La Cina rimpiazza il capo del partito comunista dello Xinjiang

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Chen Quanguo, 66 anni, uno dei dirigenti del partito comunista cinese raggiunto dalle sanzioni americane, sarebbe in procinto di dimettersi.

Chen Quanguo, che supervisionava la repressione dell’etnia uigura nella regione dello Xinjiang, si sta dimettendo, secondo i media cinesi, dopo sette anni. Chen è considerato uno dei coordinatori del giro di vite contro la minoranza musulmana.

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Chen è un ex militare che ha assunto la posizione nello Xinjiang dopo essere stato a capod del partito comunista nel Tibet dal 2011. In Tibet, è stato accreditato di avere riportato la regione sotto il controllo governativo, dopo una serie di atti dimostrativi, manifestazioni e scontri con la polizia.

Con l’arrivo di Chen la situazione nello Xinjiang si è deteriorata, e sono iniziati ad emergere report riguardanti i famigerati “campi di rieducazione” nella regione, dove vengono imprigionati i cittadini di fede islamica per essere soggetti a varie forme di abusi fisici e psicologici.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, in questi campi sono detenuti un milione di persone.

Il governo cinese ha sempre rifiutato le accuse di abuso, affermando che questi centri non sono altro che centri per il lavoro.

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