Esplorare la Grande Muraglia: Intervista a Simone

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Esploriamo alcuni tratti isolati della Grande Muraglia attraverso le suggestive foto di Simone, un esploratore e fotografo italiano in Cina

Simone è un esploratore, amante dei viaggi e della fotografia. Folgorato dal fascino dell’Oriente, negli ultimi anni ha deciso di visitare un gran numero di Paesi. Dal 2017 al 2022 si è stabilito in Cina, dove vive tutt’ora e dove ha avuto la possibilità di percorrere in lungo e in largo questo Paese scoprendone così i luoghi più suggestivi. Negli ultimi due anni si è dedicato all’esplorazione di alcuni tratti abbandonati, non ristrutturati della Grande Muraglia abbandonati. Oltre a soddisfare un profondo bisogno di avventura, il progetto di questo lavoro è quello di raccogliere delle immagini per poterle poi così condividere attraverso una mostra fotografica a tutti gli amanti di fotografia e di viaggio. Seguendo il link potete visitare il suo profilo instagram.

Come sei arrivato a Beijing? Cosa facevi prima del COVID?

Sono molti i motivi per cui ho deciso di venire in Cina, quello più importante, sicuramente, è stato quello di volermi mettere in gioco e provare una nuova esperienza di vita. Così, circa sei anni fa mi sono trasferito a Pechino ed ho cominciato a studiare la lingua cinese. Sono un amante dei viaggi e quindi, prima del Covid lavoravo per un’agenzia viaggi; organizzavo viaggi su misura per gli stranieri che volevano scoprire la Cina più autentica. …ma poi, il Covid… ha cambiato tutti i miei piani, ha ribaltato tutti i miei sogni… eheh

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Cosa ti ha spinto a esplorare la Grande Muraglia? Cosa cerchi durante le tue esplorazioni?

La prima volta che ho visitato la Grande Muraglia l’ho fatto come tutti, da turista; ho comprato il mio biglietto e ho seguito il percorso classico. Mi sono detto, ok, bella… però fino a quel punto, non mi aveva dato nessuna emozione speciale… quel giorno, la mia fortuna è stata quella di andare oltre il percorso classico, di “saltare il muro” e di proseguire lungo un tratto abbandonato, non ristrutturato. È stata una bellissima sorpresa! La vegetazione che negli anni era cresciuta sulla Muraglia era molto fitta, a tratti difficile da attraversare. Più avanzavo e man mano scoprivo le rovine delle torrette di guardia abbandonate ora immerse nella fitta vegetazione, e più riuscivo a fantasticare su come sarebbe stato bello essere lì alcune centinaia di anni fa, testimone di un tempo ormai passato. Dopo quel giorno, ho deciso che avrei cercato di avventurarmi il più possibile in altri tratti della Grande Muraglia. Ogni volta che visito un nuovo tratto, mi perdo nell’avventura del momento e riesco ad assaporare il fascino decadente che questa opera immensa riesce a trasmettere.

Amante della fotografia, ho deciso che prima o poi metterò insieme le migliaia di foto che faccio ogni volta che ci vado e magari farò un libro fotografico.

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Perché l’ignoto attira la nostra curiosità e attenzione?

Bella domanda! Forse è nella natura dell’uomo cercare sempre di dare delle risposte a tutto, e ciò a cui non riusciamo a dare delle risposte ci incuriosisce ancora di più. Perché la mente umana è curiosa, ha sempre bisogno di nuovi stimoli, ha bisogno di sfuggire alla certezza della quotidianità.

L’uomo ha sempre cercato di andare oltre… sia nel campo dell’esplorazione anche nel campo della ricerca personale.

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Quali sono le tue principali fonti di ispirazione come viaggiatore e fotografo?

Credo che questo bisogno di avventura, di esplorazione, di “perdermi” nella natura, che sento ora dentro di me, sia nato dalle esperienze che facevo da bambino. Sin da piccolo sono stato abituato ad andare in montagna con i miei genitori. Nonostante all’epoca non amassi moltissimo andare in montagna perché lo ritenevo troppo faticoso, tuttavia, mi piaceva moltissimo giocare immerso nella natura, fantasticare di essere a volte un esploratore, oppure il Robinson Crusoe del momento e dover costruire la mia casetta sull’albero. Raggiungere la vetta della montagna mi permetteva poi di poter vedere cosa ci fosse oltre, di ampliare la mia curiosità. Questa curiosità, il dover raggiungere sempre la vetta per così poter godere del panorama sottostante mi è rimasta dentro. Forse è anche per questo motivo che amo avventurarmi lungo la Muraglia Cinese, perché ogni volta che raggiungo un punto più alto, riesco a godere di una vista diversa da quella precedente. Oltre a questo, la maggior parte delle escursioni che faccio sulla Grande Muraglia, partono sempre da un punto A e si concludono in un punto B permettendomi così di avere sempre un panorama diverso. Raramente, infatti, torno lungo il sentiero da dove sono partito.

