare compiti di alto significato o di rilevanza religiosa. Occasionalmente, soprattutto il giorno prima del Capodanno cinese, le persone solitamente si astengono dal mangiare carne. Sebbene sia più seguita dai seguaci delle religioni popolari cinesi, anche molti atei si dedicano a questa pratica.

Il vegetarismo in Cina affonda le sue radici nell’ascetismo taoista e confuciano noto come Zhai (斋), originariamente emerso durante il periodo delle Primavere e degli Autunni, che va dal 770 al 476 a.C. circa. Secondo il dizionario, Zhai (斋) è la “pratica di purificare il corpo e la mente si astengono da pensieri disturbanti e da cibi stimolanti (compresa la carne) durante i periodi di lutto o prima delle cerimonie di preghiera”. Tuttavia, nelle prime fasi della pratica dell’ascetismo Zhai, l’astinenza dalla carne non era inizialmente considerata la norma. Secondo Wong, la prima documentazione di esplicite attività cerimoniali vegetariane in questo periodo sono riportate nel Libro dell’etichetta e dei cerimoniali (Li Ji).

Alla base di tutto c’è questa idea sbagliata secondo cui non si può fare a meno della carne. Bisogna cambiare mentalità, far capire che si può vivere benissimo senza.Margherita Hack

Il vegetarismo si espanse dopo la diffusione del buddismo durante la dinastia Tang (618-906), nonostante fosse già ampiamente praticato in Cina. Ai monaci buddisti non era consentito uccidere animali a scopo alimentare o accettare carne come offerta poiché il buddismo promuove la non violenza e la compassione infinita per tutti gli esseri viventi.

Il vegetarismo fiorì sotto la dinastia Song man mano che la tecnologia agricola avanzava e rendeva possibile coltivare una gamma più ampia di frutta, verdura e cereali. In questo periodo venne aperto il primo ristorante vegetariano e fu pubblicato anche il primo libro di cucina vegetariana. Questo periodo vide in Cina anche l’introduzione delle prime simil carni.

Esistono due diversi tipi di “vegetarianesimo”: il vegetarianismo buddista è fondato sul duplice principio di domare i propri sensi e astenersi dall’uccidere, mentre il vegetarianismo taoista si basa su un concetto di purezza.

Fu solo durante l’era repubblicana, durata dal 1912 al 1949, che il vegetarianismo in Cina vide cambiamenti sostanziali. Durante questo periodo, il vegetarianismo andò oltre la narrativa buddista e cercò nella scienza e nella filosofia i suoi fondamenti teorici. Funzionari d’élite, rivoluzionari e uomini d’affari dell’epoca furono le forze trainanti del primo movimento vegetariano cinese secolare, fondato da Wu Tingfang e Sun Yat-sen.

Questi attivisti lavorarono per rendere popolare il linguaggio della scienza moderna occidentale per spiegare il cibo, la nutrizione e la salute perché consideravano la costruzione di uno stato moderno e la trasformazione del carattere nazionale della Cina come obiettivi politici più ampi. Pensavano che la promozione del vegetarianismo avrebbe consentito alla Cina di concentrare maggiori risorse sulla difesa della propria sovranità e sulla lotta all’oppressione dall’estero. Tuttavia, non erano in grado di influenzare le pratiche alimentari dell’epoca con il loro concetto secolare di vegetarianismo.

La carne divenne un lusso per la maggior parte delle famiglie cinesi dopo che Mao Zedong fondò la Repubblica popolare cinese nel 1949. Questo prodotto divenne più accessibile e conveniente per i cittadini cinesi regolari soltanto quando l’economia cinese fu aperta e riformata negli anni ’70 e ’80. L’assenza di carne nella dieta cinese cominciò ad essere vista come un segno di malnutrizione. Inoltre, il Partito Comunista Cinese impedì l’espansione dei movimenti vegani e vegetariani occidentali nella società cinese. Alcuni cinesi hanno la tradizione di diventare vegetariani il primo e il quindicesimo giorno di ogni mese lunare, (初一) , (十五).

Il vegetarianesimo nel III millennio in Cina

La crescente classe media associa il consumo di carne di maiale alla ricchezza e alla prosperità, per questo motivo i movimenti vegani e vegetariani in Cina sono stati accolti con scetticismo. Nonostante il secolarismo del governo cinese, il buddismo ha un impatto significativo nell’influenzare gli atteggiamenti nei confronti del vegetarianesimo. Si ritiene che solo il 18% delle persone sia buddista, mentre un altro 21% incorpora i principi buddisti nella vita quotidiana.

