30 cibi che potrebbero sparire a causa del cambiamento climatico

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Quando si parla di cambiamento climatico, molte persone pensano maggiormente ad eventi climatici ed atmosferici estremi, legati all’aumento e all’abbassarsi delle temperature del nostro pianeta immaginando possibili disastri naturali o scenari cinematografici apocalittici.

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Sono invece altre le conseguenze del cambiamento climatico, che potrebbero non apparire immediatamente catastrofiche, ma che potrebbero avere un forte impatto sulla popolazione dal punto di vista della salute fisica e mentale. Vi è da anni una parte della popolazione globale attenta agli studi di esperti e scienziati, che dettagliatamente prendono in considerazione i dati relativi all’impatto anche a lungo termine sulla fauna e sulla flora terrestre. Le variazioni di temperatura inevitabilmente andranno ad influenzare la nostra quotidianità, come pure le tradizioni alimentari. Negli ultimi trent’anni sono state consolidate e cementificate globalmente molte abitudini alimentari, iniziate dai tempi dello scambio Colombiano.

Nutrirsi è una necessità, ma nell’epoca moderna è diventato un piacere, una scelta, uno stile di vita. I frequenti sbalzi e le temperature estreme potrebbero giorno dopo giorno obbligarci a modificare i nostri gusti in ambito di cibo. Tanti alimenti che sono ora presenti sulle tavole di tutto il mondo non dovrebbero essere dati per scontati. Come Fry, il protagonista di Futurama, comprava ad una cifra folle l’ultima confezione di acciughe disponibile sulla terra (dato che si erano estinte), così noi potremmo non essere più in grado di gustare molti dei nostri cibi preferiti, a causa di tutta una serie di motivi legati al clima. Il cambiamento climatico, la siccità, le alluvioni e le malattie di alcune piante stanno mettendo a rischio alimenti provenienti da tutto il mondo. Molti cibi comuni potrebbero essere a rischio d’estinzione e sparizione. Fortunatamente possiamo prevenire il peggioramento del cambiamento climatico, siamo ancora in tempo per non vedere il fondo della dispensa e non aprire un frigo vuoto. Il cambiamento climatico e l’agricoltura sono processi correlati, che avvengono entrambi su scala globale. Il cambiamento climatico è insapore ma potrebbe essere molto doloroso. Quindi è bene ricordare che questi sono gli alimenti che potrebbero da scarsi e costosi diventare non più disponibili.

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Cibi che potrebbero sparire se le temperature continueranno ad aumentare

Quali colture saranno interessate dal cambiamento climatico? In che modo il cambiamento climatico influisce sulle nostre abitudini alimentari? In che modo il riscaldamento globale influisce sulla qualità del nostro cibo? La frutta potrà estinguersi?

Arance

arance
photo: cinaoggi.it

Le arance sono apprezzate per il loro contenuto in acido ascorbico, sebbene il loro apporto di vitamina C sia inferiore rispetto a quello di kiwi, peperoni, spinaci e fragole. Aiutano a rafforzare il sistema immunitario, sono ricche di fibre, sali minerali, vitamine e contribuiscono a favorire l’assorbimento del ferro contenuto nei cibi vegetali. Hanno proprietà antiossidanti e rinfrescanti. Apprezzate da adulti e bambini non solo per il loro sapore, ma anche per il loro colore vivace e il fresco profumo, che porta anche ad utilizzare gli scarti e le bucce, per realizzare prodotti ecologici, decorazioni etc. Gli agrumi sono a rischio in tutto il mondo a causa della Huanglongbing (malattia del drago giallo), precedentemente nota come inverdimento degli agrumi. Questa malattia degli alberi di agrumi è causata dal Candidatus Liberibacter asiaticus, che si diffonde attraverso la chioma dell’albero, provocando il declino e quindi la sua morte. La malattia ha colpito le arance, in Florida ed è stata rilevata anche in Bhutan, Brasile, Cina e altrove. La Cina è il secondo tra i principali paesi produttori di arance nel mondo 2019/2020 dopo il Brasile.

Avocado

avogado
photo: cinaoggi.it

L’avocado ricco di vitamine e antiossidanti, è un’ottima fonte di calcio, potassio e zinco. Apporta notevoli quantità di fibra e grassi monoinsaturi con forte presenza di acido oleico omega 9. Gli avocado hanno un futuro incerto, in quanto le risorse disponibili non saranno in grado di sostenere la potente domanda globale. Anche le grandi aree di coltivazione dell’avocado soffrono sempre più di gravi siccità. Per ottenere mezzo chilo di avocado, sono necessari più di 300 litri di acqua, il che rende la crescita sempre più difficile con l’aumento della domanda. Poiché il consumo è in crescita ovunque, un numero maggiore di paesi ha investito pesantemente nella produzione di avocado. La Cina ha circa 80 anni di storia nell’introduzione e nella sperimentazione di avocado. Nel 2018 la sua produzione si è collocata in undicesima posizione mondiale.

