- Casa
- /
- Blog
- /
- Cultura cinese
- /
- Cucina cinese
- /
- Intervista con la professoressa...
Professoressa Associata del Department of Humanities & Creative Writing Hong Kong Baptist University (HKBU) e Fulbright Research Scholar al MIT.
La Dott.ssa Daisy Tam è una professoressa associata presso il Dipartimento di Lettere e Scrittura Creativa dell’Università Battista di Hong Kong, dove insegna e ricerca sistemi e pratiche alimentari urbane con particolare attenzione alla sicurezza alimentare. La Dott.ssa Daisy ha conseguito il dottorato di ricerca in Studi Culturali presso Goldsmiths, University of London, ed ha conseguito un Master in Letteratura Comparata presso l’University College London. È cresciuta a Hong Kong e si è laureata in Letterature Comparate presso l’Università di Hong Kong. La sua consapevolezza del problema dello spreco alimentare risale al 2004, quando era a Londra. Guida la ricerca in quest’area a Hong Kong e lavora in modo interdisciplinare e innovativo riunendo le arti e le scienze. Nel 2018, ha vinto il Fulbright-RGC Senior Scholar Award per condurre ricerche presso l’Urban Risk Lab del MIT. Il suo progetto, “Crowdsourcing Food Rescue – un nuovo approccio alla sicurezza alimentare ed alla resilienza urbana” è un’impresa tecnologica e teorica che indaga la capacità degli approcci in rete per raccogliere il cibo in eccesso in città. Il progetto fa avanzare la ricerca nell’area della sicurezza alimentare e della riduzione dei rifiuti, aumenta la resilienza per le persone socialmente vulnerabili e contribuisce allo sviluppo urbano sostenibile di fronte al cambiamento climatico. In un discorso, ha fornito alcune statistiche spaventose sul sistema alimentare problematico di Hong Kong: la città butta via 3.600 tonnellate di cibo ogni giorno. Per educare i suoi studenti ed il resto del mondo attraverso lezioni e seminari sull’essere meno dispendiosi, suggerisce un cambiamento nell’atteggiamento nei confronti del consumo di cibo. Oltre alla ricerca sul cibo, è anche coinvolta nel miglioramento della vita dei lavoratori domestici migranti a Hong Kong. È la direttrice del consiglio di amministrazione di Enrich, un’organizzazione che dà potere alle donne attraverso una formazione in alfabetizzazione finanziaria.
Breadline | Hong Kong Foodworks | Enrich
Sei professoressa associata presso il Dipartimento di Lettere e Scrittura Creativa dell’Università Battista di Hong Kong. Quando hai capito per la prima volta che volevi concentrarti sui sistemi alimentari urbani e sulla sicurezza alimentare? Cosa ti ha inizialmente spinto a impegnarti in questi temi?
(Quasi) dal primo giorno! Il mio dottorato riguardava le pratiche alimentari etiche e da quel momento in poi sapevo che il cibo sarebbe stato il fulcro del mio lavoro – è un argomento così radicato – tocca tutti e offre molte dimensioni da esplorare. Quando studiavo a Londra, lavoravo part-time vendendo mele per un agricoltore locale a Borough Market. È stato uno dei momenti migliori della mia vita: ho imparato tutto sul cibo dai contadini, dai macellai, dai pescivendoli e dai fornai ecc., e ho così tanto rispetto per il lavoro che fanno. Quando sono tornata a Hong Kong, ho ampliato la mia ricerca al livello della città ed ho iniziato a lavorare sui sistemi alimentari urbani e sulla sicurezza alimentare.
Come è nata Hong Kong FoodWorks? Puoi dirci di più e cosa significa per l’impatto sociale ed ambientale della città? Quali sono state alcune delle maggiori sfide all’inizio di HKFoodWorks?
