La Cina organizza campi profughi lungo il confine nord-coreano in previsione del peggio

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Il governo cinese starebbe allestendo alcuni campi profughi, nella contea di Changbai, confinante con la Corea del Nord, in grado di ospitare alcune migliaia di rifugiati, in previsione di un possibile peggioramento della situazione nella penisola coreana.

La notizia giungerebbe da un documento interno di China Mobile, la principale compagnia di telecomunicazioni cinese, controllata dallo stato, apparso recentemente su Weibo, ed è stata riportata poi dal New York Times.

Dal documento di China Mobile emergerebbe che tre villaggi nella contea di Changbi, e due città (Tumen e Hunchun) della provincia di Jilin, sarebbero state scelte per ospitare i campi di accoglienza.

I profughi potrebbero attraversare il fiume Tumen che segna il confine naturale e giungere in Cina.

Per decenni la Cina si è impegnata a mantenere la stabilità nel paese confinante, ma recentemente la situazione appare ormai difficile da gestire. Nonostante le sanzioni internazionali e la condanna da parte della comunità internazionale, la Nord Corea negli ultimi mesi ha intensificato i suoi programmi di balistica e nucleare, ingaggiando un duello a distanza con il presidente americano Trump.

Il portavoce del ministero degli esteri, Lu Kang, intervistato da alcuni giornalisti, ha detto che non era a conoscenza del campo, ma non ha smentito la notizia.

Contattati da alcuni media, gli ufficiali della contea di Changbai si sono resi irraggiungibili per tutta la giornata di lunedì.

Secondo il documento trapelato online, un manager di China Mobile avrebbe ispezionato i cinque siti destinati all’accoglienza dei rifugiati nord coreani per assicurarsi che i servizi internet nell’area fossero disponibili.

Le aeree prescelte sono di proprietà dello stato, e alloggi temporanei sarebbero già stati preparati in prevenzione dell’evento, secondo un imprenditore che ha scelto l’anonimato per paura di inimicarsi il governo locale.

fiume tumen. Confine Cina-Corea del Nord
Il fiume Tumen, segna la parte settentrionale del confine tra Cina e Corea del Nord.

Da oramai 20 anni, Tumen e Hunchun accolgono disertori che sono riusciti a fuggire dal paese vicino. La maggior parte di costoro, poi, raggiungono la Corea del Sud per altre vie.

La provincia del Jilin, nel nord est del paese, si trova a sole 60 miglia dal sito di test nucleari di Punggye-ri.

Soltanto la settimana scorsa, il Jilin Daily, il principale giornale locale, ha avvisato i residenti su come reagire in caso di esplosione nucleare o fallout radiottivo.

Tra i consigli vi sono quelli di cercare di lavare via la polvere nucleare dalle parti del corpo esposte e dalle scarpe, e ingerire compresse di iodio.

Il governo cinese fino ad adesso ha cercato di alleggerire il carcio di sanzioni nei confronti della nord Corea, per paura che una crisi nel paese possa innescare una fuga incontrollabile di cittadini nordcoreani in Cina.

Secondo Zhang Liangui, un professore presso lo international strategic research del Partito Comunista Cinese, l’eventualità di una guerra tra Stati Uniti e Nord Corea è possibile. “Quello che la Cina deve fare, è essere preparata ad ogni tipo di situazione”.

Fonte: New York Times

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