Banane

banane
photo: cinaoggi.it

Le banane sono una buona fonte di potassio, magnesio e vitamina B6. Hanno proprietà rimineralizzanti ed energetiche e l’organismo sfrutta tutte le sostanze per mantenersi in salute. Sono uno tra i frutti molto apprezzati nel mondo. partendo dalla colazione facendosi strada tra frullati, dessert, snack fino a accompagnare i vari pasti e momenti della giornata. La specie Cavendish, quella comunemente conosciuta, coltivata ad alto numero commerciale è colpita da una micidiale infezione fungina (Fusarium) che macchia il terreno e porta alla “malattia di Panama”, questo causa l’annerimento ed il deterioramento delle banane dall’interno. La malattia si sta diffondendo in tutta l’Africa ed in Asia. La Colombia, la cui economia dipende fortemente dalla produzione di banane, ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale nel 2019. Inoltre in un recente studio dell’Università di Exeter, le banane potrebbero risentire delle condizioni climatiche avverse in 10 paesi entro il 2050. I raccolti sono aumentati dal 1961 a grazie alle temperature più elevate ed ai migliori metodi di produzione, ma il continuo riscaldamento globale e le frequenti inondazioni e siccità mettono a rischio la stabilita della produzione globale non solo in Sud America, ma anche in Asia minacciando anche la Cina che si e piazzata negli ultimi anni tra secondo e terzo posto tra i maggiori produttori dopo l’India e le Filippine.

Birra

birra
fonte immagine: unsplash

La birra contiene vitamine del gruppo B, in particolare di vitamina B6 e B9, potassio e sodio. Ha potere energetico dovuto da destrine e da sostanze proteiche presenti nel suo composto. Bevuta con moderazione la birra, migliorare la digestione. In tutto il pianeta terra il suo consumo viene associato ai momenti di aggregazione sociale. La birra è già vittima del clima che cambia, e molti produttori di birra si trovano sempre più in difficoltà nel garantire forniture idriche stabili. Un rapporto del 2010 commissionato dal Natural Resources Defense Council, dimostra che circa un terzo delle contee degli Stati Uniti avrà difficoltà di accesso all’acqua dolce tra il 2030 e il 2050 a causa del riscaldamento globale. Inoltre alcuni luppoli speciali utilizzati dai birrai artigianali sono già diventati più difficili da reperire, poiché gli inverni caldi stanno producendo raccolti più precoci e più piccoli. La Cina si colloca all’unidicesimo posto nell’esportazione, mentre è stato il principale paese produttore di birra in termini di volume nella produzione del 2019.

Broccoli

broccoli
photo: cinaoggi.it

I broccoli sono una preziosa riserva di vitamine, sali minerali. Sono una buona fonte di ferro, potassio, calcio, selenio e magnesio, nonché di vitamine A, C, E, K e una buona gamma di vitamine del gruppo B, incluso l’acido folico. I broccoli sono un buon carboidrato ad alto contenuto di fibre, che aiuta la digestione e frena l’eccesso di cibo, mantiene un basso livello di zucchero nel sangue e aiuta a proteggere i vasi sanguigni dai danni. Sono adatti e perfetti in tutti i regimi dietetici, dal bambino in crescita, per gli atleti o gli anziani. La loro crescita dipende dall’impollinazione e quindi anche dalle api mellifere. Il loro tasso di declino è “corrispondente con un’estinzione di massa” delle api. Secondo un rapporto dell’Università di Ottawa, la coltura è già stata colpita da un’impollinazione inadeguata e dalla ridotta diversità degli impollinatori. La Cina si colloca in prima posizione tra i produttori di broccoli, mentre sono secondi al mondo, dopo l’India per il consumo pro capite di broccoli

Cacao

cacao
fonte immagine: unsplash

Il cacao come pure il cioccolato fondente, è ricco di flavonoidi combatte i radicali liberi ed elevati livelli plasmatici di colesterolo. I flavonoidi proteggono le arterie dai danni dell’aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus. Il cacao contiene teobromina una sostanza naturale, che stimola il sistema nervoso centrale. la teobromina è un ingrediente comune di alcuni integratori energetici. Il cacao ed il cioccolato fondente sono classificati tra i cibi più sani, sempre considerando un consumo moderato e limitato giornaliero. Sono tra gli alimenti maggiormente consumati nella stragrande parte dei paesi sviluppati del mondo. Per alcuni sembra impossibile una vita senza cioccolato, e non sono solo i più giovani abitanti del pianeta terra a pensarlo. Ahimé questo triste problema potrebbe insorgere se non si considerano le conseguenze del cambiamento climatico. La pianta del cacao è notoriamente sensibile ai cambiamenti ambientali, il che spiega perché può essere trovata principalmente nelle aree vicine all’equatore. L’aumento delle temperature, l’alterazione delle precipitazioni, l’umidità ed il sole ne influenzano la buona crescita. La sua coltivazione sta diventando sempre più difficile. Un rapporto del Centro internazionale per l’agricoltura tropicale (CIAT) ha analizzato le piantagioni in Ghana e Costa d’Avorio, i due maggiori produttori mondiali di cacao, ed il suo studio ha concluso che, se le temperature dovessero aumentare di 2,3 ° C entro il 2050, la terra adatta alla produzione di cacao potrebbe ridursi oltre al 50%. Nel 2020 la Cina entra al dodicesimo posto tra i maggiori consumatori di cioccolato.

