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Kevin Tallon è un designer britannico e svizzero, che ha pubblicato libri sulla moda e sulle tendenze.
Lavora a Pechino e viene regolarmente invitato a seminari, workshop ed alle settimane della moda. Kevin è un Consulting Director presso il BACA (Beijing Academy of Creative Arts). Dal 2011 il BACA fornisce corsi per studenti, istruttori professionali e certificati internazionali.
di Dominique Musorrafiti
CinaOggi: Quando e perché sei entrato nel mondo del design?
Kevin Tallon: Molto giovane, a 15 anni, facevo surf, skateboard e volevo crearmi degli shorts ispirati dai brands americani da surf. Così ho preso la vecchia macchina da cucire di mia madre ed ho iniziato a cercare di realizzare dei pantaloncini da surf. Il risultato fu abbastanza un abbozzo, ma ho continuato ad imparare e tecnicamente a fare meglio.
CO: Quali sono i punti principali per un designer? Cosa rende una creazione qualcosa di veramente buono?
K T: Penso che si tratta di creare qualcosa che non si vede fuori e pensare: ‘hey come posso farlo, lo voglio, ma non lo trovo’. E perseverare, perché solo tentando e sperimentando molte versioni diventa possibile imparare dagli errori ed arrivare ad un progresso, per trovare un buon design che si combina con la tua idea originale.
“Mio nonno mi ha insegnato a disegnare quando ero piccolo. È così che ho avuto un interesse per l’arte.” Sino-us.com
CO: Qual è stata la tua prima esperienza lavorativa?
K T: La mia azienda che realizzava abbigliamento per skateboard. E in realtà lavorare con delle aziende italiane per creare delle produzioni è stata la mia prima vera esperienza lavorativa con dei professionisti.

CO: Perché hai deciso di trasferirti in Cina?
K T: Da Londra ho consultato molte aziende e una di loro è capitato che avesse la sede a Pechino. Quello che è iniziato come un progetto unico è diventato un rapporto di lavoro solido per finire con una loro l’assunzione a tempo pieno
CO: Come ti è apparso il design cinese la prima volta? Quali differenze culturali hai trovato quando hai cominciato a lavorare in Cina?
K T: All’inizio (10 anni fa) non c’era molto, alcuni marchi locali come beijing monkey, che facevano dei buoni prodotti e successivamente negli anni la confidenza è cresciuta e i designer hanno cominciato a realizzare prodotti validi come zuc zuc e JNBY.
CO: Com’è ora il design cinese? Ci sono alcuni elementi di design che ancora oggi segnano una differenza culturale?
K T: Si sta formando mentre parliamo, di sicuro è alla ricerca di una propria identità. Ottenere la fiducia e l’identità è tutto ciò di cui necessita adesso.
CO: Quali sono i punti vincenti per un designer in Cina?
K T: Pensare velocemente e muoversi velocemente, il mercato sta cambiando quotidianamente !!
CO: Com’è la tua esperienza alla Beijing Academy of Creative Arts?
K T: È davvero interessante lavorare con giovani creativi cinesi e nel corso degli anni vedere ogni generazione guadagnare sempre più fiducia in se stessi ed arricchirsi di stile.
CO: Quale pensi sarà il futuro del mercato del design cinese? Pensi che lo stile cinese possa essere riconosciuto in tutto il mondo? Che ne pensi in merito alla qualità e alla reputazione?
K T: Sì naturalmente, credo che la Cina in termini di progettazione abbia bisogno di fare un salto in avanti e superare le altre nazioni, senza necessariamente seguire l’esempio dei giapponesi che negli anni ’80 si sono presentati alla passerella a Parigi. La Cina deve impostare un nuovo paradigma basato sui valori del 21° secolo.
CO: Come credi la piattaforma di e-commerce Taobao abbia influenzato l’evoluzione del design in Cina?
KT: È stata un buona prima pietra miliare per i giovani designer per avere la possibilità di vendere i propri prodotti online. Il mercato sta maturando e quello online sta diventando molto competitivo. La messa a fuoco si sta ora spostando alla propria promozione diretta su altre piattaforme.
Foto: cortesemente concesse da Kevin Tallon

Ciao! My name is Dominique. I’m Italian and I’m proud to be a mix. My father was an Italian chemical engineer and high school teacher, with Greek and Polish heritage. My mother is Haitian, she was high school language teacher, with Dominican, Spanish, French, Portuguese, African and Native American heritage. Being a mix makes me appreciate to want to understand different cultures and lifestyles. I grew up in Italy, lived few years in Haiti, travel around main European capitals, lived seven years in China, six in Spain and UK. Traveling makes me feel that we can learn something from every situation in every part of the world.