Ore contate per Skype in Cina?

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Secondo un portavoce di Microsoft, Skype è stato “temporaneamente rimosso” dallo store Apple, ed ha fatto sapere di stare lavorando affinché la app ritorni al suo posto il prima possibile.

Nessun accenno sulla sua mancanza dai vari store Android in Cina. Dal momento che Google è parzialmente bloccato in Cina, gli utenti di Android utilizzano siti alternativi per scaricare le app. Skype sembra essere scomparso anche dagli store di Xiaomi e Huawei.

Secondo un recente comunicato di Apple, la compagnia americana è stata informata dal Ministero della Pubblica Sicurezza che un numero di app che utilizzano il protocollo VOIP non rispettano i parametri della legge locale. Per questo motivo, queste app sono state rimosse dagli app store in Cina.

La rimozione ha causato l’ormai consueta ed inutile valanga di proteste da parte degli utenti cinesi. Secondo alcuni, Skype ha cominciato a presentare problemi da fine ottobre.

In realtà Skype al momento risulta ancora funzionante in Cina, e il suo destino è incerto. La sua rimozione dagli store locali ad ogni modo è soltanto l’ultimo preoccupante nome che va ad aggiungersi ad una ormai già nutrita lista di software, siti ed app straniere che sono state vietate nell’ultimo anno.

Al momento sono vietati in Cina Facebook, Twitter, WhatsApp, Snapchat, Telegram, Line, Youtube, Gmail e molti altri servizi, a cominciare proprio dagli strumenti normalmente utilizzati per bypassare la censura cinese, ovvero le VPN o i proxy.

I regolatori cinesi hanno provveduto alla rimozione di questi software perché fanno largo uso di criptografia che ostacola il controllo capillare dei contenuti condivisi.

Questi prodotti inoltre spesso non richiedono l’identità reale degli utenti, complicando ancor più le procedure di identificazione da parte dei censori cinesi.

Nello stesso tempo, la censura cinese si è anche abbattuta sui programmi televisivi stranieri che sono stati pesantemente limitati, sugli streaming video online, sui contenuti che possono essere mostrati in TV, etc.

Per certi versi era ampiamente prevista la rimozione temporanea di Skype dagli store nel mese di ottobre, cioè in coincidenza con il congresso del partito. Ma questo divieto sembra essere legato alla recente legge sulla cyber-security varata a giugno che identifica proprio nei protocolli crittografati la causa della rimozione di queste app insieme alla presenza dei data center nei confini del paese.

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