Caffè

caffe
fonte immagine: unsplash

Il caffè facilita la digestione, utilizza i grassi a scopo energetico, ha spiccate proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie, ma non se ne consiglia un consumo elevato per via degli effetti collaterali e delle possibili ripercussioni per la salute umana della caffeina sull’organismo. Viene considerato uno stimolante mattutino, ma anche una bevanda che rappresenta uno stile di vita, per questo nel mondo sono state istituite varie Accademie che insegnano l’arte della degustazione del caffè. Secondo un rapporto del The Climate Institute of Australia, se non si interviene per ridurre le emissioni, il cambiamento climatico potrebbe, tagliare l’area globale adatta alla produzione di caffè fino al 50% entro il 2050. In un importante rapporto dell’IPCC, l’organismo ha avvertito dell’urgente necessità di affrontare la gestione dell’erosione del suolo, che si verifica a ritmi più rapidi, minacciando la perdita irreversibile dell’ecosistema. Le piantagioni di caffè in tutto il mondo stanno affrontando una maggiore incidenza di funghi Hemileia vastatrix, chiamati ruggine del caffè, e specie invasive a causa delle temperature più elevate. Le piante di caffè selvatico di montagna invece muoiono perché richiedono ombra naturale e un intervallo di temperatura più fresco. La domanda globale continua e maggiori piantagioni di caffè nel mondo, implicano un’ulteriore deforestazione, disboscamento e l’uso di fertilizzanti. I prezzi di produzione saranno presto un grosso problema che si ripercuoterà sui consumatori. Il cambiamento climatico giocherà un ruolo più importante nell’influenzare la qualità e l’integrità del caffè. Se non saranno prese misure per ridurre le emissioni di CO2, il caffè potrebbe completamente estinguersi entro il 2080. Nel 2020 la Cina è il primo consumatore al mondo e si classifica al tredicesimo posto tra i maggiori produttori ed esportatori di caffè.

Cereali

I cereali (Avena, Farro, Grano, Kamut, Mais, Miglio,Orzo, Riso, Segale, Teff) hanno un elevato contenuto in amido che rappresenta una fonte di energia a “lento rilascio”, che può quindi essere utilizzata più gradualmente nel tempo. Nei cereali integrali, sono riscontrati bassi contenuti di lipidici. La qualità dei grassi è ottima, grazie alle elevate quantità di molecole essenziali come l’acido alfa linolenico e l’acido linoleico (omega 3 e omega 6). Sono anche delle ottime fonti di fibra alimentare. I cereali si consumano in chicchi, sotto forma di farina, semola, fiocchi, porridge, pasta, bibite vegetali e moltissimi derivati ed elaborati. I cereali contengono amido ed il germe di seme contiene lipidi in proporzioni variabili che consentono l’estrazione dell’olio vegetale. Sono una parte essenziale dell’alimentazione umana ed animale e si prevede che la domanda globale di mais, riso e grano aumenterà del 33% entro il 2050. Nature Climate Change nel 2016 stima che la produzione di grano, mais e riso, collettivamente rappresentano le colture più vitali per gli esseri umani in tutto il mondo, ma sono ad alto rischio estinzione.

Grano

grano
Fonte immagine: unsplash

Il grano duro proviene da una pianta che predilige temperature moderate e non cresce bene a causa della troppa (o troppo poca) pioggia. Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite, uno studio ha indicato che i terreni coltivati a grano potrebbero diventare obsoleti a causa di condizioni meteorologiche imprevedibili e le rese di grano duro in Italia potrebbero diminuire drasticamente dal 2020 come accaduto negli Stati Uniti. Ne potrebbero quindi risentire tutte le principali produzioni di pasta lavorata a grano duro. I principali paesi produttori di grano, al momento sono Stati Uniti, Cina, India e Francia. La Cina è uno dei paesi con i maggiori volumi di consumo di grano nel 2019 ed è anche il primo paese per produzione di grano nel mondo.

Mais

mais
photo: cinaoggi.it

La carenza d’acqua e le temperature più calde mettono a rischio anche il mais: infatti, un aumento globale delle temperature di appena 1 ° C rallenterebbe il tasso di crescita del 7%. L’impatto di un’interruzione nella produzione di mais si estenderebbe ben oltre la sezione dei prodotti della catena alimentare dei supermercati. Una grande quantità di mais viene infatti utilizzata per nutrire il bestiame, quindi una resa inferiore del mais potrebbe ripercuotersi sul mercato della carne. La produzione globale di mais si è già abbassata di quasi il 4% rispetto a quella che sarebbe stata se il clima non si fosse riscaldato. La Cina è seconda nella classifica nel consumo di mais ed il secondo paese produttore mondiale di mais.

