Videogiochi in Cina: La Cina ricomincia ad approvare i nuovi titoli

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La Cina riattiva il processo per l’applicazione delle licenze videoludiche.

Dopo che le licenze per i videogiochi sono state congelate per nove, lunghi mesi, le autorità cinesi hanno ricominciato a visionare i nuovi titoli.

Le licenze sono essenziali per gli sviluppatori che intendono monetizzare legalmente i loro prodotti in Cina.

Un ufficiale della propaganda cinese del PCC, Feng Shixin, ha comunicato che il primo gruppo di giochi è già stato visionato, facendo inoltre sapere che le licenze verranno pertanto nuovamente concesse, anche se ormai la fila di titoli in attesa è diventata importante.

Le azioni di Tencent, una delle più grandi compagnie di videogiochi in Cina, sono aumentate del 4%, mentre quelle di NetEase dell’1%.

La Cina aveva stoppato le approvazioni di nuove proprietà intellettuali da marzo dell’anno scorso, dopo che l’Amministrazione di Stato della Stampa e dell’Editoria è passata sotto il diretto controllo degli organi di propaganda.

L’azione censoria era stata innescata per stroncare i videogiochi illegali che contengono pornografia, violenza o altro contenuto considerato inappropriato da Beijing.

Sempre a Marzo, un videogioco di Tencent, Honor of Kings, era stato criticato in patria dal Partito Comunista per avere rappresentato in maniera sbagliata certe figure storiche cinesi.

Inoltre, la Cina ha invitato gli sviluppatori ad avere un “forte senso di responsabilità sociale”, specialmente per quanto riguarda la tutela dei minori e i contenuti considerati inopportuni.

Per soddisfare le richieste governative, Tencent e NetEase, insieme ad altri sviluppatori, hanno inserito delle limitazioni temporali per quanto riguarda i giocatori più piccoli.

I legislatori cinesi si sono anche raccomandati di migliorare i contenuti della produzione cinese e di espandere le loro quote di mercato anche all’estero.

Quello cinese, è ormai uno dei principali mercati di videogiochi al mondo, capace di realizzare qualcosa come 40 miliardi di dollari nel 2018, secondo Newzoo, nonostante i rallentamenti imposti dal bando governativo.

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