Un secondo movimento vegetariano è emerso in Cina negli anni 2010 come reazione al consumismo, alle preoccupazioni per la salute e alla distruzione ambientale. Da allora, il vegetarianismo ed il veganismo sono diventati più popolari, soprattutto tra i più giovani. Anche la promozione del vegetarianismo e del veganismo da parte del Partito ha avuto una grande rilevanza negli anni 2010. Le preoccupazioni per la salute pubblica e le emissioni di gas serra hanno portato il Partito Comunista Cinese a consigliare alle persone di ridurre il consumo di carne.

La Cina detiene una quota significativa di un business fiorente ed in espansione, rappresentando il 53% del mercato mondiale dei sostituti della carne stimato in 16 miliardi di dollari. I sostituti della carne a base vegetale sono prodotti da aziende come Zrou e La Mian Shuo in Cina, con un considerevole mercato interno per le proteine vegetali (GMA, 2022). Il Foreign Agricultural Service dell’USDA ha rilevato che dal 2019 circa 12 nuove aziende produttrici di carne a base vegetale sono state lanciate con successo in Cina. Inoltre, la Cina è un importante esportatore di materie prime e proteine vegetali utilizzate nella produzione di imitazioni di carne (GMA, 2022). Poiché in passato la produzione di latte animale era difficile a causa delle riserve idriche contaminate e dei scarsi requisiti igienici, il sostituto del latte ha un mercato importante in Cina. Con la proliferazione in Cina di caffetterie di grandi marche come Starbucks e Luckin, la domanda di latte è aumentata, collegata all’espansione del settore del caffè nel paese. Da allora, il mercato dei sostituti del latte in Cina è cresciuto, con vendite di sostituti del latte in aumento del 20% tra il 2015 e il 2017, dove il latte di soia che rimane il leader del mercato.

Un semplice cambiamento della propria dieta ha il potenziale per ridurre le probabilita di contrarre malattie croniche o degenerative
Un semplice cambiamento della propria dieta ha il potenziale per ridurre le probabilita di contrarre malattie croniche o degenerative, immagine CinaOggi

Effetti sulla salute causati dal consumo di carne in Cina

È stato affermato che l’aumento del consumo pro capite di prodotti animali ha avuto un effetto dannoso sulla salute dei cittadini cinesi. In Cina, nel corso degli anni 2010, si è verificato un cambiamento evidente da diete più semplici a base vegetale a diete che contengono proteine animali più ricche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha notato come il “cambiamento degli stili di vita” ha influenzato le pratiche alimentari cinesi, come evidenziato dall’aumento dei tassi di obesità tra gli adulti, che sono aumentati di circa il 70% tra il 2002 e il 2012 e hanno aumentato il rischio di diabete di tipo 2, ipertensione e cancro. Le prove rivelano anche che l’ereditarietà predispone i cinesi a problemi maggiormente legati all’obesità, illustrando gli effetti negativi sulla salute. Il China Study, scritto da T. Colin Campbell e Thomas M. Campbell e pubblicato nel 2005, evidenzia il legame tra il consumo di prodotti animali ed un elevato rischio di problemi di salute. Campbell e suo figlio hanno condotto ricerche in numerose regioni cinesi per dimostrare come le popolazioni rurali con una dieta maggiormente a base vegetale avessero meno problemi di salute e vivessero più a lungo.

I cinesi più anziani possono confermare che il Capodanno lunare fosse uno dei rari giorni in cui venivano serviti piatti di carne a cena. Gli scienziati hanno scoperto che la cattiva salute colpisce anche le persone che non consumano quantità eccessive di carne. I ricercatori dell’Università cinese di Hong Kong, dell’Università di Exeter e dell’Università di Pechino hanno scoperto che le persone nelle regioni agricole più povere della Cina che consumano meno carne muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico causato dall’allevamento del bestiame. Secondo i ricercatori, l’aumento della produzione di carne potrebbe aver contribuito alle circa 66.000 morti premature causate dall’inquinamento da particolato fine in Cina nel 2010. A causa del cambiamento della dieta cinese, l’aria è tossica.

