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- Il debito americano detenuto...
A maggio 2019 il debito americano nei confronti della Cina ammonta a 1.12 trilioni di dollari, dopo il leggero taglio del 15 maggio, ovvero il 28% circa dei 4,92 trilioni di dollari di buoni del Tesoro, banconote e obbligazioni detenute da paesi stranieri.
Il taglio è avvenuto nel mezzo della guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina, che si sta combattendo a suon di tariffe e dazi su beni di importazione prodotti nei rispettivi paesi.
Il resto dei 22 trilioni di dollari di debito nazionale è detenuto dal popolo americano e dal governo degli Stati Uniti.
La Cina è il paese che ha la maggior parte del debito degli Stati Uniti. Segue il Giappone con 1,07 trilioni, il Brasile con 308 miliardi, l’Irlanda 274 miliardi e il Regno Unito con 284 miliardi.
Sin dal novembre del 2013, la Cina ha ridotto le sue partecipazioni sul debito degli Stati Uniti, quando questo valore raggiunse il suo massimo con 1,3 trilioni di dollari.
Questo meccanismo ha permesso allo yuan, la valuta cinese, di crescere. Per fare ciò, la Cina ha dovuto allentare il suo ancoraggio al dollaro, rendendo lo yuan più attraente per i broker di forex nei mercati globali.
Prima del febbraio 2014, la Cina aveva rafforzato la conversione dallo yuan al dollaro in risposta alle pressioni degli Stati Uniti.
Ma ha invertito il corso quando il dollaro è salito del 25% nel 2014 e nel 2015, creando una bolla finanziaria.
Poiché il tasso di cambio dello yuan è stato fissato al dollaro, l’aumento ha trascinato con sé il valore dello yuan. La Cina ha dovuto abbassare manualmente il valore dello yuan per rimanere competitiva con altri mercati emergenti che avevano valute fluttuanti.
Dal 2010 ogni anno la Cina ha sempre avuto più di un trilione di dollari di debito americano.
La Cina detiene il debito americano in parte perché si tratta di una strategia economica per tenere i prezzi delle esportazioni competitivi.
Lo yuan viene tenuto a un tasso fisso rispetto ad un paniere di valuta, costituito in maggioranza dal dollaro. Quando il valore di questa valuta cade, il governo cinese usa i dollari che ha a disposizione per acquistare buoni del tesoro, con i soldi dei pagamenti per le esportazioni delle società cinesi. Gli acquisti del tesoro cinese aumentano la domanda per il dollaro e quindi il suo valore.
Inoltre questa posizione è sfruttata anche politicamente.
La Cina di volta in volta può minacciare di vendere una parte del suo debito. Se facesse ciò gli interessi americani salirebbero, rallentando l’economia americana.
Questa ipotesi tuttavia appare abbastanza remota perché un’improvvisa vendita di una quota importante innescherebbe una crisi economica finanziaria di cui sarebbe vittima anche la Cina.
Fonte: Bloomberg, The Balance
Argomento: debito americano Cina

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