La scrittrice erotica cinese Tianyi condannata a 10 anni per aver descritto una scena di sesso omosessuale in un suo libro

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La scrittrice è incappata in una vecchia legge che condannava gli scrittori che avevano venduto più di 5000 copie a 10 anni di galera.

Secondo il South China Morning Post, una scrittrice erotica cinese è stata condannata a 10 anni di prigione per aver scritto e venduto un racconto pornografico omosessuale.

La notizia è stata accolta da sconforto e sorpresa per la durezza della condanna.

La scrittrice, di cognome Liu, ma meglio conosciuta con il nome di Tianyi, è stata condannata il mese scorso per avere “prodotto e venduto materiale pornografico”, secondo un report televisivo di venerdì.

Il libro incriminato, Occupy, era stato pubblicato nel 2017 ed aveva venduto circa 7000 copie online.

Il governativo Global Times ha riportato che il romanzo di Liu parla di “osceno comportamento sessuale tra maschi” ed è “pieno di atti sessuali perversi come violenza e abusi”.

Secondo la dichiarazione rilasciata dai giudici, vendere più di 5000 copie di un libro pornografico o guadagnare più di 10,000 yuan dalla vendita del materiale, viene considerato come aggravante, e come conseguenza comporta una pena tra i 10 anni e l’ergastolo.

Tianyi, non solo ha venduto più di 5000 copie, ma anche ha ricavato 150,000 yuan dalla vendita del libro.

La legge del 1998 viene considerata datata dai critici.

Il racconto parlava di una storia d’amore proibita tra un insegnante ed uno studente, ed è stata descritta come piena di descrizioni dettagliate di scene di sesso omosessuale maschile, secondo la televisione dello Anhui.

La pornografia è illegale in Cina, ma in questo caso, è stata la severità della pena a causare clamore sui social media del paese.

Secondo la legge cinese, le sentenze possono variare di molto in base al profitto e ad altri fattori, e secondo la severità percepita dell’offesa.

Secondo molti netizen la sentenza è sproporzionata, più pesante di quella comminata ad altri seri crimini.

In Cina molti stupratori vengono condannati a periodi tra i 3 e i 10 anni.

Un caso citato dai critici riguarda quello di un ufficiale della provincia dello Yunnan, condannato a 5 anni di prigione per avere rapito e violentato una bambina di 4 anni. Dopo le proteste dell’opinione pubblica, la pena fu estesa ad 8 anni.

Un altro uomo di Beijing era stato condannato a 6 anni e mezzo di reclusione dopo avere ucciso a bastonate la moglie nel 2009.

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