La Cina limiterà l’uso dell’aborto per “scopi non medici”

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Le nuove limitazioni mirano a migliorare la salute riproduttiva delle donne, dice il governo cinese. La Cina già da alcuni anni sta affrontando una forte crisi demografica legata all’invecchiamento della popolazione.

Le nuove linee guida riducono il numero d’interventi di aborto effettuati a “fini non medici”. Il consiglio di stato ha affermato che saranno intraprese anche azioni per evitare gravidanze indesiderate e incoraggiare gli uomini a “condividere la responsabilità” nel prevenirle.

Tra il 2014 e il 2018, secondo la Commissione sanitaria nazionale, si sono verificati una media di 9,7 milioni di aborti all’anno, in aumento di circa il 51% rispetto alla media 2009-2013 nonostante un allentamento delle politiche di pianificazione familiare nel 2015 per consentire a ciascuna famiglia di avere due figli. I dati non specificavano quanti erano gli aborti per motivi medici.

Le autorità sanitarie avevano avvertito nel 2018 che l’uso dell’aborto per terminare gravidanze indesiderate è dannoso per il corpo della donna e rischia di causare infertilità. In passato la Cina aveva introdotto misure per evitare di conoscere il sesso del nascituro, in modo tale da evitare aborti selettivi di femmine, un’altra delle conseguenze involontarie introdotte dalla legge del figlio unico.

Le politiche di pianificazione familiare della Cina hanno incoraggiato a lungo l’uso dell’aborto, insieme ai contraccettivi e alla sterilizzazione, come un modo per limitare la crescita della popolazione. Dal 1971, quando il paese ha introdotto per la prima volta i limiti, i medici hanno eseguito 336 milioni di aborti, secondo i dati del governo pubblicati nel 2013.

In passato, altre province hanno implementato regole simili per reprimere l’aborto di feti femminili, una pratica che ha lasciato la Cina con un enorme squilibrio di genere di 30 milioni di uomini in più rispetto alle donne.

I continui interventi governativi sulla vita privata delle famiglie cinesi hanno portato a squilibri generazionali importanti, disequilibrio tra numero di maschi e femmine nel paese e ad una struttura familiare a forma di piramide rovesciata (un figlio, due genitori, quattro nonni) che è sostanzialmente incompatibile con il sistema pensionistico cinese che si prevede potrebbe collassare attorno al 2035.

Nel 2018, la provincia del Jiangxi è stata la prima a introdurre limitazioni sull’uso dell’aborto. Secondo le linee guida della regione, le donne oltre la 14 settimana di gestazione dovevano presentare un permesso medico per la terminazione.

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