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“Le donne vanno rispettate e non censurate”
La WTA, l’Associazione del Tennis Femminile è pronta ad abbandonare i suoi tornei in Cina se non vi sarà una risposta adeguata all’accusa di Peng Shuai di essere stata aggredita sessualmente dall’ex vice premier cinese Zhang Gaoli, ha detto Steve Simon ai media americani, amministratore delegato di WTA.
Peng Shuai, 35 anni, è l’ex numero 1 al mondo nel doppio, e non è più stata vista in pubblico da quando ha pubblicato su Weibo un post dove Peng dichiarava che Zhang l’avesse violentata dopo averla invitata a casa sua a giocare a tennis con lui e la moglie. In passato, secondo il post di Peng, i due avrebbero avuto anche una relazione. Un paio di ore dopo, il post è stato rimosso, non prima però che qualcuno ne facesse uno screenshot.
Peng, nel post aveva dichiarato che non poteva offrire prove delle sue accuse, ma che era ugualmente determinata a parlare. Né Zhang, né il partito comunista cinese hanno commentato l’accaduto, e le discussioni sull’argomento sono state, come da prassi, censurate.
Zhang Gaoli, 75 anni, ha fatto parte del Comitato permanente del Politiburo, l’organo supremo della leadership del Paese, dal 2012 al 2017 durante il primo mandato al potere del leader cinese Xi Jinping. Si è ritirato dalla carica di vicepremier nel 2018.
L’accusa esplosiva di Peng ha spinto i censori cinesi a rispondere a un livello senza precedenti per contenere questa versione del #MeToo. Il suo account Weibo, che ha più di mezzo milione di follower, è ancora bloccato dai ricercatori sulla piattaforma.
Nel frattempo però la comunità del tennis globale ha iniziato ad interrogarsi sulle reali condizioni di salute dell’ex campionessa, e la WTA ha richiesto un’indagine. I principali campioni del mondo di tennis hanno iniziato a fare circolare sui social media occidentali l’hashtag #WhereIsPengShuai.
Il 17 novembre, i media statali cinesi hanno rilasciato un’e-mail, presumibilmente inviata a Simon di WTA da Peng, ritirando le sue accuse e affermando che sta bene. Simon ha messo in dubbio la veridicità dell’e-mail, descrivendola come una “dichiarazione fasulla di qualche tipo”. Ha chiesto alla Cina di fornire “prove indipendenti e verificabili” che Peng è al sicuro.
Alcuni dei più grandi nomi dello sport come Naomi Osaka, Serena Williams, Novak Djokovic, Billie Jean King e Chris Evert hanno chiesto alla Cina di confermare la sua sicurezza e indagare sulle sue accuse.
Martedì Simon ha dichiarato ai media che vi sono 10 eventi in preparazione in Cina dal valore di milioni di dollari, che potrebbero saltare.
“Siamo a un bivio con il nostro rapporto con la Cina e la nostra attività laggiù”, ha detto Simon alla CNN in un’intervista.
“Siamo decisamente disposti a ritirare la nostra attività e ad affrontare tutte le complicazioni che ne derivano perché questa questione è certamente, è più grande del business.”
Nell’ultima decade in Cina il tennis è cresciuto enormemente di popolarità, e solo nel 2019, l’anno prima della pandemia, la Cina ha ospitato nove tornei della WTA, con un montepremi complessivo di oltre 30 milioni di dollari.
Allo stesso tempo però, la presa al potere di Xi Jinping ha condizionato una serie di questioni umanitarie e sociali che hanno spinto una parte del pubblico a chiedere il boicotaggio delle imminenti Olimpiadi Invernali di Beijing.

CinaOggi.it è un sito sulla Cina che dal 2002 si propone di creare un ponte virtuale tra Italia e Cina attraverso analisi, immagini, video, notizie ed approfondimenti. Il sito è curato da Matteo Damiani e Dominique Musorrafiti.