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Non sono mai stato un gran lettore; decisamente più un’amante del cinema. Sin da piccolo ero più attratto dalle immagini che dalla lettura. Leggere un libro richiedeva troppo tempo, troppa fatica. Ero troppo pigro. Le uniche letture che mi piacevano erano i fumetti, soprattutto Tex. Se dovessi citare un libro che mi ha ispirato, probabilmente direi Kon Tiki, oppure In Vespa di Giorgio Bettinelli. Per quanto riguarda il cinema, amo i film d’avventura; da bambino ho visto moltissime volte Indiana Jones, Rambo, Cliffhanger, Waterworld mentre di più recente Il Signore degli Anelli, Into the Wild, Everest o The way back.

Negli anni scorsi, ho poi avuto la fortuna di partecipare a delle serate, dove, ogni volta un ospite speciale, a volte un alpinista o un viaggiatore o un esploratore, condividevano la loro esperienza. Tra queste, quelle che sicuramente mi hanno ispirato più di altre, sono quelle fatte da Roberto Ghidoni, che ha attraversato a piedi un tratto dell’Alaska, oppure quella di Alex Bellini che ha tentato la traversata del Pacifico a remi. Ogni volta che tornavo a casa, mi dicevo che prima o poi sarei partito anch’io per un’avventura in solitaria.

Tra i fotografi che probabilmente mi stimolano di più, c’è Michael Yamashita e Salgado. Le loro fotografie riescono sempre a dare emozioni.

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Quali precauzioni prendi quando affronti una esplorazione?

Di solito, non prendo molte precauzioni. A parte ovviamente capire i miei limiti e sapermi fermare nel caso in cui debba attraversare una parte troppo pericolosa. Ovviamente indosso sempre un abbigliamento adatto a questo tipo di escursioni, cioè scarpe da trekking, abbigliamento tecnico, e cerco sempre di essere autonomo per quanto riguarda le provviste.

Spesso, prima di esplorare una nuova zona, faccio delle ricerche online sul posto che voglio andare a scoprire; mi studio la topografia del luogo per così avere una vaga idea su quale possa essere la via migliore per arrivare alla Grande Muraglia. A volte, se riesco, mi faccio anche suggerire da chi ci è stato prima di me.

Prediligo compiere queste esplorazioni durante i mesi freddi, non solo per motivi “fotografici” ma anche per evitare di incontrare serpenti lungo il percorso… eheh

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Cos’è la cosa più strana che ti è capitata di vedere durante i tuoi viaggi?

Negli ultimi anni ho fatto moltissimi viaggi, soprattutto in Asia, e mi è capitato di imbattermi in molte situazioni strane, soprattutto perché molto lontane dalla nostra cultura.

Forse, se dovessi citarne una speciale, potrei raccontare di un episodio a cui ho assistito durante uno dei miei viaggi in India. In molte città indiane, è normale vedere mucche passeggiare/ pascolare ovunque, per strada; dopo un po’ uno non ci fa più nemmeno caso. Una mattina, però, mentre stavo attraversando a piedi una piccola piazzetta dove c’era un mercato locale, per così recarmi alla stazione dei treni, è successa una cosa molto curiosa.

Mentre una delle tante mucche che gironzolava nel centro città stava facendo i propri bisognini per strada, una signora, proprietaria di un piccolo carretto dove vendeva fiori, si è avvicinata alla mucca, ha messo le mani sotto la “fontana” e ha utilizzato la pipì della mucca per bagnare i fiori in vendita sul carretto, così da benedirli. Forse questa è stata una delle esperienze più particolari e curiose che mi siano mai capitate.

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Un’altra esperienza, che ho vissuto direttamente sulla mia pelle, è capitata in Indonesia, sull’isola di Sumatra. Un giorno, mentre stavo gironzolando con la mia moto in una zona collinare, montuosa vicino ad un villaggio dove ero ospite per alcune settimane, sono scivolato per via del terreno non proprio “pulito”. Fortunatamente non mi sono rotto niente, ma comunque mi ero fatto molto male. Non riuscivo a camminare per via del dolore ad una gamba. Rientrato al villaggio, mi hanno accompagnato in casa di un’anziana. Questa signora, con la bocca e i denti completamente rossi a causa del continuo masticare della noce di Betel (pratica molto comune del posto), appena vista la mia gamba dolorante, ha preparato un miscuglio di erbe che ha poi spalmato sulla ferita. Non ho la più pallida idea di che cosa si trattasse. So solo che il giorno dopo non avevo più nessun dolore, ero guarito completamente. Sono rimasto davvero colpito da questa esperienza. Per ringraziarla il giorno dopo sono tornato a casa sua e le ho regalato dello zucchero (considerato un regalo molto prezioso).

