BEIJING LGBT center è un’organizzazione senza scopo di lucro (NGO) che si affida al supporto volontario per organizzare varie attività ed eventi per la comunità LGBTQ di Pechino.
La missione del centro LGBT di Pechino è di consentire alla comunità LGBT della Cina di vivere una vita gratificante non vincolata da sessualità, genere o altre identità. Il centro offre supporto con un team di consulenti professionisti e servizi di consulenza individuale, consulenza di gruppo, sostegno alla pari, workshop e attività sulla psicologia. Dal 2012, il centro ha iniziato a costruire una rete nazionale di consulenti LGBT-friendly.
Il servizio di consulenza psicologica e un programma anti-discriminazione transgender sarebbero la priorità tra gli altri incarichi di lavoro nel centro. In Cina, il gruppo LGBT di solito affronta sfide nell’autoidentificazione, nell’emergere, nelle relazioni intime e così via. Nel frattempo, queste sfide aumentano il rischio di cadere in depressione 3-4 volte rispetto a chi non viene aiutato dal gruppo LGBT. Il centro fornisce servizi di consulenza psicologica ogni settimana per supportare e aiutare.
Dal 2010 il centro fornisce servizi di sostegno per la salute psicologica per la comunità LGBT
Dall’anno scorso, abbiamo iniziato anche a promuovere l’antidiscriminazione transgender dopo la costituzione di un Dipartimento dei transgender.
Paragonando ad altri gruppi LGBT, lo status quo del transgender è il peggiore mentre devono affrontare anche molte più sfide rispetto ad altri gruppi di LGBT. Secondo il “Rapporto di indagine generale sulla popolazione transgender cinese 2017”, presentato dal Centro LGBT di Pechino, Università di Pechino e Ambasciata dei Paesi Bassi in Cina, emerge che quasi il 90% delle famiglie cinesi non accetta i transgender, mentre circa il 48,5% dei transgender donna è completamente rifiutata e non accudita dai genitori o dai tutori.
Quali sono le principali difficoltà e problemi che il vostro centro ha dovuto affrontare?
I principali problemi che stiamo affrontando sono che non possiamo essere registrati sotto il Ministero degli Affari Civili della Cina, e questo comporta che risulta difficile continuare a gestire l’ufficio centrale in mancanza di fondi.
Il “coming out” ai giorni d’oggi è ancora un problema in Cina?
Direi di “si”. Secondo il rapporto “Essere LGBT in Cina “ lanciato dall’UNDP, dall’Università di Pechino e dal Centro LGBT di Pechino, solo il 5% degli LGBT vorrebbe fare outing con le proprie famiglie. Quindi potremmo dire che molti LGBT cinesi sono sottoposti alla pressione delle famiglie e delle società.
Il centro promuove il movimento per i diritti, eliminare la discriminazione e raggiungere l’uguaglianza; promuovere la diversità e lo sviluppo della società civile
Ci sono particolari sfide per la comunità LGBTQ in Cina?
Un gruppo LGBT non è accettato dalla società, mentre è stigmatizzato e discriminato. Quali sono i maggiori cambiamenti in Cina negli ultimi anni verso la comunità LGBTQ?
Scopriamo ancora che molti cambiamenti stanno accadendo. Uno di questi è che il livello di accettazione tra i giovani sta aumentando, e c’è una discussione attiva sui gruppi LGBT e altri argomenti correlati all’interno dei social media.
Come raggiungete le persone che non riescono a difendersi da sole?
Sarebbe difficile influenzare queste persone a cambiare i propri valori. Penso che il centro e altre organizzazioni simili, potrebbero essere considerate le perfette realtà per incoraggiare i gruppi LGBT a lavorare con loro. Allo stesso tempo, diamo voce ai gruppi collaborando con i media e rilasciando dei report.
Esistono in Cina lavori LGBTQ friendly?
Sì. Alcune delle imprese straniere lavorano con noi per uno Sharing Talk e sostengno della diversità di genere nelle imprese.
Qual è il consiglio più utile che vorreste dare ad una persona LGBTQ al momento attuale?
È molto più facile prepararsi ed accettare di essere chi si è.
Dato che siamo nell’era dei social media, avete qualche consiglio per le persone che potrebbero essere vittime di cyber-bullismo?
Se la propria privacy è violata, suggerirei l’aiuto di avvocati. Questo è quello che so adesso, mi dispiace in merito.
Ciao! My name is Dominique. I’m Italian and I’m proud to be a mix. My father was an Italian chemical engineer and high school teacher, with Greek and Polish heritage. My mother is Haitian, she was high school language teacher, with Dominican, Spanish, French, Portuguese, African and Native American heritage. Being a mix makes me appreciate to want to understand different cultures and lifestyles. I grew up in Italy, lived few years in Haiti, travel around main European capitals, lived seven years in China, six in Spain and UK. Traveling makes me feel that we can learn something from every situation in every part of the world.