Dov’è Jack Ma? Il fondatore di Alibaba non è stato più visto in pubblico da ottobre

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Il più noto imprenditore cinese, il miliardario dell’e-commerce Jack Ma, non è stato più visto in pubblico da quando ha fatto irritare i regolatori con un discorso a ottobre.

I media internazionali cominciano a domandarsi dove sia finito il magnate cinese Jack Ma, che non è stato più visto in pubblico negli ultimi due mesi.

Jack Ma, il co-fondatore ed ex CEO del gigante tecnologico Alibaba era caduto in disgrazia del governo di Beijing ad ottobre, quando aveva criticato le autorità di regolamentazione nazionali, facendo infuriare il presidente cinese Xi Jinping.

Nei mesi seguenti, le autorità avevano convocato Ma ed altri dirigenti della compagnia, ed avevano bloccato quella che sarebbe stata la più grande offerta azionaria del mondo della sua società, Ant Group.

Dopo avere lanciato delle indagini anti-monopolio su Alibaba e Tencent, il suo principale competitor in Cina, i regolatori avevano ordinato a Ma di ridimensionare l’impero di Jack Ma.

L’ultima apparizione in pubblico di Jack Ma risale al 31 ottobre, alla cerimonia di apertura dell’evento annuale dello shopping cinese Double 11.

A novembre non aveva partecipato come giudice nell’episodio finale di un reality chiamato Africa’s Business Heroes.

Ma era stato rimpiazzato da un altro dirigente di Alibaba, e la sua foto era scomparsa dal sito.

Jack Ma non ha nemmeno partecipato all’incontro della camera di commercio di Shanghai, dove negli ultimi anni ha sempre tenuto un discorso.

Secondo Bloomberg Ma è stato avvertito dalle autorità di non lasciare il paese a inizio dicembre.

Analisti ed osservatori rimangono piuttosto cauti nel formulare ipotesi, in mancanza di informazioni certe.

A ogni modo tutti più o meno concordano nell’interpretare l’improvvisa assenza di Ma collegandola all’ira del governo cinese contro un uomo d’affari che stava superando il limite, che era diventato famoso a livello internazionale e che non aveva timore di criticare le massime autorità del Partito Comunista Cinese.

Per questa ragione il PCC rimane piuttosto attivo nella repressione delle pratiche monopolistiche di alcuni giganti cinesi, cresciuti evidentemente troppo in fretta, e diventati troppo potenti.

Nel 2018, Wu Xiaohui, un magnate delle assicurazioni che ha fondato la compagnia di assicurazione Anbang, è stato condannato per frode e abuso di potere a 18 anni di carcere. A marzo, il magnate immobiliare Ren Zhiqiang è scomparso dopo aver scritto un saggio critico sulla risposta cinese al Covid e aver dato l’impressione di chiamare Xi un pagliaccio. A settembre è stato condannato a 18 anni di carcere per corruzione.

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