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Una serie di fotografie rare e manifesti di propaganda della campagna di eliminazione dei quattro flagelli in Cina (1958-9162).
La Campagna di eliminazione dei quattro flagelli, 除四害, Chú Sì Hài, in Cina fu una delle prime azioni intraprese durante il Grande Balzo in Avanti tra il 1958 e il 1962. I quattro flagelli da eliminare secondo le autorità cinesi erano i ratti, le zanzare, i moscerini e i passeri comuni. Lo sterminio dei passeri portò ad un grave squilibrio ecologico, e fu tra le cause della Grande Carestia Cinese, 三年大饥荒, che avvenne tra il 1958 e il 1962, causando la morte indiretta di decine di milioni di persone.
Nel 1960 la campagna contro i passeri finalmente giunse a termine e venne reindirizzata contro le cimici del letto. La campagna venne introdotta e concepita da Mao Zedong come un’iniziativa per promuovere l’igiene pubblica, il cui scopo era quello di sradicare i quattro flagelli responsabili per la trasmissione delle pestilenze e delle malattie, ovvero i ratti (responsabili della peste), le zanzare e i moscerini (responsabili della malaria) e i passeri comuni (accusati di mangiare semi e frutta).




Il 12 febbraio 1958, il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese e il Consiglio di Stato emanarono le “Istruzioni per eliminare i quattro parassiti e prestare attenzione all’igiene”, dando inizio allo sterminio dei passeri.
I passeri erano sospettati di consumare ciascuno circa quattro libbre di grano all’anno. Per questo motivo, le autorità ordinarono la distruzione dei nidi e delle uova, e l’eliminazione dei pulcini.

Milioni di persone si organizzarono in gruppi per uccidere i passeri o per sfinirli infastidendoli colpendo rumorosamente pentole e padelle. La campagna fu un successo e portò quasi all’estinzione dell’uccello nel paese.
Alcuni passeri trovarono rifugio nei quartieri extra-territoriali delle missioni diplomatiche internazionali. Ad esempio, il personale dell’ambasciata polacca non concesse l’accesso alle autorità cinesi. Per questo motivo, l’ambasciata venne circondata da gente comune armata di tamburi. Dopo due giorni di tambureggiamenti, i polacchi dovettero utilizzare delle pale per liberarsi dei cadaveri degli uccelli morti.

Tutto il popolo venne mobilitato, compresi giovani, vecchi, donne e bambini. Vennero utilizzate numerose tattiche per eradicare la “minaccia” costituita dai passeri: vennero dunque avvelenati, tormentati con tamburi, pentole o fuochi d’artificio per portarli allo sfinimento, uccisi a colpi di fionda.

I rami di bamboo venivano utilizzati per scacciare i passeri dai rami degli alberi mentre bandiere venivano sventolate per confonderli. L’attività delle valorose forze anti-passero non aveva confini: i vicoli, i tetti, le fronde degli alberi o le pareti delle case, erano tutti diventati dei campi di battaglia.
Secondo il Quotidiano del Popolo più di 83.200 passeri morirono in un solo giorno a Pechino per esaurimento, avvelenamento e percosse.

Nell’aprile del 1960 l’ornitologo Tso-hsin Cheng fece notare come i passeri si nutrissero di numerosi insetti nocivi, oltre che del grano. A causa degli effetti combinati delle inondazioni e della siccità, e aggravati dalla mancanza di passeri, la raccolta di riso e grano non solo non soddisfò le ottimistiche previsioni del piano economico, ma anzi decrebbe.

In questo contesto, Mao ordinò la fine della campagna contro i passeri, che vennero sostituiti come obiettivo dalle cimici del letto. Lo sterminio degli uccelli difatti aveva sconvolto l’equilibrio ambientale risultando in un aumento incontrollato delle popolazioni di locuste e di altri insetti nocivi per i raccolti. A causa dunque della mancanza di un predatore naturale, sciami di locuste iniziarono a spostarsi per il paese, aggravando la situazione ambientale, già duramente colpita dalla deforestazione selvaggia e dall’abuso di pesticidi ed altre sostanze che stavano avvelenando le terre.

Alla fine il governo dovette importare 250000 passeri dall’Unione Sovietica per ripopolare il paese.
Tra le misure adottate per combattere gli insetti, le scuole distribuirono pompe di DDT ai bambini. Il DDT fu il primo insetticida moderno; venne usato dal 1939, soprattutto per debellare la malaria. Il DDT però è un inquinante organico persistente e altamente resistente nell’ambiente. Il DDT inoltre è altamente tossico per le forme di vita acquatiche.




Fonti: 1, 2, 3 via Images of the Four Pests Campaign in China

CinaOggi.it è un sito sulla Cina che dal 2002 si propone di creare un ponte virtuale tra Italia e Cina attraverso analisi, immagini, video, notizie ed approfondimenti. Il sito è curato da Matteo Damiani e Dominique Musorrafiti.