Con la crescita della domanda locale, la produzione di carne bovina è aumentata più di cinque volte fino a raggiungere 80 megatonnellate tra il 1980 e il 2010. Secondo i calcoli dello studio, i cambiamenti alimentari piuttosto che la crescita della popolazione sono stati responsabili di oltre il 90% della maggiore produzione. L’ammoniaca è un sottoprodotto dell’allevamento del bestiame e della coltivazione delle colture per il bestiame e viene creata da fertilizzanti e rifiuti animali. Il gas è una componente significativa dell’inquinamento PM2,5, costituito da minuscole particelle con una larghezza inferiore a 2,5 micrometri che possono entrare in profondità nei polmoni e causare attacchi di asma e attacchi di cuore. Secondo i risultati, quasi la metà di questo aumento è imputabile al passaggio a una dieta ricca di carne. In confronto, poco più del 25% dell’aumento dell’ammoniaca è stato causato dalla crescita della popolazione in Cina. Il professor William Chen, direttore del Programma di scienza e tecnologia alimentare presso la Nanyang Technological University di Singapore, che non è stato coinvolto nello studio, ha affermato che lo studio aiuta a comprendere come la produzione alimentare influisce sull’ecosistema, insieme alle emissioni di metano provenienti dalle risaie e dalle deforestazione.

Festival dei Nove Dei Imperatori
Il Festival Vegetariano, noto anche come Festival dei Nove Dei Imperatori (九皇星君/九皇大帝), è una celebrazione taoista di nove giorni che inizia alla vigilia del nono mese lunare del calendario cinese. I Peranakan (non l’intera comunità cinese d’oltremare) lo celebrano principalmente nelle nazioni del sud-est asiatico come Malesia, Singapore, Indonesia e Thailandia. Intorno alla Giornata Mondiale del Vegetariano inizia il nono mese lunare.

Dal festival della carne di cane di Yulin ad un’alimentazione sostenibile

Il controverso festival della carne di cane di Yulin (Dog Meat Festival), ovviamente per via delle sue atrocità, ha messo in seconda luce il fatto che la popolazione cinese ha una consistente fetta di persone che amano gli animali e li trattano come fossero i propri figli, come pure una parte che ha scelto proprio per questo sentimento di compassione di intraprendere un’alimentazione di stile vegetariana o vegana. Tristemente per coerenza dovremmo ammettere che la mattanza che coinvolge migliaia di cani e gatti uccisi e macellati, non è diversa dalle brutalità che subiscono tutti gli animali del mondo nei macelli degli allevamenti.

Le battaglie di animalisti ed ambientalisti hanno sollevato come il “benessere animale” in etichetta rappresenti “greenwashing” e come gli allevamenti, intensivo o nelle praterie, comportino sofferenza, inquinamento ed enormi dispendi di territorio, energetici e d’acqua da essere ormai insostenibili per il nostro pianeta.

Alberto Angela, paleontologo, divulgatore scientifico, giornalista e conduttore televisivo, in una puntata speciale di Ulisse 2021 che vedeva la partecipazione straordinaria del padre Piero (1928 -2022) , divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista, sottolineò la necessità, di un’alimentazione plantbase per contrastare il cambiamanto climatico. In merito a tale argomento molti anni prima anche Umberto Veronesi (1925 – 2016), oncologo e politico italiano disse “L’umanità rischia un effetto a catena distruttivo: esaurimento di energia, di acqua potabile, di alimenti base per soddisfare consumismi alimentari errati. In Cina e in India è aumentato il consumo di carne, così come non si ferma in Occidente. I conti non tornano. Sei miliardi di abitanti, tre miliardi di bovini da macello (ogni chilo di carne brucia 20 mila litri d’acqua), 15 miliardi di volatili da alimentazione, produzione di combustibili dai cereali. Tra un po’ non ci sarà più cibo. Grano, soia, riso, mais costano sempre di più e vanno a ingrassare gli animali da allevamento. Dobbiamo fermarci ora. Primo passo: diventare vegetariani, o quasi.

Sempre Veronesi “Mangiare carne aumenta le probabilità di incorrere in tante patologie gravi (alcune potenzialmente mortali). Sono convinto che sia impossibile contare il numero dei guai che potremmo evitare se consumassimo meno carne” inoltre “in generale, il 30% dei tumori è dovuto a un’alimentazione troppo ricca di grassi di origine animale. Inoltre alcune forme, come il cancro intestinale, sono direttamente correlate al consumo di carne mentre altre, come il tumore dell’endometrio, sono legate all’obesità.”

