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Nuove Frontiere per le carni coltivate in laboratorio in Cina
Il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali cinese nel suo piano quinquennale per lo sviluppo agrario rilasciato il 26 gennaio ha per la prima volta incluso la carne coltivata ed altri “cibi del futuro” come le uova a base di piante come parte essenziale del progetto di sicurezza alimentare.
La carne coltivata è una carne prodotta da colture in vitro di cellule animali. La carne coltivata ha il potenziale per affrontare problemi globali sostanziali causati dall’impatto ambientale della produzione di carne, il benessere degli animali, la sicurezza alimentare e della salute umana. Dopo circa 30 anni di ricerche, i primi prodotti stanno giungendo finalmente sul mercato. A novembre 2020, SuperMeat ha aperto un ristorante pilota sperimentale a Ness Ziona, in Israele. A Dicembre 2020, l’Agenzia del Cibo di Singapore ha approvato i bocconcini di polli prodotti della californiana Eat Just per uso commerciale. Al momento oltre 40 compagnie stanno producendo diversi tipi di carne coltivata. In Cina sono attive Joes Future Food e CellX, fondata nel 2020 e a Hong Kong Avant Meats, che è specializzata nella produzione di carni di pesce. Stati Uniti, Israele ed alcuni paesi europei come i Paesi Bassi, Gran Bretagna e Francia sono all’avanguardia in questo settore. Il mercato è molto promettente e sta già attirando investimenti miliardari per il potenziale intrinseco di queste tecnologie.
La Cina è la più grande fonte mondiale di emissioni di gas serra, ed è sotto pressione per intraprendere azioni più forti per affrontare il suo ruolo nel riscaldamento globale. Il bestiame allevato per il cibo rappresenta fino al 14,5% delle emissioni globali secondo l’ONU. Il bestiame è stato responsabile di quasi il 29% delle emissioni agricole dirette ed indirette del paese nel 2014, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati ufficiali. Il consumo di carne pro capite in Cina è triplicato dalla fine degli anni ’80 e oggi il paese consume il 28% della carne mondiale, compresa metà della carne di maiale consumata nel mondo.
La promozione e l’adozione pertanto di carne coltivata o di carne alternativa come quelle a base vegetale pertanto potrebbero aiutare il paese a ridurre le emissioni di gas serra dirette ed indirette derivate dagli allevamenti, aumentare la sicurezza alimentare, soprattutto dopo le conseguenze del virus della peste suina africana responsabile del crollo della produzione di carni domestiche di maiale nel paese.
L’ingresso della Cina nel settore è un bene per l’intera industria delle carni coltivate. La Cina non ha ancora concesso l’approvazione normativa per la vendita di carne coltivata, fino ad ora Singapore è l’unico paese al mondo che lo ha fatto, ma la situazione potrebbe presto cambiare, grazie all’inclusione delle carni coltivate nel suo piano quinquennale.
L’approvazione governativa dovrebbe quindi innescare una crescita consistente degli investimenti privati nella ricerca e nell’incubazione di start-ups come Joes Future Food che hanno già attirato circa 11 milioni di dollari di investimenti.
Secondo un sondaggio che ha coinvolto oltre 2000 consumatori cinesi, il 90% ha affermato che affiancherebbe il consumo di carni coltivate a quello delle carni tradizionali, mentre il 30% ha detto che potrebbero utilizzare principalmente carni coltivate una volta raggiunta la parità di costo.
Gli intervistati tra i 26 e i 40 anni di età hanno dimostrato il livello di interesse più alto.

CinaOggi.it è un sito sulla Cina che dal 2002 si propone di creare un ponte virtuale tra Italia e Cina attraverso analisi, immagini, video, notizie ed approfondimenti. Il sito è curato da Matteo Damiani e Dominique Musorrafiti.