Riso

riso
photo: cinaoggi.it

Il riso richiede condizioni molto specifiche per prosperare. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) avverte degli effetti dell’aumento delle temperature. Le scarse risorse per la sostenibilità della coltivazione del riso, potrebbe veder diminuire la terra redditività di oltre il 50%. Questa riduzione potrebbe portare a significative carenze alimentari in tutto il mondo. La Cina è il più grande produttore mondiale di riso, consuma più riso di qualsiasi altro paese, e nel 2019 si trovava al sesto posto nell’ esportazione mondiale. Il raccolto cresce principalmente in province come Jiangsu, Anhui, Hubei e Sichuan lungo il fiume Yangtze, dove quasi il 95% del riso cinese viene coltivato con metodi tradizionali. A causa di una serie di fattori tra cui il cambiamento climatico, la scarsità di manodopera e l’uso di sostanze chimiche e fertilizzanti, il governo cinese cerca metodi più sostenibili e produttivi per la coltivazione del riso. Circa il 65% della popolazione cinese consuma il riso come alimento base.

Fragole

fragole
photo: cinaoggi.it

Le fragole contengono vitamine con concentrazioni significative di acido folico e acido ascorbico, di cui risultano un’ottima fonte di vitamina C. Hanno ottime quantità di potassio e manganese. Le fragole sono ricche di antiossidanti, regolano gli zuccheri nel sangue ed hanno proprietà anti-infiammatorie. Piccini ed adulti sono di tutto il mondo sono golosi di questo succoso frutto che trasmette freschezza e spensieratezza con il suo sapore e profumo. L’International Society for Horticultural Science attraverso uno studio ha evidenziato che il cambiamento climatico, ha iniziato a ridurre le colture di fragole. La Spagna è il principale esportatore di fragole. La Cina è il più grande produttore di fragole al mondo per volume di produzione all’anno. Cina e Stati Uniti d’America producono insieme il 57% del totale mondiale di fragole. La Cina ha aumentato il consumo di fragole

Frutta dalla famiglia delle Rosacee

I frutti prodotti dagli alberi appartenenti alla famiglia delle Rosacee e al genere prunus sono albicocca, ciliegia, mandorla, mela, pera, pesca e prugna. Sono tutte originarie della parte della Cina nordorientale confinante con la Russia.

Ciliegie

ciliege
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Le ciliegie sono ricche di vitamina C e A. contribuiscono al buon funzionamento delle difese immunitarie. Contengono inoltre acido folico, calcio, potassio, magnesio, fosforo e flavonoidi, sostanze importanti per la lotta ai radicali liberi. Hanno proprietà depurative, disintossicanti, diuretiche e antireumatiche. Le ciliegie non sono solo perfette alleate della salute ma anche della bellezza grazie alla presenza di caroteni e sali minerali. La loro produzione richiede ore di freddo per sviluppare i frutti, senza le quali gli alberi hanno meno probabilità di ottenere un’impollinazione di successo. L’aumento delle temperature significa che gli alberi potrebbero fiorire più tardi e produrre meno frutti. Anche il troppo freddo può essere altrettanto disastroso. Un congelamento tardivo comporta anche il 90% della perdita del raccolto. Nel 2018 la Cina si collocava al ventesimo posto per la produzione di ciliegie, mentre Hong Kong nel 2019 era secondo paese mondiale nell’esportazione.

Mele

Le mele contengono discrete concentrazioni di fibre, spiccano per la concentrazione di acido ascorbico e sono apprezzabili i livelli di potassio. Vengono consigliate nei regimi alimentari dove si controllano i livelli di colesterolo, la regolarizzazione delle funzionalità intestinale ed il controllo dell’appetito. Sono un succoso e fresco spezza fame ed un ingrediente prezioso in molte ricette di pasticceria. Gli alberi da frutta tra cui il melo, necessitano di un certo periodo di freddo invernale per produrre raccolti economicamente pratici. A causa del riscaldamento globale, con inverni maggiormente caldi potrebbero essere seriamente danneggiati. I team di scienziati internazionali, nei loro studi, suggeriscono coltivazioni di specie con requisiti di raffreddamento inferiori, chiaramente avendo delle ripercussioni sul sapore. Uno studio giapponese della National Agriculture and Food Research Organisation di Tsukuba ha riscontrato che l’aumento delle temperature produce frutti in anticipo, rendendoli più morbidi e dolci. La Cina da sola, nel 2018 ha contribuito al 46% del totale della produzione mondiale. Domina il consumo globale di mele ed è classificata al primo posto per esportazione e produzione.

Mandorle

mandorle
photo: cinaoggi.it

Le mandorle hanno ottime quantità di fibra alimentare, sali minerali, manganese, magnesio, calcio, rame, fosforo e zinco. Nelle mandorle abbondano alcune vitamine tra cui la riboflavina, la niacina, la tiamina e l’alfa-tocoferolo. Offrono un buon apporto proteico e hanno una fortissima presenza di acidi grassi insaturi. Da spuntino energizzante ed ingrediente per dolci, le mandorle, negli ultimi anni sono diventate un’importante ingrediente per la realizzazione di bevande. La richiesta di mandorle è in continuo aumento, ma vi sono dubbi sulla sostenibilità della coltivazione. Questi metodi agricoli su larga scala rappresentano la causa della morte di numerose api dovuta in parte a pesticidi e parassiti e l’impollinazione degli alberi di mandorle sembra essere diventato un problema. Quindi la coltivazione su larga scala è strettamente legata e dipendente dal futuro stesso delle api mellifere. Hong Kong è classificata al quarto posto tra i paesi che hanno esportato il più alto valore in dollari di mandorle durante il 2019. La Cina è all’undicesimo posto tra i produttori mondiali.

