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Il PCC ha fatto sapere di essere in procinto di modificare la costituzione del partito comunista cinese per inserire alcuni pensieri politici dell’attuale Segretario generale del partito nonché presidente della Repubblica Popolare Cinese, rafforzando, se possibile, il suo potere.
La Commissione Centrale del partito sabato ha fatto sapere che la già annunciata proposta di modifica della costituzione verrà presentata al congresso per l’approvazione ufficiale.
Un lungo comunicato dai toni trionfali verso l’operato di Xi è stato rilasciato ai media cinesi. Il comunicato indugia sui risultati della lotta di Xi alla corruzione (secondo i più critici invece la rimozione di così tanti quadri non è altro che un paravento per la rimozione delle correnti a lui ostili).
Al momento non è chiaro quali pensieri di Xi verranno inseriti.
Xi Jinping raggiunge nel panthen del PCC altri due personaggi chiave: Mao Zedong e Deng Xiaoping, che con i loro pensieri e le loro teorie, hanno plasmato la storia recente cinese.
Sia Jiang Zemin con la teoria dei “Tre Rappresentanze” (produzione economica, sviluppo culturale, consenso politico, del 2002) che andava a stimolare l’imprenditoria privata, che Hu Jintao con la sua dottrina economica dello “sviluppo scientifico”, i predecessori di Xi, avevano ambedue modificato la costituzione senza però includere i loro nomi.
Il partito ultimamente ha cercato di spingere nella direzione indicata da Xi, ovvero nel guidare la Cina in un lavoro di concerto per costruire una società prosperosa e rafforzare il processo delle riforme, l’applicazione della legge, la disciplina di partito, e lo svecchiamento della nazione.
Nel frattempo, il Comitato centrale ha anche approvato i rapporti sulla corruzione del partito. Numerosi avversari politici di Xi Jinping, tra cui Sun Zhengcai, contendente alla leadership del PCC, sono stati espulsi.
Fonte: Reuters