Parkinson e alimentazione
Parkinson e alimentazioneUna ricerca, apparsa sulla rivista scientifica Movement Disorders, basata sulle abitudini alimentari di 126.000, nell’arco di quasi 12 anni di monitoraggio, in relazione al Parkinson, dimostra che seguire una dieta plant-based ricca in verdure, legumi, noci e tè può ridurre il rischio dal 25% di insorgenza della malattia, specialmente in soggetti più anziani, immagine CinaOggi

In Occidente come pure in Cina negli ultimi anni sono aumentate le realtà imprenditoriali che propongono ai consumatori alternative vegetali o sostitutivi della carne e del pesce a base vegetale in modo tale da potere avere una dieta bilanciata per il proprio fabbisogno corporeo. Bisogna infatti ricordarsi che la tendenza di approvigionarsi di carne è una moda recente, dal momento che non se ne consumava così tanta, la carne costava molto e gli animali della fattoria erano molto più magri , non come quelli che provengono ora dagli allevamanti intensivi dove sono messi all’ingrasso per soddisfare una domanda costantemente crescente dei consumatori. In passato era normale un amplio consumo di cereali, legumi, verdure, tuberi e frutta, proprio i cibi consumati nelle principali aree del pianeta terra chiamate “blue zone (Okinawa, Giappone; Nuoro, Sardegna; Nicoya Peninsula, Costa Rica; Icaria, Grecia; Loma Linda, California, Stati Uniti), dove vi sono le maggiori concentrazioni di centenari che invecchiano in ottima salute.

Decadi di studi hanno confrontato lo stile di vita delle persone che vivono in queste zone e quello della popolazione in altre parti del mondo. Come conferma anche una serie di documentari di Dan Buettner, American National Geographic Fellow e autore di bestseller del New York Times, sono emersi che fattori come attività fisica, avere uno scopo nella vita, buone realzioni sociali ed un’alimentazione equilibrata con un alto ocnsumo di legumi e basso o assenza della carne riducano l’insorgenza di malattie ed allunghino la prospettiva di vita di parecchi anni. Questi studi hanno portato a chiedersi quindi se fosse possibile applicare il principio dellle “blue zone per migliorare la qualità della vita e allungarne la durata anche altrove.

Proprio in questa serie di documentari viene presentato il progetto di Singapore che ha deciso di migliorare le condizioni di vita dei suoi abitanti. Singapore ha messo a disposizione aree per attività motoria, percorsi verdi e servizii publici potenziati per diminuire l’uso individuale dell’automobile, migliorando anche la qualità dell’aria cittadina. Sono stati promossi piani per avvicinare le famiglie o creati spazi che possano aumentare e rafforzare la qualità dei rapporti sociali. Inoltre sono promosse ed esortate scelte alimentari di stampo salutistico, per il benessere dei cittadini ed in modo tale da incidere minormente sul sistema sanitario.

Blue Zone

Singapore è anche l’unico paese dove è possibile assaggiare in alcuni ristoranti la carne fatta in vitro, cioè partendo da cellule animali che vengono fatte crescere e sviluppare in laboratorio. “GOOD Meat” prodotta dalla start up statunitense Eat Just, propone carne coltivata in laboratorio, nella macelleria a conduzione familiare Huber’s Butchery. La carne coltivata in laboratorio, a detta di chi ha avuto la possibilità di assaggiarla è piaciuta, ovviamente si capisce dai vari commenti dei degustatori che molto è legato e riferito al gusto personale, dal momento che alcuni avrebbero voluto un consistenza meno asciutta, altri maggiormente grassosa, alcuni hanno detto di sentire molto il gusto del pollo, mentre altri di percepirlo poco etc …

Il processo per creare una porzione di carne dura dalle quattro alle sei settimane tra gli obiettivi dell’azienda è trovare una versione che soddisfi il maggior numero possibile di palati che la stanno assaggiando e renderla sempre più succosa. Inoltre Eat Just spera nel breve di ampliare l’offerta dei suoi prodotti e trovare nuovi locali dove far assaggiare la sua carne a Singapore. Si prefigge per il 2030 di diminuirne drasticamente i costi in modo tale che costi meno del pollo, manzo e maiale cresciuti negli allevamenti.

