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Jared Stone è un fotogiornalista ed infermiere specializzato di Melbourne.
Dal 30 agosto si trova a Hong Kong per documentare le manifestazioni di Hong Kong.
Qualche giorno fa è stato involontario testimone e protagonista di un attacco della polizia verso membri della stampa.
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Come hai iniziato la tua carriera come fotogiornalista?
Ho iniziato come street photographer nella mia città, Melbourne, con Zines,realizzando esibizioni fotografiche in vari party e anche facendo un po’ di fotografia nei night club.
La transizione verso il fotogiornalismo è stato il passo successivo ed una nuova sfida per la mia fotografia.
Che cosa ti ha portato a seguire le proteste di Hong Kong? Quanto tempo sei stato?
Ho seguito attentamente le proteste di Hong Kong sin dalla Umbrella Revolution nel 2014. Avevo visitato la città in precedenza, e mi è sempre piaciuto lo spirito di una città piena di vita come Hong Kong.
Quando sono venuto a conoscenza delle tattiche inedite utilizzate dai manifestanti, le ho trovate innovative ed in grado di suscitare ispirazione.
Avevo intenzione di realizzare un road trip attraverso l’Australia, ma ho deciso di prendere un volo per Hong Kong per testimoniare e documentare la battaglia per la democrazia della gente di Hong Kong. Sono ad Hong Kong dal 30 di Agosto.
A journalist was hit by a police tear gas grenade in Causeway Bay on Sunday. #HongKong #China #antiELAB #hongkongprotests pic.twitter.com/FxCHeoXKKg
— Hong Kong Free Press (@HongKongFP) September 8, 2019
Che cosa è successo nel video dove sei stato aggredito?
Stavo scattando delle immagini della protesta pacifica davanti al consolato americano quando si è diffusa la voce che alcuni manifestanti erano stati arrestati alla stazione di Central, e che era stata chiusa.
Ho seguito i manifestanti camminando verso la successiva stazione della metropolitana, e quando siamo arrivati a Causeway Bay abbiamo visto che erano stati lanciati gas lacrimogeni.
Mi sono messo la mia maschera antigas, l’elmetto e gli occhiali di protezione e mi sono avvicinato per scattare alcune foto.I manifestanti stavano cercando di contenere il gas e uno mi ha avvertito che un colpo era stato lanciato dall’ uscita della MTR.
Mi sono avvicinato per investigare, ma questa volta molti manifestanti hanno cominciato a ritirarsi.
Tutto d’un tratto, senza alcun avviso, ho visto movimento attorno all’uscita, ed un ho visto una granata in aria, mi sono girato su me stesso, e ho cominciato a correre mentre le scintille volteggiavano intorno a me e mi sono messo dunque a distanza di sicurezza.
Ho controllato le mie condizioni, e fortunatamente stavo bene, ma il mio giubbotto giallo della stampa (utilizzato dai giornalisti per farsi riconoscere dalle forze dell’ordine, ndr) era bruciato, ma non ho riportato ferite.
Sono rimasto abbastanza sconvolto perché c’era solo una manciata di persone lì, ed erano per lo più rappresentanti della stampa, medici o civili. La polizia lo ha lanciato direttamente ai membri della stampa senza riguardo alcuno.
Sei preoccupato per la tua incolumità e per quella delle persone attorno a te?
Sto diventando sempre più preoccupato per quanto riguarda la mia sicurezza e quella degli altri, la polizia ha iniziato a lanciare gas lacrimogeni, spray al peperoncino e a incalzare la stampa.
La polizia ha persino iniziato ad interrogare esponenti della stampa utilizzando il pretesto di dover controllare i manifestanti sotto mentite spoglie.
Ciò che mi preoccupa è la presenza di agenti senza numero d’identificazione, alcuni anche con i volti coperti, e questo li mette in condizione di agire liberamente senza alcuna paura di ripercussioni.
Spesso è accaduto che siano stati sparati a distanza ravvicinata gas lacrimogeni, proiettili di gomma e al peperoncino, contraddicendo le istruzioni operative.
Credo che sia solo questione di tempo prima che altri siano seriamente feriti.
