Sopravvissuta a un gulag cinese di Gulbahar Haitiwaji

Sopravvissuta a un gulag cinese è best seller in Francia e di prossima pubblicazione in altri 12 Paesi

di Gulbahar Haitiwaji
Scritto con Rozenn Morgat
Traduzione di Sara Prencipe
284 pagine – 18 euro
dal 29 settembre in libreria

Per quasi tre anni, Gulbahar Haitiwaji è stata immessa in un drammatico programma di repressione della minoranza musulmana degli uiguri, in Cina. Ha subito fame, freddo e violenza della polizia. Centinaia di ore di interrogatori, torture, propaganda dodici ore al giorno, lavaggio del cervello e sterilizzazione forzata.

Nata nello Xinjiang, nella Cina occidentale, Gulbahar viveva in Francia da molti anni. Una mattina del novembre 2016, la sua vita è cambiata durante un viaggio in patria. L’accusa è che l’esilio in Francia fosse una copertura della sua attività terroristica e delle sue convinzioni indipendentiste. Così Gulbahar sparisce nelle viscere del terrificante sistema dei campi di concentramento cinesi. La direzione è l’annientamento. «Le donne come me, uscite dai campi – scrive Gulbahar nel libro -, non sono più quelle di prima».

Più di un milione di uiguri sono stati deportati nei «campi di rieducazione» dal Partito comunista cinese. La pretesa è di combattere «terrorismo, infiltrazione e separatismo». Gli Xinjiang Papers, rivelati dal New York Times nel novembre 2019, denunciano una repressione basata sulla detenzione di massa, la più devastante dall’era di Mao. Questi campi sono per la Cina ciò che i gulag erano per l’URSS.

Salvata grazie alle disperate trattative di sua figlia e all’ostinazione del ministero degli Esteri francese, Gulbahar Haitiwaji è la prima sopravvissuta dei campi cinesi a testimoniare. La sua voce è essenziale e la pubblicazione di questo libro comporta per lei e la sua famiglia un terribile rischio. Questa è la sua testimonianza, una storia di vita a cui l’Occidente non può restare indifferente.

Il libro è stato scritto a quattro mani insieme a Rozenn Morgat, giornalista francese esperta della questione uigura. Dopo aver lavorato come corrispondente a Shanghai per «Le Temps», «Ouest-France» e «La Chronique d’Amnesty International», ora vive in Francia lavora a «Le Figaro».

L’autrice

Gulbahar Haitiwaji è nata nel 1966 nella provincia autonoma uigura chiamata Xinjiang, nel nord-ovest della Cina, dove ha lavorato come ingegnera in una compagnia petrolifera. Nel 2006, al peggiorare delle persecuzioni contro la minoranza cui appartiene, ha raggiunto il marito in Francia insieme alle figlie. Nel 2016 è stata richiamata in Cina, dove è stata chiusa in un campo di concentramento per quasi tre anni.

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