Un’altra esperienza che mi è capitata di vedere è successa su un’isola molto remota in Indonesia. Ci ero arrivato dopo alcuni giorni di viaggio, e dopo aver preso parecchie piccole imbarcazioni chiamate in quel posto Speedboat, che l’unica cosa ad essere davvero speed era la velocità con cui imbarcavamo acqua. Una volta arrivato sulla spiaggia di questa minuscola isoletta, sono andato alla ricerca di un villaggio nella speranza di trovare qualcuno disposto ad ospitarmi. Ho trovato una giovane famiglia che mi ha ospitato. Nel pomeriggio gli avevo dato un po’ di soldi e gli avevo chiesto se fosse possibile aiutarmi a cucinare del pesce fresco. La sera, appena rientrato nella casetta di legno e paglia, mi sono trovato delle uova al posto del pesce (successivamente ho scoperto che le uova di gallina sono considerate un bene più prezioso rispetto al pesce). Che delusione! E loro che pensavano di avermi fatto un favore…

La notte non riuscivo a dormire, faceva caldissimo, l’umidità era insopportabile; oltre a questo, forse per via della cena, avevo problemi di stomaco. Mentre uscivo dalla baracca per dirigermi in bagno, cioè sulla spiaggia, ho scoperto che la coppia che mi stava ospitando con il loro bambino neonato stavano dormendo per terra in sala e che sul cuscino accanto alla testolina del neonato, c’era appoggiata la bibbia utilizzata per proteggerlo durante la notte da qualche spirito maligno.

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Hai incontrato altre persone durante le tue ricognizioni delle aree più remote della Grande Muraglia? Cosa stavano facendo?

In alcuni tratti abbandonati della Grande Muraglia, mi capita spesso di incontrare altri amanti del trekking, e della fotografia. Mentre nelle aree più remote, no, di solito non incontro nessuno, a parte magari qualche contadino del posto a fondo valle. Di solito, in questi tratti, sono pochissimi coloro che si avventurano, anche perché a volte sono molto pericolosi. È un attimo scivolare e…

Comunque, preferisco sempre non incontrare nessuno, soprattutto gli abitanti del luogo per evitare troppe domande oppure il solito anziano del posto che non mi permette di continuare lungo il mio sentiero.

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Prima di arrivare in Cina, ti sei mai dedicato a questo genere di spedizioni?

Sono sempre stato un amante dei viaggi, delle esplorazioni. Prima di arrivare in Cina, ho fatto moltissimi viaggi molto avventurosi, come per esempio a Sumatra in Indonesia. Dopo meno di 24 ore dal mio arrivo, ho comprato una moto di seconda mano, ho legato il mio zaino come meglio potevo, ho aperto la cartina, vi ho segnato un punto, ho cercato quale fosse la strada più piccola e tortuosa che attraversasse una zona montuosa e poco abitata e sono partito immediatamente senza neppure pensare a dove sarei potuto arrivare quel giorno, cosa avrei trovato e dove avrei potuto dormire ecc.

Di viaggi di questo tipo ne ho fatti molti. Alcuni anni fa ho fatto un viaggio di circa un anno e mezzo, sempre qui in Asia. Questo viaggio ha aumentato moltissimo il mio bisogno di esplorazione e anche di conoscenza, infatti, appena rientrato in Italia ho deciso di iscrivermi all’università ed incominciare a studiare, cosa che fino ad allora era parecchio lontana dai miei pensieri… e così dopo pochi anni mi sono laureato in lingue orientali e sono arrivato in Cina.

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Qual è il tuo prossimo progetto?

Appena la situazione Covid in Cina si sarà sistemata, ed i turisti potranno tornarci, mi piacerebbe continuare a lavorare nel turismo, condividere la mia conoscenza di questo bellissimo paese con i viaggiatori stranieri.

Oltre a questo, mi piacerebbe organizzare una mostra fotografica prima sulla Grande Muraglia, e magari in futuro anche su altre zone della Cina. La mostra fotografica forse la farò in Italia tra qualche mese, appena vi rientrerò.

Mi piacerebbe anche fare un libro fotografico, ma per il momento è ancora presto, ho bisogno di più tempo per continuare ad esplorare altri tratti della Grande Muraglia, magari anche quelli più lontani da Pechino. Per il momento mi limito a condividere con regolarità le mie foto sul mio profilo Instagram: https://www.instagram.com/chinaexperiences/

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