È importante sottolineare che la carne coltivata è pensata per le persone che non vogliono rinunciare a mangiare la carne, quindi non è parte di un’alimentazione vegetariana o vegana. Si tratta piuttosto di una carne che ha un impatto etico ed ambientale minimo in grado di eliminare la sofferenza animale, essere sostenibile e contrastare il cambiamento climatico. Proprio per questo viene anche chiamata clean meat.

A Singapore sono attive più di 17 aziende che producono carne vegetale, e secondo un’analisi del Good Food Institute, altre 36 stanno sviluppando proteine alternative in laboratorio, come pesce, latte.

Utilizzando scarti alimentari ricchi di sostanze nutritive, come la buccia dei semi di soia, il gambo del grano e il grano esausto dei produttori di birra, gli scienziati della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore sono stati in grado di coltivare funghi. I consumatori potrebbero presto essere in grado di acquistare una nuova proteina alternativa prodotta da funghi che è superiore ai sostituti della carne a base vegetale in termini di salute, sapore e sostenibilità. Entro il 2024, i ricercatori sperano di commercializzare la loro alternativa. Secondo il professor William Chen, questo prodotto è più ricco di nutrienti delle sostanze frequentemente presenti nei sostituti della carne a base vegetale, come piselli, ceci, grano, glutine e soia. Inoltre, i funghi coltivati alla NTU fruttificano molto più velocemente di quelli coltivati a livello commerciale, che in genere impiegano circa un mese. Il professor Chen ha affermato che le proteine a base di funghi possono essere molto meno costose da produrre rispetto alla carne a base vegetale. “Inoltre, essendo naturalmente ricchi di proteine e micronutrienti come minerali e vitamine, con una consistenza e un profilo gustativo simili a quelli della carne vera, sarebbe necessaria molta meno lavorazione per convertire i funghi in proteine alternative, il che aiuta anche a ridurre la produzione. costi”, ha sottolineato. Si ritiene che circa 39 milioni di tonnellate di cereali usati e 14 milioni di tonnellate di buccia di semi di soia, o “okara”, vengano scaricati ogni anno nelle discariche, dove si degradano e aumentano le emissioni di gas serra. Il team NTU sta lavorando con The FoodBowl, un impianto di trasformazione alimentare sostenuto dal governo neozelandese per consentire agli imprenditori e alle start-up alimentari di creare, ampliare e commercializzare prodotti innovativi a livello internazionale, per ampliare l’approccio alla coltivazione dei funghi.

La polpa di gamberetti è stata prodotta in un laboratorio da Shiok Meats, con sede a Singapore. Inoltre, l’azienda vuole produrre granchi e aragoste. Sandhya Sriram, Ka Yi Ling e un gruppo di scienziati stanno guidando l’iniziativa. Shiok Meats, il nome è un termine usato nello slang di Singapore per descrivere qualcosa di delizioso. I sondaggi di Shiok e almeno uno studio indicano che gli asiatici sono più aperti a provare nuove cucine rispetto agli occidentali, come la carne di manzo pulita. Tre quarti dei gamberetti prodotti nel mondo vengono consumati in Asia. La semplicità dei gamberetti, che hanno solo un muscolo omogeneo, a differenza del manzo, del maiale o del pollo, è ciò che ha affascinato e attirato Sriram verso il crostaceo. Il professor William Chen, che sta lavorando sulla coltivazione della bistecca (ricreando tagli riconoscibili da macellaio con strati complessi di muscoli e grasso), ha detto: “Pensala come un’auto. Siamo in grado di realizzare una berlina di base. Ma per fare una bistecca di manzo dobbiamo costruire un’auto da corsa”. Giganti del settore tradizionale della carne come Li Ka-shing, uno degli uomini d’affari più ricchi di Hong Kong, così come fondi di investimento considerevoli come SoftBank e Temasak del governo di Singapore sono tra gli sponsor finanziari del settore.

