La Cina aumenta le misure restrittive a Shulan a causa del coronavirus

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Le autorità cinesi hanno messo in lockdown la città di Shulan, nel nord est del paese, abitata da circa 700.000 persone, a causa di una nuova insorgenza del coronavirus.

Sono state adottate pertanto una serie di misure per isolare la città come nel caso di Wuhan.

Tutti i villaggi e i distretti residenziali sono stati chiusi, e soltanto ad una persona per nucleo familiare è concesso di uscire da casa per al massimo due ore per rifornimenti. La settimana scorsa la città era stata definita ad alto rischio, dopo che erano emersi alcuni casi di coronavirus connessi ad una donna che non aveva in precedenza viaggiato e non era stata esposta al virus. Lunedì queste restrizioni sono aumentate, situazione che ha costretto il governo del paese a definire la zona come l’ultima zona ad alto ricschio del paese. Centinaia di persone sono al momento sotto quarantena medica e la vita potrebbe non tornare alla normalità ancora per varie settimane. I casi di coronavirus nella provincia settentrionale di Jilin sembra siano arrivati dalla confinante Russia, che ricordiamo in questo momento è uno dei paesi con il maggiore numero di infetti nel mondo.

Nella giornata di lunedì la Cina ha comunicato altri sei nuovi casi di COVID-19, dei quali tre sono stati trasmessi localmente, due nel Jilin e uno nello Hubei e 17 nuovi casi asintomatici.

Martedì un’altra città vicina ha introdotto misure protettive. A causa della pandemia, il trasporto pubblico nella città e tra le città vicine è stato sospeso.

Beijing ha recentemente comunicato che alcune misure cautelari potrebbero essere rilassate dopo il congresso annuale del Partito che era stato in precedenza rimandato, conosciuto come “le due sessioni”.

Gli studenti all’estero cinesi, gli uomini d’affari e piccoli gruppi di turisti potrebbero essere tra le prime categorie a sfruttare il rilassamento delle misure sanitarie protettive.

Secondo le autorità cinesi, il paese è in grado di sopportare alcuni casi di ritorno del COVID-19 dall’estero.

Recentemente, Giappone, Cina e Corea del Sud hanno iniziato delle trattative per aprire dei corridoi sicuri per i viaggi di affari.

Fonte immagine: xinhua

“Italia, We Are With You” e “Art & Fashion for Health”

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