10 anni fa, quando ho iniziato a parlare di sicurezza alimentare ad Hong Kong, molte persone pensavano che non fosse necessario, dopotutto HK è la città gastronomica dell’Asia! Abbiamo uno dei più alti rapporti tra ristoranti e popolazione al mondo e pensare di mettere in sicurezza il nostro sistema alimentare sembrava superfluo. Vivere in una città prospera ha i suoi vantaggi, ma può anche renderci ciechi. Più o meno nello stesso periodo, sono emerse alcune questioni sociali: lo spreco alimentare era molto all’ordine del giorno, poiché le nostre discariche stavano raggiungendo la saturazione. La città ha anche tracciato la sua prima soglia di povertà, rivelando le dure realtà della popolazione vulnerabile. Più in là, gravi eventi climatici stavano sollevando campanelli d’allarme sugli effetti del cambiamento climatico e la produzione alimentare era il maggior e principale colpevole. Ho visto tutto questo come parte dello stesso problema, quindi ho messo insieme HKFoodWorks – come un modo per aumentare la consapevolezza e condividere la mia ricerca con un pubblico più ampio.
La Dott.ssa Daisy Tam è la fondatrice di Breadline e Hong Kong Foodworks. Hong Kong FoodWorks è dedicato alla discussione sul sistema alimentare di Hong Kong. Per sistema alimentare si intende il modo in cui il cibo viene prodotto, distribuito, consumato ed i rifiuti smaltiti ad Hong Kong. Hong Kong FoodWorks fornisce risorse open source per ricercatori e professionisti del settore alimentare di tutti i livelli. Hong Kong FoodWorks mira a rendere accessibile a tutti coloro che sono interessati e desiderano saperne di più sulle questioni riguardanti il cibo ad Hong Kong. In un contesto di crescita della popolazione globale, la rapida urbanizzazione e la ridotta produttività a causa degli eventi climatici, ripensare il modo in cui le persone si nutrono non è solo una questione di sostenibilità ma di sicurezza. Il sistema alimentare mondiale produce sia fame che eccesso, una logica contraddittoria. Ognuno ha il diritto di essere libero dalla fame. Il cibo è stato menzionato per la prima volta nella Dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948. La sovrappopolazione e le risorse naturali non possono più sostenere questo stile di vita attuale. Oggi gli stili di vita consumistici sono estremamente energivori, dal modo in cui le persone mangiano, al modo in cui le persone si vestono, al modo in cui le persone viaggiano. Diversificare e trovare modelli alternativi che supportino catene di approvvigionamento più piccole e più locali può aiutare ad affrontare questi problemi sistemici. La Dott.ssa Daisy Tam ha deciso di affrontare l’allarmante spreco alimentare di Hong Kong progettando la sua app di crowdsourcing Breadline, che consente alle panetterie di entrare in contatto con i volontari che vogliono raccogliere i pani avanzati e consegnarli agli enti di beneficenza. Sostenuto dalla borsa di studio Fulbright, il progetto è iniziato nel 2018 e ha già collegato 80 volontari con 300 panetterie solo nella sua versione Beta, facilitando la donazione di 1000 pagnotte ogni settimana.
Che cosa puoi dirci di Breadline? Puoi parlarci di più in merito e in cosa consiste?
Breadline è la prima applicazione web pubblica di Hong Kong per il salvataggio alimentare. Ho lavorato a stretto contatto con le organizzazioni di soccorso alimentare nel corso degli anni e capisco le sfide che devono affrontare. Raccogliere cibo in eccesso è un incubo logistico ed ho pensato che fosse un problema interessante da affrontare. Ho finalmente avuto l’opportunità di sviluppare la piattaforma con il mio partner di progetto a lungo termine quando ho vinto il Fulbright Senior Scholar Award nel 2018: ho trascorso 6 mesi al MIT ed ho avuto il tempo e l’ambiente per realizzarlo.