Pesche

pesche
Fonte immagine: unsplash

Le pesche sono ricche di fibre, sali minerali e aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo e nella regolarità intestinale. Contengono le provitamine A ed un’ottima concentrazione di potassio. Migliorano la digestione e sono preziose per la salute del sistema nervoso. Il cambiamento climatico minaccia anche queste drupacee, uno dei frutti che portano freschezza e sollievo durante l’estate di grandi e piccini. Anche in questo caso il problema principale sono le temperature fluttuanti ed imprevedibili che possono portare a un minor numero di frutti o a un cambiamento nel tempo di raccolta. Gli scienziati ritengono che gli scenari dei recenti scarsi ed impoveriti raccolti causati dal precoce caldo e intensi colpi di freddo potrebbero ripetersi in futuro. Le pesche come altri frutti a nocciolo hanno pesantemente risentito del cambiamento climatico. La Cina è al primo posto nella produzione di pesche (e nettarine), 2018. Nello stesso anno la Cina è diventata il principale paese consumatore di pesche e nettarine al mondo.

Legumi

Le Fabaceae comunemente conosciute come legumi sono una famiglia di piante commestibili che comprendono arachidi, carrube, ceci, fagioli, fave, lenticchie, lupini, piselli, soia, tamarindi. I legumi hanno un alto valore energetico, sono ricchi di macronutrienti, sali minerali tra cui ferro, potassio, fosforo e vitamine, di cui tiamina, niacina, acido folico e biotina. Offrono un buon apporto proteico e lipidico grazie alle proteine in esse contenute.

Arachidi

Le arachidi sono una buona fonte di proteine vegetali, contengono infatti molti amminoacidi, come pure sali minerali, in particolare magnesio, potassio, zinco, fosforo, manganese e rame, oltre che vitamine, fibre e grassi buoni. Dalla colazione, passando per spuntini, dolci e barrette energetiche, chi non risulta intollerante a questo legume ne apporta un buon beneficio giornaliero. Le colture delle arachidi richiedono un ambiente stabile e particolare per crescere. Con troppa poca pioggia potrebbero non germogliare; in condizione di abbondante pioggia invece potrebbero ammuffire e/o contrarre una malattia. Se soggette a troppo calore invece i loro germogli potrebbero bruciarsi e non cresceranno abbastanza. Alcuni stati produttori di arachidi sono suscettibili alla siccità ed alle ondate di calore che hanno distrutto interi raccolti. Gli esperti stanno ricercando varietà di arachidi resistenti alla siccità. Come spiega la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), le arachidi richiedono fino a cinque mesi di calore abbastanza costante, combinato con circa 50- 100 cm di pioggia durante la stagione del raccolto, oltre al terreno umido che aiuta a previene la formazione di muffe tossiche. Questo legume per via di tutte queste esigenze, può essere difficile da coltivare di fronte ai cambiamenti climatici. Uno studio di Bioversity International e dell’International Rice Research Institute ha rilevato che dal 18 al 25 percento delle specie di arachidi potrebbero diventare inesistente entro il 2055. La crema al burro di arachidi potrebbe presto essere difficile da trovare e da prodursi. A partire dal 2018, la Cina è diventata il più grande produttore di arachidi in tutto il mondo, Risulta anche tra i più grandi consumatori di arachidi, ed è a capo nelle esportazioni di burro d’arachidi.

Ceci

ceci
photo: cinaoggi.it

I ceci sono ricchi di vitamine A, B, C, E, K, calcio, ferro, fosforo, magnesio, sodio, potassio e zinco. Sono utili per controllare il livello del colesterolo e della glicemia, riducendo il rischio di diabete. Inoltre sono un ottimo alimento diuretico, favorendo l’eliminazione dei sali presenti in eccesso nell’organismo. Oltre ad essere nutrienti, contribuiscono positivamente a strutturare una dieta equilibrata, a prevenire il sovrappeso. I ceci hanno contribuito al sostentamento alimentare umano e animale-correlato in aree geografiche anche piuttosto diverse tra loro. L’India, il principale paese per la produzione di ceci al mondo, risente dell’aumento delle temperature e della crescente siccità. La produzione di ceci in tutto il mondo è stata ridotta tra il 40 e il 50% e per questo motivo sono già in studio ed in fase di sperimentazione coltivazioni di ceci resistenti ai periodi di siccità. La Cina si colloca al ventiduesimo posto tra i paesi produttori di ceci al mondo.

