Che cos’è la Nuova Via della Seta Cinese

  1. Casa
  2. /
  3. Blog
  4. /
  5. News dalla Cina
  6. /
  7. Che cos’è la Nuova...

La Nuova Via della Seta è il progetto di Xi per espandere i collegamenti commerciali tra Asia, Africa ed Europa attraverso l’investimento di miliardi di dollari in infrastrutture.

Il progetto economico è particolarmente importante soprattutto quando si vanno a guardare i numeri crudi. Potenzialmente infatti potrebbe coinvolgere il 63% della popolazione mondiale, il 35% degli scambi commerciali mondiali e il 30% del PIL globale. Gli obiettivi del progetto sono quelli di contribuire per l’80% del PIL globale nel 2050 e spingere fuori dalla povertà tre miliardi di persone.

Che cos’è? Chi l’ha ideata? Quali sono i suoi obiettivi?

La zona economica della Via della Seta e la Via della Seta Marittima del 21simo secolo (丝绸之路经济带和21世纪海上丝绸之路), chiamata anche con il nome di Una Zona, Una Via o con una delle numerose varianti (noi scegliamo la più semplice ed efficace Nuova Via della Seta), è una strategia di sviluppo economico ideata nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping che concentra i propri sforzi sui collegamenti, sui trasporti, sulla cooperazione e sulle infrastrutture, tra la Cina, il continente Euroasiatico e l’Africa.

Questa strategia si sviluppa lungo due rotte, ovvero quella terrestre, attraversando tutto il vecchio continente da sponda a sponda, dalla Cina, alla Spagna, ed una marittima, rafforzando i collegamenti con l’Africa e l’Europa.

Questo ambizioso progetto economico è stato presentato per la prima volta nel settembre del 2013, meglio delineato nell’Ottobre dello stesso anno ed infine promosso con una serie di visite ufficiali dal premier Li Keqiang e di una serie di attività collaterali in giro per l’Asia, l’Africa e l’Europa.

Gli investimenti maggiori si concentrano principalmente sulla rotta tra Asia ed Europa, coinvolgendo in un modo o nell’altro 60 paesi. L’Oceania e l’Africa Orientale sono compresi in questo programma. Gli investimenti previsti per il progetto sono stimabili tra i 4 e gli 8 trilioni di dollari. La Nuova Via della Seta si propone come alternativa e come risposta ai trattati economici americani, ovvero il Partenariato Trans-Pacifico (TPP) e Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti (TTIP).

Tra il 2014 e il 2016, sono stati firmati progetti per il valore di 304 miliardi di dollari tra terra e mare. Alcuni di questi progetti naturalmente sono a lungo termine, e la loro conclusione avverrà dopo il 2023, anno in cui finirà il mandato del presidente Xi. Per allontanare i sospetti che il piano sia troppo legato alla figura del presidente cinese, recentemente il vice ministro al commercio Qian Keming, ha affermato che il piano trova la sua ragione di essere nelle speranze di sviluppo e di crescita dei paesi coinvolti, e non nelle carriere di chi lo ha proposto.

La Cina ha cercato di smorzare le preoccupazioni che vedevano il piano come parte di una strategia più ampia per espandere i propri interessi strategici per il controllo globale, affermando che ogni nazione può unirsi a questo progetto per far crescere la prosperità comune.

Xi ha utilizzato questa iniziativa per dipingere la Cina come una economia aperta, in netta contrapposizione alla crescente ondata di protezionismo in occidente.

Ad ogni modo, il governo ha dovuto subire anche le critiche che accusano la Cina di discriminare in patria le aziende straniere o comunque di non facilitare la loro azione o i loro investimenti, contraddicendo in qualche modo i principi su cui si basa questo piano.

La Zona Economica della Via della Seta

Durante i suoi viaggi nel 2013 nei paesi dell’Asia centrale e del Sud Est Asiatico, Xi Jinping ha presentato il progetto ai possibili partner, ovvero quello di costruire insieme le due rotte. Fondamentalmente, la prima rotta comprende i paesi attraversati dall’antica via della seta, utilizzata dai mercanti per trasportare merci, tessuti e spezie preziose, attraverso l’Asia Orientale, l’Asia Centrale, il Medio Oriente, ed Europa, allargando la rotta anche ai paesi del sud est asiatico. Molte di queste nazioni, fanno parte anche della Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB), a guida cinese.

La rotta terrestre

Tre rotte sono state proposte: quella a nord, attraverso l’Asia centrale, la Russia e l’Europa. Quella centrale attraverso l’Asia centrale, l’Asia occidentale il Golfo Persico e il Mediterraneo. Quella meridionale, che parte dalla Cina fino al Sud Est Asiatico, l’Asia Meridionale e l’Oceano Indiano. La rotta centrale è stata cancellata a causa delle difficili condizioni in cui si trovano alcuni dei paesi coinvolti.

La rotta marittima

La rotta marittima, anche conosciuta come Via della Seta Marittima, o Via della Seta Marittima del 21simo secolo (21世纪海上丝绸之路) è un progetto complementare il cui scopo è quello di investire e incentivare la collaborazione tra i paesi del sud est asiatico, l’Oceania e il Nord Africa. Anche in questo caso, molte delle nazioni coinvolte fanno parte della Asian Infrastructure Investment Bank.

Gli investimenti in Africa Orientale

L’Africa Orientale, con in prima fila Zanzibar, costituirà parte integrante del progetto marittimo, e sarà oggetto di importanti investimenti per migliorare i collegamenti e i porti. Nel Maggio del 2014, il premier cinese Li Keqiang si è recato in Kenya per firmare un accordo di cooperazione con il governo del Kenya. Secondo questo progetto, una nuova ferrovia della lunghezza di 2700 km che collegherà Mombasa a Nairobi verrà costruita. I contratti non si fermano solo alle infrastrutture di collegamento: nel settembre del 2015 la Sinomach ha firmato un memorandum con l’americana General Electric per l’edificazione di turbine a vento, per promuovere l’energie pulite aumentando allo stesso tempo il numero di utenti che potranno così accedere alla rete con più facilità nei paesi sub-sahariani.

Ci sono inoltre una serie di altri trattati, accordi, organizzazioni e trattati economici e culturali che sono intimamente legati a questo progetto economico, come gli accordi di Parigi sul clima, il corridoio economico tra Pakistan e Cina (CPEC), tra Myanmar-Cina-India-Bangladesh (BCIM), la già citata Asian Infrastructure Investment Bank, il fondo della via della seta, l’alleanza universitaria della via della seta, etc.

Fonti: Wikipedia, New Silk Road, hktdc

Previous

A Bonsai of My Dream – I lavori di Wong Cheng Pou a Venezia

Retate della polizia cinese nei bar frequentati da stranieri

Next

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.