Il Premier cinese Li Keqiang avverte gli ufficiali locali di non nascondere nuove infezioni di coronavirus

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Li Keqiang, il premier cinese in un comunicato apparso sul sito del governo, ha avvertito i quadri locali del partito comunista cinese di non nascondere nuovi casi di coronavirus, dopo che la Cina per numerosi giorni consecutivi ha riferito dell’assenza di nuove infezioni.

Li Keqiang è membro del Comitato permanente dell’Ufficio politico del Comitato centrale del CPC, Premier del Consiglio di Stato e leader del Gruppo di lavoro centrale sulla nuova situazione epidemica della polmonite coronarica.

Li ha esortato i governi locali ad essere “aperti e trasparenti” e di “ricercare la verità nei fatti” nel rilasciare informazioni sull’epidemia.

Durante una riunione del 23 marzo Li Keqiang ha sottolineato che l’epidemia a Wuhan, la città più duramente colpita in Cina e da dove si è originata la pandemia, è stata bloccata, ma esistono ancora rischi di casi sporadici e focolai locali.

Secondo Li, citando vari modelli di dati di esperti locali ed internazionali, ha affermato che la malattia non scomparirà all’improvviso, pertanto bisogna necessariamente tenere la guardia alzata.

“Le misure di prevenzione e controllo di diagnosi precoce, segnalazioni, isolamento e trattamento devono essere messe in atto per frenare risolutamente l’epidemia in aree locali”.

Li Keqiang ha sottolineato che la prevenzione e il controllo delle malattie infettive devono sempre aderire ai principi della ricerca della verità dai fatti, essere aperti e trasparenti, in modo che le persone aumentino la vigilanza e la consapevolezza della prevenzione proattiva, che a sua volta aiuterà a prevenire e controllare le misure da attuare per prevenire il rimbalzo dell’epidemia.

Il discorso di Li fa parte dello sforzo di ricostruire la fiducia del pubblico nei confronti del governo dopo che lo stesso governo in un primo momento ha cercato di sminuire deliberatamente la realtà della situazione nelle prime cruciali settimane di diffusione del virus.

In Cina il virus ha ucciso 3281 persone, contagiandone più di 81.000.

Dallo scorso giovedì la Cina non ha più riportato alcuna infezione.

Wuhan uscirà ufficialmente dalla quarantena l’8 aprile.

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