Dai social agli e-commerce: quali sono i siti web più visitati in Cina

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Il mercato web cinese, come ben sappiamo, è molto differente da quello occidentale, anche in virtù dell’esistenza di piattaforme e portali fortemente geolocalizzati che in quest’area prendono il posto dei brand a noi più familiari. Può essere dunque molto interessante vedere quali sono in realtà i siti più utilizzati in Cina e come si differenziano da quelli europei e statunitensi: ecco una breve panoramica.

Così come nel resto del mondo, anche in Cina gli e-commerce stanno registrando importanti tassi di crescita, come dimostrano i numeri ottenuti dai principali portali del settore. La particolarità sta nel fatto che si tratta di marchi che nel resto del mondo dicono poco o nulla, ma in grado di generare milioni di visite mensile nel solo mercato cinese: esemplare è il caso di Taobao, un marketplace C2C sul genere di eBay, in cui privati, grossisti e rivenditori mettono in vendita qualsiasi tipo di prodotto, dall’abbigliamento all’elettronica fino ad arrivare alle automobili, per un traffico mensile di oltre 450 milioni di utenti.

Numeri enormi anche per JD.com, e-commerce B2C che spazia dall’elettronica all’arredamento, per il quale si stimano quasi 200 milioni di visite mensili e fatturati in continua crescita. Considerato uno degli shop online più apprezzati dell’intera Cina, JD.com è in realtà per il 12% in mano agli americani di Walmart, mentre quote più grandi appartengono al fondatore Liu Qiangdong e a Tencent.

Altri negozi online che dominano il mercato cinese sono Tmall, Suning.com e Dangdang, che come i precedenti hanno in comune l’ampia varietà di offerta con diverse categorie di prodotti, mentre una menzione a parte merita Xiaohongshu, una piattaforma che combina e-commerce e social media puntando sulla creazione di una community di appassionati di moda, pronti a scambiarsi foto, video e opinioni prima di giungere agli acquisti.

Il mondo del gaming in Cina

La Cina è oggi particolarmente attiva anche nel settore dei videogame, non solo per quanto riguarda l’uso degli stessi ma anche per la loro produzione. Il comparto, che qui da noi è spinto da piattaforme e app per i giochi classici come il blackjack e gli amatissimi MOBA come Fortnite, in Oriente trova la sua massima espressione nei giochi fantasy MMO free-to-play e in quelli in stile anime, per una varietà di titoli davvero interessante.

Genshin Impact, per esempio, è uno dei videogame più amati in assoluto, un sapiente mix di combattimento, azione e fantasy caratterizzato da una grafica di altissimo livello e da un’eccellente giocabilità, mentre Let’s Hunt Monsters si posiziona sulla scia del famoso Pokémon GO, dal quale eredita diverse peculiarità. Basato sulla mitologia cinese anziché sui colorati mostriciattoli nipponici, il titolo di casa Tencent sfrutta allo stesso modo la realtà aumentata ed è attualmente uno dei giochi più popolari nel Paese.

I social media più usati sul mercato cinese

Impossibile non chiudere questa breve rassegna senza dare uno sguardo al mondo dei social network e della comunicazione. Sappiamo bene che in Cina le app che siamo abituati a utilizzare noi sono soggette a diverse restrizioni, per questo motivo nel Paese si sono affermati altri brand che forniscono servizi simili.

Il servizio di messaggistica offerto da WeChat rappresenta forse l’esempio più evidente delle potenzialità del mercato cinese, tanto da posizionarsi oggi tra le prime app mondiali per numero di download pur essendo poco conosciuta in occidente. WeChat può essere paragonata per certi versi a WhatsApp, ma negli ultimi anni ha inglobato diverse altre funzioni trasformandosi anche in una sorta di social network con un proprio feed e in uno strumento di marketing per le aziende.

Grande popolarità sta infine assumendo negli ultimi anni Douyin, che non è altro che la versione cinese di Tik Tok. La piattaforma, sulla quale è possibile caricare brevi video e brani musicali, può essere usata solo in Cina e poggia su un server completamente differente rispetto al corrispettivo occidentale, che invece continua a spopolare nel resto del mondo soprattutto tra i giovani.

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