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- Intervista con Margaret Sun:...
L’autobiografia di MARGARET SUN racconta intrecciando eventi personali ed eventi storici epocali, la storia recente della Cina, dalla Shanghai prima dell’invasione giapponese, fino al Xinjiang dei giorni nostri, passando per la guerra civile, la liberazione del 1949, la Rivoluzione Culturale e la Cina di Deng Xiaoping.
Tutti i grandi eventi inevitabilmente hanno incrociato e cambiato l’esistenza della scrittrice come quella di milioni di altri cinesi, lasciando tracce profonde ed indelebili.

stata scattata tra il 1958 e il 1959 ad Hami, quando avevo preso molto peso a causa dell’eccessivo consumo di “keepirgan kaimak” (kazako), un piatto a base di agnello e nan. Ero già stata ad Hami per oltre due anni, e stavo per chiedere un permesso per ottenere una casa.
Che metodo ti sei data per scrivere il libero? E’ stato difficile, o doloroso, ripercorrere così tante memorie?
Non conosco alcun metodo, ma ho semplicemente combinato le mie memorie in ordine cronologico, come se stessi raccontando a qualcuno la mia vita. Si, è stato doloroso quando ho dovuto pensare a certi momenti difficili della mia vita.
Io penso sempre in inglese, sin da quando riesco a ricordare, ho avuto una limitata educazione formale, e quindi il mio “metodo” è stato semplice e facile da comprendere. Ammetto che non mi è stato possibile ricordare ogni cosa, dal momento che la mia memoria è selettiva.

Come è cambiata la vita con l’arrivo dei giapponesi a Shanghai?
Ero troppo giovane per ricordare qualche cambiamento significativo, ma l’incidente del 13 agosto del 1937 ci ha trasformato in “rifugiati” quando abbiamo dovuto lasciare Hongkew per attraversare il fiume dove poi siamo stati da quel momento. La vista dei soldati giapponesi con i fucili e le baionette era spaventosa, ma loro non ci hanno mai dato fastidio, dal momento che eravamo cittadini rispettosi della legge.

Con l’arrivo del comunismo nel 1949, che cosa è accaduto alla società di Shanghai? Che cosa ne è stato dell’élite di quella società e delle microstorie e relazioni sociali del periodo?
La transizione della Liberazione è stata indolore nel senso che l’elettricità, le scorte d’acqua, e tutte le cose necessarie per la vita quotidiana non erano state tagliate. Penso che la mia consapevolezza del cambiamento sia giunta un po’ più tardi, quando il direttore della scuola venne denunciato, e nuovi insegnanti vennero nell’istituto. Venivano inoltre insegnate canzoni della Nord Corea e dell’Est Europa, e abbiamo cominciato a vedere film sovietici, ed altre cose del genere.
Fu negli anni successivi, quando i movimenti politici cominciarono a succedersi uno dopo l’altro, e dopo l’aver assistito a dei suicidi che la cosa divenne davvero inquietante. Inoltre, la situazione di mio padre mi lasciò molto turbata perché potevo vedermi nel suo ruolo man mano che il tempo progrediva. Inoltre, nel comitato dei residenti vi erano alcuni “elementi progressisti” che si muovevano a gomitate nel vicinato, e dal momento che non era un segreto che abbiamo sempre avuto visitatori stranieri come i tanti zie e zii che a volte venivano a trovarci, ci hanno etichettati come “diversi”.

Come sei riuscita e tenere allenato il tuo inglese negli anni dell’isolazionismo cinese della metà dello scorso secolo?
Ho avuto una limitata educazione formale. L’inglese che conosco viene principalmente dalla chiesa (Sunday School and Young People’s Group) e dalle letture in anni successivi, ma prima del ‘56, e dopo che andai in questa scuola nel 1978, ho provato a leggere quanto più potevo per migliorare la mia educazione, e dal momento che pensavo in inglese, nella mia testa vi è sempre stato un angolo per l’inglese.
Penso di aver ripassato nella mia testa innumerevoli volte quello che sapevo di inglese tra il 1956 e il 1978, e questo può avere consolidato la mia conoscenza della lingua. Ancora oggi, una parola, una qualsiasi parola, può risvegliare nella mia memoria una frase di una canzone, di un inno, di un coro. Se una parola è associata ad una nota o ad una melodia, allora rimarrà impressa nella mia mente.
Come è cambiata la Cina da quando eri una ragazza?
Penso che sia materialmente più avanzata, ma moralmente decadente.

Come ha reagito la tua famiglia alla lettura del libro? Erano a conoscenza di tutte queste storie?
Nessuno nella mia famiglia, eccetto mio fratello a Beijing, che oggi è venuto a trovarmi, sa di questo libro, quando glielo ho spedito, ma lui ha qualche problema a leggerlo, perché deve fare troppo ricorso al dizionario.
Devi sapere che nessuno dei miei fratelli conosce l’inglese. Nemmeno mia figlia ne ha saputo nulla finché non ho mandato il manoscritto all’editore. Ma lei non conosce abbastanza l’inglese per capirlo. Infatti, nessuno, a parte un paio di vecchi amici e qualche studente negli Stati Uniti è a conoscenza di questo libro.

CinaOggi.it e China-underground.com sono due siti sulla Cina realizzati e curati da Matteo Damiani e Dominique Musorrafiti. Dal 2002 la nostra missione è quella di creare un ponte virtuale con la Cina attraverso approfondimenti, analisi, foto, video, ed altro materiale sulla cultura cinese.
Il libro dell’autobiografia di Margaret Sun é tradotto in italiano? Dove si può acquistare e quale é il titolo per cortesia? Grazie
Is Margaret Sun’s autobiografia book traslate dintorni Italian? Where can i buy it and what is the totale please? Tankyou
Gent.ma Susanna, il libro è pubblicato in lingua inglese da Earnshaw Books.