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Secondo l’agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, le temperature medie nella parte nord orientale del vasto altipiano che si estende in Tibet e nel Qinghai, sono aumentate tre volte più velocemente che nel resto del mondo.
L’altopiano, che si espande per oltre 1000 km da nord a sud, e 2000 km da est a ovest, è anche la regione dove nasce uno dei fiumi più lunghi del mondo, lo Yangtze, lungo le cui sponde è stata plasmata la storia della Cina.

La temperatura media della sezione dell’altipiano nel Qinghai è aumentata di 0.43 gradi Celsius per decade, rispetto ad un aumento medio globale di 0,12 gradi per decade, secondo un recente rapporto sulla provincia.
Le statistiche hanno rivelato che l’area è anche diventata più umida tra il 1961 e il 2017, con un incremento delle precipitazioni annuale di circa 8 mm.
Secondo un rapporto delle Nazioni Uniti (Intergovermental Panel on Climate Change), rilasciato qualche giorno fa, si stima che il riscaldamento globale possa raggiungere 1,5 gradi tra il 2030 e il 2052 in assenza di modifiche drastiche alle attività umane responsabili della produzione di gas serra.
I ghiacciai dell’altipiano e delle regioni limitrofe hanno perso il 15% della loro massa negli ultimi 50 anni, secondo i media cinesi.
Conseguenza dello scioglimento dei ghiacci del Tibet, è l’espansione di laghi e fiumi che si originano nell’area.
Inoltre, lo scongelamento del permafrost sull’altopiano, che rappresenta fino a un quarto dei pozzi di assorbimento di carbonio in Cina, potrebbe liberare carbone intrappolato in precedenza e accelerare ulteriormente il riscaldamento delle temperature.
Il lago Qinghai, il più grande della Cina, si è esteso fino a raggiungere 4.400 kmq di area, raddoppiando praticamente la sua superficie in quasi due decenni, secondo i dati del monitoraggio provinciale pubblicati nel 2017.
Fonte immagine: ESA , wikimedia , reuters , wikimedia 2

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