Elezioni Taiwan: il partito progressista di governo subisce un’importante sconfitta

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Sabato si sono svolte le elezioni a Taiwan per eleggere i sindaci di varie città e contee, e due referendum, e il partito di maggioranza ha subìto una grande sconfitta.

Le elezioni erano viste come un referendum sulla politica pro-indipendenza della presidente.

Subito dopo il risultato delle elezioni la presidente Tsai Ing-wen si è dimessa dalla presidenza del Partito Democratico Progressista. Rimane alla presidenza del paese.

Il governo cinese ha affermato che i risultati rispecchiano il desiderio del popolo taiwanese di migliori relazioni con la mainland.

Il partito reggente Democratic Progressive Party (DPP) ha dunque subìto una cocente sconfitta alle elezioni di sabato, perdendo due delle gare chiave per i sindaci, mentre l’opposizione del Kuomintang ha ripreso il controllo di 15 città e contee, lasciando il DPP a quota sei.

A poco più di un anno di distanza dalle elezioni presidenziali, la presidente Tsai Ing-wen, che in questi anni non ha cercato di migliorare le relazioni già tese con Beijing, si è presa la responsabilità della sconfitta, rassegnado le dimissioni dalla guida del partito.

Il Kuomintang è riuscito a prendere Kaohsiung, generalmente considerata una roccaforte del DPP.

Il Kuomintang ha inviato delegazioni in Cina sin da quando si è insediata Tsai. La Cina invece ha rifiutato di avere contatti diretti con l’amministrazione di Tsai.

I votanti hanno inoltre votato contro un referendum per fare partecipare Taiwan con il nome di Taiwan alle Olimpiadi del 2020 di Tokyo, invece che partecipare con il nome di Chinese Taipei.

Tutte le istanze indipendentiste dunque sono state sconfitte.

Secondo il segretario generale del DPP Hung Yao-fu, la Cina ha giocato un fattore rilevante nel processo elettivo, riproponendo il problema delle fake news.

I cittadini di Taiwan hanno bocciato inoltre il referendum che legalizzava il matrimonio tra persone dello stesso sesso, un’altra cocente sconfitta per Tsai.

Una corte costituzionale di Taiwan aveva dichiarato a maggio che persone dello stesso sesso hanno diritto di sposarsi legalmente, ed aveva disposto un limite di due anni affinché la questione venisse regolarizzata dalla legge.

Nonostante la sconfitta, un rappresentante del governo ha detto che verrà nel frattempo promulgata una legge speciale che regolerà la questione, e che il governo continuerà a supportare il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

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