Fagioli

fagioli
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I fagioli sono molto nutrienti e ricchi di vitamine A, B, C, ed E, contengono inoltre sali minerali e oligominerali, come potassio, ferro, calcio, zinco e fosforo. Sfamano la maggior parte della popolazione in America Latina e in gran parte dell’Africa, sono apprezzati anche in molte ricette tradizionali popolari Europee. Questi ricchi legumi potrebbero essere messi a rischio dai cambiamenti climatici. Un rapporto del CIAT, indica che le temperature più elevate influenzano sulla fioritura e la produzione di semi nelle viti di fagioli, riducendo i raccolti fino al 25%. I fagioli sono molto sensibili al clima, hanno bisogno di basse temperature e per questo si coltivano facilmente nelle zone montuose dell’Africa orientale. Troppa pioggia, tempeste e inondazioni distruggono i raccolti. Le alte temperature notturne, possono influire in modo significativo sulla produttività del raccolto. In termini di valore, il più grande paese fornitori di fagioli secchi nel mondo 2020 è la Cina. Dal 2014 al 2018, il tasso di crescita più notevole in termini di consumo di fagioli secchi, è stato raggiunto dalla Cina

Fagioli di Soia

La soia è ricca di vitamine del gruppo B, di ferro e potassio. A differenza degli altri legumi, la soia è più digeribile e ricca di proteine e di lipidi. La presenza di fitoestrogeni ed isoflavoni ha contribuito ad aumentare la sua popolarità nell’ambito degli alimenti per il benessere della salute. Germogli di soia, tofu, edamame,tempeh, soia trutturata/testurizzata, miso, salsa di soia, bevande di soia sono solo alcune delle varie forme in cui la soia viene consumata comunemente nel mondo. È la regina nella cultura culinaria dell’Asia, in quanto presente in moltissimi piatti ed usata per realizzare derivati alimentari tradizionali. È diventata nota in occidente grazie al suo grande apporto nutritivo nell’alimentazione vegetariana, vegana, per i benefici in chi soffre di intolleranze alimentari verso i latticini e derivati e nell’alimentazione degli sportivi. Da ricordarsi che indirettamente la soia è anche alla base della moderna alimentazione dei carnivori. Anche se volontariamente non ne facessero uso diretto, la soia è nel nutrimento degli allevamenti intensivi di ovini, bovini, suini e pesci. Gli animali vengono nutriti con razioni di mangime contenenti grandi quantitativi di soia in merito al suo alto valore nutritivo. Uno studio del 2017 del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) ha sottolineato come la carenza d’acqua derivante dall’aumento della temperatura sembrerebbe essere un fattore determinante per la raccolta della soia. In una simulazione viene dimostrata la seria minaccia dovuta al riscaldamento globale, che comporterebbe una riduzione del 40% sui raccolti, entro la fine del secolo. Ogni giorno con il salire della temperatura i raccolti di soia diminuiscono in percentuali rilevanti. I semi di soia rappresentano il 90% della produzione di semi oleosi degli Stati Uniti e sono un’ottima fonte di biocarburanti, rendendoli tra i fagioli economicamente più importanti al mondo. La Cina si colloca come primo consumatore mondiale di soya e risulta il quinto esportatore al mondo nel 2019, mentre nel 2018 si posiziona al quarto posto tra i maggiori produttori mondiali.

Miele

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photo: cinaoggi.it

Il miele offre una discreta concentrazione di vitamine del gruppo B e di vitamina C. Il miele è ricco di fattori nutrizionali ad ha un’azione antibatterica. Il miele è un prodotto estremamente duttile infatti oltre che dolcificante e antinfiammatorio viene usato per la cura estetica del corpo. Il declino massiccio delle api mellifere negli ultimi anni ha messo in pericolo l’esistenza della fornitura alimentare globale. La loro scomparsa, oltre che ad un problema per l’impollinazione, segna anche la probabile perdita di un antico e storico dolcificante. La scomparsa delle colonie di api è stata ampiamente collegata all’uso di pesticidi e ai cambiamenti climatici. Nel 2018, la produzione mondiale di miele è stata guidata dalla Cina con il 24% del totale mondiale. La Cina ha esportato il valore in dollari più alto di miele nel 2019.

Mirtilli

mirtilli
photo: cinaoggi.it

I mirtilli sono considerati degli antiossidanti naturali. Contengono vitamine, in particolare C, A, E e del gruppo B tra cui l’acido folico, un buono quantitativo di sali minerali, soprattutto potassio.

Ai mirtilli vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, sono un vero toccasana per l’intero sistema cardiovascolare. I mirtilli si basano sull’impollinazione degli insetti, in particolare delle api, dipendendo da esse sono in una posizione di rischio estinzione. Oltre ai fattori del cambiamento climatico si aggiunge anche l’uso di pesticidi. L’IBO, un’organizzazione globale che riunisce i leader di tutto il mondo dei mirtilli, ha osservato molti margini di crescita in Cina, durante il suo ultimo vertice nel 2017.