Mentre in Occidente paesi come l’Italia sono “sospettosi” verso la carne coltivata, le aziende che si occupano di produzione di carne coltivata in laboratorio comunicano che il loro lavoro permetterebbe di ottenere carne che oltre a ridurre i problemi etici legati alla sofferenza animale, con lo stesso valore nutrizionale di quella degli animali allevati, inquinerebbe meno, eviterebbe di impiegare grandi quantità di territorio, acqua, mangime e antibiotici. Tutto questo in un momento in cui si deve agire per limitare i danni del cambiamento climatico avrebbe un notevole impatto per il pianeta e per la salute dei suoi abitanti.

Carni sintetiche in Cina
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Nel 2021, la popolazione cinese ha consumato 63 kg di carne pro capite all’anno. Si prevede che entro il 2030 il consumo pro capite di carne in Cina potrebbe raggiungere i 93 kg se la tendenza al rialzo continuasse. Il governo cinese ha spinto per una diminuzione del consumo personale di carne a causa di preoccupazioni ambientali e sanitarie. La Cina ha promesso che le sue emissioni di carbonio raggiungeranno il picco nel 2030 e che arriverà a zero emissioni di carbonio entro il 2060. Mucche, polli, maiali ed altri animali vengono allevati e consumati in grandi quantità, e ciò si traduce nel 14,5% di tutte le emissioni globali che contribuiscono al cambiamento climatico. Inoltre, l’uso diffuso di fertilizzanti e la deforestazione per il bestiame hanno ripercussioni ecologiche negative. Il governo cinese ora pone una forte enfasi sulla politica agricola come mezzo per raggiungere i propri obiettivi ambientali. Le nuove raccomandazioni dietetiche introdotte dal governo mirano a ridurre il consumo di carne del 50%. Li Junfeng, direttore generale del Centro nazionale cinese per la strategia sul cambiamento climatico e la cooperazione internazionale, ha commentato: “Affrontare il cambiamento climatico implica giudizio scientifico, decisioni politiche, sostegno imprenditoriale, ma, alla fine, si basa ancora sul coinvolgimento del pubblico in generale per cambiare la situazione. comportamento di consumo in Cina. Ognuno di noi deve credere nel concetto di basse emissioni di carbonio e adattarsi lentamente ad esso”.

Sun Baoguo, membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, ha proposto maggiori investimenti, regolamentazione e promozione della carne bovina sintetica durante la seduta annuale del parlamento del 2020. Essendo diventata la Cina uno dei paesi dove il consumo di carne è in costante aumento il governo Cinese ha deciso di inserire nel piano di sviluppo economico la carne coltivata. Il Piano Agricolo Quinquennale prevede ingenti finanziamenti per il settore della carne prodotta in laboratorio. La National Natural Science Foundation of China ha anche concesso finanziamenti a diversi team di ricerca che si occupano di proteine alternative, ed il China Meat Food Research Center e l’Accademia delle scienze alimentari di Pechino stanno lavorando per stampare in 3D la carne coltivata. Dal 2020, il Ministero della Scienza e della Tecnologia fornisce finanziamenti per la ricerca competitiva e lo sviluppo di iniziative che coinvolgono la bioproduzione di proteine alternative. I politici cinesi pensano che sia nell’interesse del Paese produrre carne coltivata. Poiché l’industria cinese dell’allevamento dipende principalmente dalla soia importata, principalmente dagli Stati Uniti, per l’uso come mangime per animali, ciò è in parte motivato anche da preoccupazioni relative alla catena di approvvigionamento e alla sicurezza alimentare. Pertanto, molti leader cinesi vedono lo sviluppo delle proteine sintetiche come un percorso verso il raggiungimento dell’indipendenza alimentare.La Cina ha inaugurato a Shanghai il primo stabilimento per la produzione su larga scala di carne coltivata. L’azienda di biotecnologia CellX con il motto “Eat meat, not animals. Welcome to the future of animal protein”. L’obiettivo è di portarla a breve sul mercato internazionale carne coltivata di pollo, manzo, maiale, pesce e frutti di mare negli Stati Uniti e a Singapore, per ora, unici Paesi al mondo ad autorizzarne la vendita.

Fonti

Argomenti: Giornata Mondiale Vegetariana in Cina, Effetti del consumo di carne sulla salute in Cina, Produzione di carni sintetiche in Cina, Settimana Vegetariana Internazionale e ecologia, Lunedì senza carne e venerdì senza carne in Cina, Vegetarianesimo nella storia cinese, Festival della carne di cane di Yulin e alimentazione sostenibile, Vegetarianesimo in Cina

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