Cina e Giappone verso il riavvicinamento

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Shinzo Abe incontrerà durante una visita di stato in Cina, Xi Jinping.

I rapporti tra le due nazioni nell’ultima decade sono stati tutt’altro che amichevoli. Ancora sei anni fa le strade delle grandi metropoli cinesi si erano riempite per protestare contro le dichiarazioni giapponesi sulle isole nel Mar Cinese Orientale , fino a circondare l’ambasciata giapponese, bruciando macchine e attaccando ristoranti.

I tumulti anti-giapponesi del settembre 2012 in Cina

Otto anni dopo, però, nell’era Trump, le cose sono cambiate, e la Cina e il Giappone oggi hanno un atteggiamento molto più amichevole.

Secondo Yu Tiejun, esperto del Giappone presso la Peking University, ambedue le nazioni hanno bisogno dell’altra. Devono aiutarsi per rispondere alle incertezze portate dall’amministrazione Trump in Asia.

Come sappiamo, le due nazioni sono rivali strategici nel settore asiatico ed hanno un passato in comune non esattamente pacifico alle loro spalle.

Secondo gli analisti, la visita di tre giorni di Abe, sarà sulla lunga distanza maggiormente importante dei risultati immediati che appaiono in realtà piuttosto modesti.

Abe sarà accompagnato da circa 500 uomini d’affari giapponesi, un segnale che ambedue i fronti vogliono accordi commerciali, che sono sprofondati tra il 2012 e il 2014.

La Cina è il principale partner commerciale del Giappone. Toyota ha in programma un aumento della produzione in Cina del 20%, espandendo impianti industriali in due grandi città cinesi.

A dimostrazione del cambiamento delle relazioni tra i due paesi, Cina e Giappone hanno firmato un accordo per lavorare insieme su progetti di infrastrutture nei paesi in via di sviluppo.

Le distanze nonostante tutto rimangono. Il Giappone non vuole essere coinvolto nel progetto della Nuova Via Della Seta, l’ambiziosa scommessa cinese per attirare nella sua orbita numerosi paesi asiatici e africani attraverso le infrastrutture, a meno che non vengano adottati standard di trasparenza internazionali, ha fatto sapere un portavoce del governo giapponese.

I progetti cinesi in Malysia e Sri Lanka ad esempio hanno già attirato le ire dei rispettivi governi che hanno accusato la Cina di volerli seppellire nei debiti. Secondo altri analisti inoltre, il progetto consentirebbe alla Cina di controllare indirettamente alcuni dei paesi in via di sviluppo coinvolti nel progetto, e non in grado di affrontare tutte le spese necessarie per la realizzazioni dei progetti infrastrutturali.

Altre distanze rimangono anche per quanto riguarda Myanmar, dove il Giappone ha costruito varie infrastrutture, mentre la Cina si è vista cancellare la costruzione di una diga a causa di problemi ambientali.

Il Giappone inoltre sta cercando di posizionarsi nella regione come un contrappeso nei confronti cinesi. Lo scorso mese ad esempio, il Giappone ha partecipato ad una serie di esercitazioni militari nel Mar Cinese Meridionale con il Vietnam.

Sempre dal punto di vista militare, si sta inoltre coagulando un’alleanza tra Giappone, Stati Uniti, India e Australia, alleanza nota con il nome di “the quad”. L’amministrazione Trumpp ha promosso la formazione di questo gruppo, formato da quattro democrazie.

Fonte immagine: Wikimedia

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