Patata

patate
photo: cinaoggi.it

La patata è un alimento ricco di potassio e zinco contiene inoltre diverse tipologie di pro vitamine A, oligoelementi e minerali come sodio, magnesio, calcio, fosforo e ferro. Apporta benefici all’organismo e le sostanze in essa contenute si rivelano molto utile in caso di ipertensione. Le patate sono un alimento versatilissimo, utilizzato in quasi tutte le cucine internazionali, che piace a tutte le fasce d’età e sotto qualsiasi forma o tipo di preparazione, dalle patate fritte, al forno fino al purè etc… Secondo uno studio condotto da Bioversity International e dall’International Rice Research Institute, si prevede che fino al 25% delle specie di patate selvatiche si estingueranno entro il 2055 a causa dei cambiamenti climatici. Si presenta una seria minaccia per la coltivazione delle patate, con l’aumento delle temperature che accompagna il livello del mare spingendo i coltivatori di patate, in alcune parti del mondo, a spostarsi ad altitudini più elevate. Ma questa non è una soluzione a lungo termine, diventerà sempre più difficile trovare terreni idonei dove piantare le patate. La Cina si colloca al primo posto per il consumo 2019, al terzo posto tra gli esportatori mondiali ed al primo posto tra i produttori

Peperoncino piccante

peperoncino
photo: cinaoggi.it

Mangiare peperoncini potrebbe allungare la tua vita secondo un nuovo studio condotto dal Cleveland Clinic’s Heart, Vascular & Thoracic Institute di Cleveland, Ohio. Sono state esaminate le cartelle cliniche di mezzo milione di persone in paesi tra cui Cina, Italia, Iran e Stati Uniti ed è emerso che il rischio di mortalità per tutte le cause si abbassa al 25% grazie alla capsaicina. Il consumo regolare di peperoncino e quindi di capsaicina che ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, riduce le malattie cardiovascolari. Ad ogni modo in certe aree del pianeta l’innalzamento del livello del mare a causa del cambiamento climatico rappresenta una minaccia anche per il peperoncino piccante. Lo spostamento delle piantagioni potrebbe influire sul tradizionale sapore ed anche in merito ai livelli di scala di Scoville (la scala di misura della piccantezza di un peperoncino). La Cina è diventata il paese leader mondiale nel consumo del peperoncino e primo paese nella produzione di peperoncino piccante secco, si classifica invece all’ottavo posto tra gli esportatori.

Pescaggione

Chiaramente l’impatto del cambiamento climatico ha ripercussioni sull’oceano dove sono soggetti a variazione ed aumenti i livelli di CO2, questo comporta l’acidificazione delle acque, che quindi potrebbero minacciare differenti specie di esseri marini viventi. Uno studio riporta inoltre un altro problema, ovvero che le creature marine sono molto lente nell’adattarsi all’acidificazione, questo comporta il rischio di un collasso delle specie. La Cina ha esportato il più alto valore in dollari di pesce congelato durante il 2019.

Frutti di mare

I crostacei sono ricchi di ferro, calcio, di tiamina, di riboflavina, di niacina e quelli rossi di astaxantina, una provitamina A fortemente antiossidante. contengono arginina e creatina. Sono ricchi di acidi grassi polinsaturi (PUFA) ed hanno un ottimo rapporto tra omega 3 e omega 6 (acidi grassi AGE). Uno studio dell’Università di Göteborg mostra che un aumento della temperatura di soli 2 gradi danneggerebbe le cozze. Il calore potrebbe diffondere batteri ed un plancton che produce tossine che si accumulerebbero nelle cozze, rendendole velenose. Nei Mitili e Molluschi prevalgono gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena, le proteine, la cobalamina, vitamine del gruppo B. Hanno un ottimo apporto di sodio, potassio, fosforo zinco, selenio e ferro. L’acidificazione degli oceani, potrebbe minacciare un’intera gamma di creature oceaniche a guscio come le giovani ostriche e altri organismi calcificanti che con il passare del tempo diventerebbero sempre meno robusti. A causa della CO2 prodotta dall’uomo, l’acidità degli oceani è aumentata di circa il 25% dall’inizio della rivoluzione industriale. Alcuni pesci tropicali ed aragoste, si stanno spostando verso nord alla ricerca di habitat più freschi, ma questa migrazione causa altri problemi. Le aragoste tendendo a mangiare tutto ciò che trovano, con il loro trasferimento stanno mettendo a rischio gli habitat nativi di una miriade di altre specie. La Cina è tra i principali esportatori di frutti di mare al mondo.

Merluzzo

merluzzo

Il merluzzo spicca per presenza vitaminica di niacina, mentre per quel che concerne i minerali sono apprezzabili i livelli di potassio, fosforo, iodio e ferro. Le proteine sono ricchissime di amminoacidi essenziali e gli acidi grassi hanno una natura prevalentemente polinsatura omega 3 EPA e DHA. Questa specie ittica ha sofferto per decenni di pesca eccessiva. La domanda è enorme, anche a causa del consumo sotto forma di bastoncini di pesce, o piatti come fish and chips. La British Marine Conservation Society (MCS), riporta in merito ad una gestione inefficiente. L’UE ha vietato la pesca in vaste aree del Mar Baltico nel 2019 per proteggere gli stock.