Come sono cresciuti HKFoodWorks e Breadline da quando sono iniziati? Quali sono i traguardi raggiunti finora?
Breadline è cresciuta da un’idea di ricerca in un’applicazione reale in cui oltre 1000 persone utilizzano per raccogliere quasi 100.000 pagnotte di pane. La piattaforma è in funzione da quasi 2 anni ormai, al servizio della popolazione più vulnerabile durante la pandemia. Il design della piattaforma consente ai nostri volontari di agire in modo indipendente, operando su informazioni in tempo reale, quindi abbiamo 4 volte più volontari efficienti ed efficaci. Il nostro tasso di successo è del 98%: se un negozio segnala di avere avanzi, i nostri volontari saranno lì!
Le abitudini alimentari delle persone, a Hong Kong, negli ultimi anni sono cambiate? Pensi che siano più consapevoli dello spreco alimentare? Quale ruolo pensi che i social media abbiano oggi in questa causa?
Assolutamente! Penso che al giorno d’oggi sia molto più accettabile mettere via il cibo avanzato, abbiamo cambiato i valori/significati/comportamenti culturali – lasciare una tavola piena di eccessi non significa più buona ospitalità!

Negli ultimi anni di Covid19, c’è stato bisogno di parlare dell’importanza di agire per il cambiamento climatico, plasmare il futuro cibo più sano e creare città sostenibili. Pensi che ci siano ancora incomprensioni in merito a queste priorità?
Se dipendesse da me, ridisegnerei la città ed il modo in cui viviamo con il cibo al centro della questione. Troppo spesso trattiamo i problemi separatamente quando sono correlati. Come sarebbe il futuro di una città, se integrassimo spazi in crescita in ogni distretto?
“Abbiamo sempre associato la fame ai paesi in via di sviluppo. Ora stiamo parlando di sicurezza alimentare nelle città cosmopolite molto ricche”. – Dott.ssa Daisy Tam

Sei anche coinvolta nella comunità dei lavoratori domestici migranti ad Hong Kong. Come e quando hai iniziato a lavorare a questo progetto? Puoi parlarcene?
L’emancipazione femminile è sempre stata importante per me. Ho iniziato a fare volontariato in un ente di beneficenza locale chiamato Enrich, poi sono diventata il loro consulente, poi consigliere ed infine presidente dell’organizzazione. Ho apprezzato molto il loro atteggiamento nei confronti dei lavoratori domestici migranti – il modo in cui cercano di conferire potere alle donne attraverso l’istruzione e la formazione in materia di alfabetizzazione finanziaria – ed ho apprezzato questi lavoratori come una forza che contribuisce a Hong Kong. Ho incontrato così tante donne che hanno avuto storie così stimolanti: il modo in cui hanno combattuto per una vita migliore per se stesse e per le loro famiglie, la loro forza e resilienza sono così motivanti.
Che consiglio daresti alle donne? Quale consiglio pensi sia stato importante per te e che potrebbe fare la differenza anche per loro?
Non accontentarti mai senza combattere. Chiediti se i tuoi sforzi, le tue capacità e tutto ciò che stai portando in tavola sono veramente riconosciuti, non solo a parole ma in azione. Le opportunità che abbiamo oggi sono state rese possibili da coloro che hanno combattuto prima di noi, quindi dobbiamo continuare a combattere e forgiare un percorso migliore per coloro che verranno dopo.

Il tema della Giornata internazionale della donna, 8 marzo 2022 (IWD 2022) è “Uguaglianza di genere oggi per un domani sostenibile”. Quali sono le tue speranze per le donne, quali sono i tuoi desideri?
La mia speranza è che la lotta per l’uguaglianza sia la lotta di tutti: insieme possiamo ottenere molto di più se ci viene data l’opportunità di imparare, crescere e partecipare pienamente alla società. Abbiamo quello che serve per creare una società più diversificata e inclusiva – e mettere un limite a questo potenziale a causa di pregiudizi infondati è lo sperpero della nostra risorsa più preziosa.

Foto cortesemente concesse da Daisy Tam

Ciao! My name is Dominique. I’m Italian and I’m proud to be a mix. My father was an Italian chemical engineer and high school teacher, with Greek and Polish heritage. My mother is Haitian, she was high school language teacher, with Dominican, Spanish, French, Portuguese, African and Native American heritage. Being a mix makes me appreciate to want to understand different cultures and lifestyles. I grew up in Italy, lived few years in Haiti, travel around main European capitals, lived seven years in China, six in Spain and UK. Traveling makes me feel that we can learn something from every situation in every part of the world.