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La Giornata Mondiale della Terra è una giornata internazionale per ricordare e manifestare la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta.
Lo scopo di questo evento green è quello di coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il pianeta nella consapevolezza dell’urgenza di porre rimedio ad una situazione climatica ed ambientale seriamente compromessa.
Quali sono le sue origini?
Il 29 gennaio del 1969, il trivellamento del fondale marino nel canale di Santa Barbara in California provocò l’esplosione di una piattaforma petrolifera con il riversamento di 100.000 barili di petrolio sulle spiagge della Contea. L’impatto sull’habitat marino fu devastante con la morte di migliaia di pesci ed uccelli. Nel 1969 in una conferenza dell’UNESCO a San Francisco, l’attivista per la pace John McConnell propose una giornata da celebrare per la prima volta il 21 marzo 1970, il primo giorno di primavera nell’emisfero settentrionale. Questa giornata di equilibrio della natura è stata successivamente sancita in un proclama scritto da McConnell e firmato dal Segretario generale U Thant alle Nazioni Unite. Un mese dopo, il senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson propose l’idea di tenere un seminario sull’ambiente a livello nazionale il 22 aprile 1970. In quell’occasione un giovane attivista, Denis Hayes, che faceva la funzione di coordinatore nazionale, insieme a Nelson ribattezzarono l’evento “Giornata della Terra“. Denis ed il suo staff hanno fatto crescere l’evento oltre all’idea originale di un corso che includesse tutti gli Stati Uniti. Più di 20 milioni di persone si sono riversate per le strade e la prima Giornata della Terra rimane la più grande protesta nella storia umana. Da allora coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 193 paesi del mondo. La Giornata della Terra ora include un’ampia gamma di eventi coordinati a livello globale.
Che cosa significa questa giornata?
Un ruolo rilevante lo gioca la salvaguardia dell’ambiente marino e del verde e per questo ogni individuo viene chiamato a mostrare una maggior sensibilità verso il tema della tutela del Pianeta e ad adottare uno stile di vita più responsabile. Tutti possono trovare nuovi spunti per vivere quotidianamente in modo responsabile e sostenibile e possono anche impegnarsi in azioni di informazione, divulgazione scientifica e sensibilizzazione ambientale. Questa giornata è un avvenimento educativo ed informativo, un’occasione per valutare le problematiche del pianeta: l’inquinamento, la distruzione degli ecosistemi, e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili. Per salvare il pianeta è necessario trovare ed applicare soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi delle attività dell’uomo. Ma è prioritario fare in fretta, per evitare uno scenario apocalittico. Per proteggere il nostro Pianeta servono energie nuove e soluzioni nuove, la nostra sopravvivenza come specie umana dipende dalla Terra, basta solo pensare che 1/4 di tutte le medicine ha avuto origine nelle foreste pluviali e quindi è fondamentale proteggerle e garantire la biodiversità.
Che cosa si può fare per il Pianeta?
Vi sono molte soluzioni individuali che si possono mettere in atto per combattere il cambiamento climatico, per migliorare la situazione sia a livello mondiale che locale. Si può agire in molti ambiti dal riciclo dei materiali alla conservazione delle risorse naturali, dall’utilizzo di prodotti naturali o rinnovabili invece di prodotti chimici dannosi per habitat. Attraverso la riduzione dei consumi, il reciclaggio, il riutilizzo, l’energia e l’alimentazione sostenibile, si può fare la differenza nel preservare la salute del pianeta garantendo l’equilibrio delle biodivesità.
L’organizzazione sceglie per ogni edizione un tema e lo slogan per il 2022 è “Investire nel nostro Pianeta”. Sono stati presentati anche cinque programmi principali: The Great Global Cleanup, Sustainable Fashion, Climate and Environmental Literacy, Canopy Project, Food and Environment e Global Earth Challenge.
Oggi 22 Aprile 2022 in occasione dell’Earth Day vogliamo condividere con voi lettori alcune interviste fatte negli ultimi anni ad artisti, architetti, designer, giornalisti, scrittori, imprenditori, che ci hanno raccontato del proprio impegno e coinvolgimento professionale sulle tematiche relative all’ambiente, inquinamento e ricerca di sostenibilità.
Intervista a Sissi Chao. Fondatrice di REmakeHub, un’impresa sociale che fornisce soluzioni circolari per affrontare l’inquinamento dei rifiuti nel settore della moda e del design.

Intervista a Michael Standaert. Michael si occupa principalmente di politica ambientale e di cambiamento climatico e di sviluppi infrastrutturali per Bloomberg BNA, MIT Technology Review e South China Morning Post.

Intervista a Wu Judy Chin-tai. Judy è una produttrice discografica taiwanese il cui lavoro si concentra principalmente su suoni naturali, musica strumentale e musica etnica.

Intervista allo stilista Toby Crispy. Toby ha dimostrato le varie possibilità di riciclare nel mondo della moda attraverso la riprogettazione e la collaborazione con ONG, gruppi artistici, marchi e aziende per mostre, workshop, eventi con vari marchi di moda e gruppi ecologici.

Intervista a Stefano Boeri. Il suo progetto di riforestazione metropolitana mira a rigenerare l’ambiente e la biodiversità urbana. Proteggere e aumentare le superfici permeabili e verdi è la soluzione per le città responsabili dei problemi del cambiamento climatico.

Intervista a Michelle Hong. Cofondatrice dell’organizzazione di agricoltura urbana sostenibile Rooftop Republic a Hong Kong.

Intervista a Fengru Lin. Co-fondatrice e CEO di TurtleTree con la missione di cambiare il volto della nutrizione sostenibile creando vero latte utilizzando la tecnologia delle cellule staminali.

Intervista a Xing Danwen. I soggetti di Xing Danwen includono i conflitti tra globalizzazione e tradizioni, problematiche ambientali create dallo sviluppo, il dramma urbano tra desiderio e realtà.

Intervista a Shirley Ying Han. Shirley è una giornalista multimediale specializzata in politica e affari globali e produttrice associata alla CNN. Il suo film documentario sulla crisi idrica nella pianura della Cina settentrionale ha ricevuto l’Award of Excellence al Canada International Film Festival 2014.

Intervista alla designer tessile Elaine Yan Ling Ng. Si è concentrata su come il comportamento degli elementi naturali può manifestarsi nei materiali artificiali per migliorare l’architettura moderna e l’interior design.

Intervista con l’artista multimediale Jiayu Liu. Il suo lavoro spesso cerca di riprodurre il mondo naturale e si concentra sulle relazioni tra gli esseri umani, la natura e l’ambiente vissuto, esplorando il comportamento e la risposta umana.


Ciao! My name is Dominique. I’m Italian and I’m proud to be a mix. My father was an Italian chemical engineer and high school teacher, with Greek and Polish heritage. My mother is Haitian, she was high school language teacher, with Dominican, Spanish, French, Portuguese, African and Native American heritage. Being a mix makes me appreciate to want to understand different cultures and lifestyles. I grew up in Italy, lived few years in Haiti, travel around main European capitals, lived seven years in China, six in Spain and UK. Traveling makes me feel that we can learn something from every situation in every part of the world.