Salmone

salmone
fonte immagine: pixabay

Il salmone ha alti livelli di vitamine idrosolubili, presenta tiamina, niacina, piridossina e cobalamina, ma anche della liposolubile retinolo ed equivalenti. Buone le concentrazioni dei sali minerali: fosforo e selenio. Contiene proteine e peptidi che comprendono tutti gli amminoacidi essenziali, lipidi insaturi del gruppo omega 3 – acido docosaesaenoico ed eicosapentaenoico DHA e EPA. Lo stato di rischio del salmone è a causa dell’acidità gli oceani, l’assorbimento di CO2 dall’aria abbassa il pH dell’acqua. Le creature scheletriche calcaree come ostriche, cozze e ricci di mare sono le prime ad essere colpite, dal momento che filtrano il carbonato di calcio fuori dall’acqua e che utilizzano minerali di carbonato di calcio per costruire i loro scheletri e le conchiglie. La loro scomparsa interrompe la catena d’approvvigionamento alimentare di salmoni ed altri pesci, che si troverebbero a lottare per la propria soppravvivenza.

Tonno

tonno a pinna blu
fonte immagine: unsplash

Il tonno è un pesce molto magro contiene un notevole quantitativo di proteine ad alto valore biologico e di grassi essenziali omega 3 di tipo EPA e DHA. Il tonno è anche ricco di vitamine idrosolubili e liposolubili quali: tiamina, riboflavina, niacina e retinolo. Contiene sali minerali tra cui il ferro. Vi sono tre tipi di tonno: quello dell’Atlantico, quello del Pacifico e quello dell’Oceano Antartico. Tutti e tre sono in pericolo d’estinzione. Dal momento che la domanda di tonno in ambito alimentare è costantemente crescente, molti settori autorizzati alla pesca sono stati sovrasfruttati (anche illegalmente) portando ad una drastica diminuzione della popolazione dei tonni, Se continua così, la specie potrebbe essere persa per sempre.

Gaoxiang Ecological Tea Cultural Tour Area, Eshan

Il tè è una bevanda originaria e introdotta mondialmente dalla cultura cinese, consistente in un infuso o decotto ricavato dalle foglie della Camellia sinensis, dalle proprietà antibatteriche naturali, antivirali, astringenti e antiossidanti. Risulta la seconda bevanda più consumata dopo l’acqua. Il raccolto del tè è altamente sensibile ai cambiamenti climatici ed ai pesticidi. Secondo un rapporto del 2018 scritto dal Gruppo intergovernativo (IGG) della FAO il tè può essere prodotto solo in condizioni agroecologiche strettamente definite. La Rainforest Alliance sta lavorando con i coltivatori di tè di tutto il mondo per adattarsi ai cambiamenti climatici e per rallentarli. La Cina è il principale paese produttore ed esportatore di tè al mondo. Il consumo principale di tè pro capite è in Turchia, la Cina si trova al 20° posto.

Vaniglia

vanilla
fonte immagine: unsplash

La vaniglia è un antisettico naturale ma anche un prezioso calmante, ha proprietà antiossidanti, favorire i processi digestivi ed apporta benefiche per il sistema cardiocircolatorio. Oltre alla sua forte presenza nell’industria dolciaria, è utilizzata anche come aromatizzante per prodotti farmaceutici. Il suo baccello di spezie non è così facile da coltivare. Attraverso i dati di World Wildlife Foundation (WWF) risulta che l’85% della vaniglia mondiale proviene dal Madagascar. Violente tempeste tropicali, dovute al cambiamento climatico possono distruggere il raccolto di vaniglia, creando gravi conseguenze per l’economia del Madagascar. La Cina si colloca in terza posizione mondiale per la produzione di vaniglia, con un quantitativo che rappresenta 1/3 delle produzioni del Madagascar.

Vino

vino rosso
fonte immagine: unsplash

Il vino ha proprietà metaboliche di tipo antiossidante, antibatterico, antimicotico, antitumorale, antinfiammatorio e di fluidificazione del sangue. Un bicchiere di vino rosso al giorno potrebbe ridurre l’incidenza di ictus, sembra anche proteggere il cervello dal declino cognitivo. Il vino, essendo un alcolico non può essere considerato una vera e propria bevanda salutare, deve quindi essere assunto con moderazione. Anche il vino è a rischio a causa del cambiamento climatico. Secondo i ricercatori dell’Università di Alcalá in Spagna, un aumento della temperatura di soli 2 gradi potrebbe comportare la perdita del 56% della superficie viticola mondiale. Un aumento di 4 gradi, porterebbe ad una perdita dell’85% rendendo la produzione inutilizzabile. La Cina negli ultimi anni si colloca tra i paesi che ha cercato di aumentare la propria produzione di vino.

Dobbiamo davvero pensare a come le nuove economie e la tecnologia possono aiutare il pianeta Terra e salvare le nostre buone abitudini alimentari dalla crisi climatica.

Ad ogni modo, sperando di non dover affrontare una catastrofe …

A Svalbard Global Seed Vault, una gigantesca cassaforte nel mezzo dei ghiacciai a mille chilometri dal Polo Nord, nelle isole Svalbard in Norvegia, sperando che non si verifichi il peggio in un bunker sono conservati e protetti i semi che garantiscono la biodiversità del nostro pianeta.

via: 30 Foods that might soon disappear because of climate change

Fonti: https://www.climate.gov/https://www.exeter.ac.uk/https://ciat.cgiar.org/http://www.fao.org/home/en/https://www.atlasbig.com/https://www.tridge.com/https://www.statista.com/http://www.worldstopexports.com/https://www.rainforest-alliance.org/https://www.internationalblueberry.org/

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