La reazione della polizia è aumentata recentemente?
La reazione è certamente aumentata nel tempo in cui sono stato qui, la polizia sta iniziando a perdere il controllo e spesso alcuni agenti devono essere rimessi in riga da altri agenti.
L’uso dei manganelli, di armi non letali e di lacrimogeni è diventato sempre più diffuso.
Discussioni con membri della società civile accadono sempre più spesso, e la polizia è diventata più manesca quando arrestano qualcuno.
Penso che gli agenti sono stati superati in astuzia dai manifestanti e le loro tattiche stanno diventando sempre più inutili, cosa che ha probabilmente frustrato gli agenti.
Hai avuto qualche problema con le autorità durante la tua permanenza a Hong Kong dall’inizio delle proteste? Sei autorizzato a girare quello che vuoi?
Sono stato perquisito in una stazione della metropolitana da un gruppo di 10 agenti in tenuta anti-sommossa in una zona dove non c’erano proteste, hanno annotato il mio nome, hanno perquisito la mia borsa ed hanno persino sfogliato il mio diario.
La polizia utilizza torce ad alta potenza per impedire ai fotografi di scattare immagini delle azioni degli agenti.
Se punti un obiettivo verso un agente, quasi sicuramente ti verrà puntata in faccia una torcia.
Un’altro esempio di soppressione dei media è quella di spintonare i membri della stampa ad una ventina di metri dalle scene in modo tale da rendere inutilizzabili le foto o i video di quanto sta accadendo.
Qual è stato il momento emotivamente più coinvolgente? E quale è stato il più spaventoso?
Il momento emotivamente più intenso è stato quando eravamo in Argyle street a Mong Kok.
Un gruppo di manifestanti e di membri del pubblico stavano marciando verso la polizia, costringendole a ritirarsi mentre cantavano “Liberiamo Hong Kong, la Rivoluzione dei nostri tempi” e urlavano “triadi” alla polizia.
La gente quella volta ha avuto la forza di costringere la polizia a ritirarsi. E’ stato emotivamente un momento molto potente, dal momento che il popolo di Hong Kong proveniente da ogni settore e classe si era unito sostenendo i manifestanti, marciando e cantando all’unisono.
Penso che la polizia abbia perso il supporto del pubblico e momenti del genere potrebbero accadere sempre più spesso.
Il momento più spaventoso è accaduto il 31 agosto. La prima volta che ho visto i gas lacrimogeni.
Mi sono preparato e sono arrivato davanti al Central Government Complex. La polizia da alcune piattaforme stava sparando, colpo dopo colpo, lacrimogeni mentre i manifestanti si disperdevano.
Sono state create alcune barricate e le linee dei manifestanti hanno fatto scudo con i loro ombrelli avanzando verso la polizia. Poi la polizia ha cominciato ad utilizzare il cannone ad acqua, per la prima volta durante la protesta.
Si è scatenato il caos, mentre le persone si ritiravano, e il cannone ha iniziato a sparare, un liquido blu è schizzato per metri in aria colpendo i manifestanti. Ho cominciato a correre per proteggermi dallo spray blue.
La mia pelle bruciava, e ad un certo punto mi sono reso conto che era stato mescolato con spray al peperoncino.
Mi sono allontanato e sono stato assistito da alcuni manifestanti medici. Ho ricaricato la mia macchina fotografica, mentre un manifestante mi copriva con il suo ombrello tra i lacrimogeni che cadevano attorno noi.
Pensi che sia possibile per la gente di Hong Kong ritornare ad una vita normale dopo tutto quello che è successo?
E’ una domanda difficile, credo che se tutte e cinque le richieste dei manifestanti non trovino risposta, le proteste non finiranno. C’erano 250.000 persone l’8 settembre per una marcia pacifica.
Da quello che ho visto ci sono molti più sostenitori silenziosi, che sostengono i manifestanti suonando trombe da stadio, offrendo passaggi, avvertendo quando la polizia avanza e fornendo rifugio.
L’unico modo per il popolo di Hong Kong di tornare alla vita normale è che vengano soddisfatte le 5 richieste.
Foto cortesemente concessa da Jared Stone