Intervista esclusiva a Teng Biao, fondatore di Open Constitutuion Initiative: il giro di vite sulla società civile cinese continuerà

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Teng Biao (滕彪) è un attivista ed avvocato cinese per i diritti umani, presidente di China Against the Death Penalty, co-fondatore di Open Constitution Initiative, ed accademico presso la U.S.-Asia Law Institute, New York University.

La Open Constitution Initiative (gongmen, 公盟) è stata fondata nel 2003 da XU Zhiyong, Teng Biao, Yu Jiang, e Zhang Xingshui dalla Peking University Law School. Il 17 luglio del 2009, le autorità cinesi hanno dichiatato l’organizzazione “illegale”. Xu Zhiyong è stato arrestato con l’accusa di “evasione fiscale” e rilasciato su cauzione il 23 agosto del 2009, mentre Gongmen è stata multata per 1,5 milioni di RMB, ed è stata chiusa. Nel 2014, Xu è stato condannato a quattro anni di reclusione per avere “ammassato folle per disturbare l’ordine pubblico”.

Intervista di Matteo Damiani

Che cos’era la Open Constitution Initiative? Perché è stata chiusa dal governo?

OCI, ovvero Gongmeng, era un’organizzazione non governativa per i diritti umani che ho contribuito a fondare nel 2003. E’ stata chiusa nel 2009 perché noi ci occupavamo di numerosi tematiche sensibili, compreso il Tibet, la tortura, le evizioni forzate, gli aborti forzati, e la promozione delle elezioni locali congressuali.

Su questo tema, vedi il mio articolo “China’s growing human rights movement can claim many accomplishments“.

Il cinese medio sa qualcosa a riguardo delle proteste di Tiananmen del 1989? Il governo cinese è davvero riuscito con successo a rimuovere dalla memoria collettiva questo evento?

Molti giovani non conoscono il massacro di Tiananmen. Il PCC continua a fare il lavaggio del cervello, e la propaganda funziona perfettamente. Solo pochi cittadini cercano di fare il loro meglio e si sacrificano moltissimo per mantenerne intatta la memoria e sviluppare ulteriormente lo spirito del movimento democratico di Tiananmen.

Le persone normali sono attente ai diritti umani?

Generalmente no. L’indifferenza politica è molto diffusa. A meno che i loro stessi diritti non vengano violati. La ragione principale è l’alto rischio implicito nel difendere i diritti umani in Cina.

Come si è evoluta la macchina della propaganda nel corso degli anni?

E’ diventata più subdola, e più potente, con l’uso dei social media e dell’alta tecnologia dei big data. Internet aiuta la società civile, ma allo stesso tempo aiuta la propaganda del PCC.

Cosa ne pensi delle nuove restrizioni e regole imposte dal governo cinese sui servizi internet?

Fa parte del più ampio giro di vite sul movimento dei diritti umani e sulla società civile. Su questo argomento, guarda il mio articolo, “Why Xi is purging human rights lawyers?

Alcune settimane fa, migliaia di persone hanno assistito alla sentenza di condanna a morte in stadio sportivo, mentre il pubblico veniva invitato a seguire l’evento sui social media. Dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro altre sentenze all’aperto?

Si. Xi sta cercando di fare risorgere alcuni aspetti politici della Rivoluzione Culturale.

Quello che sta accadendo nello Xinjiang è particolarmente disturbante: la Cina sta collezionando il DNA di milioni di abitanti nella regione, persone che sono imprigionate nei centri di detenzione, etc. Come può pensare il governo cinese che queste misure possano in qualche modo aiutare il processo di riconciliazione?

Il PCC sta trasformando la Cina in uno stato sempre più orwelliano. La situazione nello Xinjiang, e nel Tibet, è peggiore rispetto al resto della Cina, ma quello che il PCC vuole è il controllo totale della società. La “stabilità politica” è la sua priorità.

Su questo argomento, potete leggere il mio articolo, Is China Returning to the Madness of Mao’s Cultural Revolution?

Nel 2011, in molti abbiamo genuinamente pensato che internet e i social media avrebbero potuto cambiare il mondo in meglio, diffondendo idee e democrazia. Oggi, sei anni più tardi, in molti pensano che i social media siano sul punto di diventare degli strumenti distopici per la manipolazione di milioni di persone. Come è stato possibile questo ribaltamento?

Internet potenzia allo stesso tempo sia lo stato che la società. Internet ha giocato un ruolo importante nel facilitare la liberalizzazione politica e i movimenti sociali, ed ha prodotto enormi effetti che sono altamente decentralizzati ed oltre il controllo del potere statale. Ma allo stesso tempo, la tecnologia di internet e i nuovi media hanno fornito nuovi strumenti per il monitoraggio governativo, per i controllo e la stabilizzazione delle persone. Da quando Xi è giunto al potere, sembra che abbia rafforzato alcuni poteri del PCC, ed ha intravisto in internet una grande minaccia per il regime. Grazie al controllo del partito, il PCC sta cercando di monitorare tutti i social media ed utilizzare le nuove tecnologie come strumenti per il controllo sociale.

Intervista di Matteo Damiani
Originale in inglese: Interview with Teng Biao, founder of Open Constitution Initiative: the crack down on Chinese civil society will continue

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