La storia di un Totò cinese: gli accordi della Disney in Cina sono quasi tutti falsi

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La storia tra il grottesco e la farsa di Meng Dekai, un dirigente della Disney che ha firmato numerosi contratti per la creazione di parchi tematici in giro per la Cina. C’é un solo, marginale problema: la Disney non ne sapeva nulla.

Nel 2013, Meng Dekai firmò un importante accordo con il sindaco di Hefei, per costruire un parco culturale e industriale Disney da 1,3 miliardi di dollari. Ma questo era solo uno dei numerosi contratti con diverse città cinesi che Meng Dekai ha prodotto, senza il permesso della Disney.

La compagnia di Topolino, in un comunicato rilasciato mercoledì, ha chiarito che ha interrotto i rapporti lavorativi con Meng, senza specificare se il dipendente è stato licenziato o se ha rassegnato le dimissioni, dopo che una indagine interna era stata aperta per verificare le voci che riguardavano presunti contratti con governi locali per la realizzazione di progetti che coinvolgevano il popolare brand americano.

La sfacciataggine dell’operazione evidenzia ancor più i rischi per le compagnie straniere in Cina, spesso alla mercé di contraffazione e corruzione rampante, nonostante gli sforzi ripetuti del governo per contrastare la criminalità dei colletti bianchi.

Le indagini interne sono scattate dopo un articolo di un sito di news cinese, The Paper, risalente allo scorso febbraio, dove si riportavano i recenti contratti firmati da Meng in giro per il paese. Meng sembrerebbe per ora non essere raggiungibile per commentare l’incresciosa situazione.

Cosa pensava di fare?

Secondo James McGregor, capo della società di consulenza APCO Worldwide, si tratterebbe di uno dei casi più bizzarri che gli sia mai capitato di vedere. “Voglio dire, (i contratti) erano così grandi e pubblici, e la società coinvolta così importante. Cosa pensava di fare?”

Oltre a Hefei, Meng, che era stato assunto dalla Disney come direttore per i progetti speciali, aveva firmato contratti con Ningbo e Zhengzhou.

Lo Henan Daily tempo addietro aveva riportato sul suo account su WeChat che la Walt Disney Company (China) Limited aveva firmato un memorandum di intesa con il governo dello Henan per costruire un sito a Zhengzhou, che avrebbe potuto comprendere anche i “parchi Disneyland che tutti conosciamo così bene!”.

“La Disney è arrivata! La Disney davvero arriva a Zhengzhou!” scriveva il giornale.

Un altro sito, lo Hefei Network, ancora nel 2013 affermava che il progetto della Disney che Meng aveva firmato con l’allora sindaco della città Zhang Qingjun, in seguito allontanato per corruzione, si sarebbe esteso per 1300 acri e sarebbe stato costruito nel giro di tre anni.

A gennaio di quest’anno, lo Jianghui Morning News, riportava che un progetto della Disney nella provincia avrebbe compreso un parco tematico dedicato ad Angry Birds (che non è proprietà intellettuale della Disney ma della casa finlandese Rovio), uffici per la produzione di effetti speciali, ed altre strutture sempre ad Hefei, la capitale dello Anhui, che non è certamente una delle province più ricche della Cina.

A febbraio è stata la volta dello Hangzhou Daily a dare la solenne notizia che la città era stata scelta dalla Disney.

Una ricerca su Tianyancha, un database corporate cinese, mostra come il nome di Meng fosse associato a 21 compagnie nel paese, in qualità di rappresentante legale o direttore esecutivo. La maggior parte di questi gruppi ha il primo carattere in comune con il carattere cinese per Disney ( come nel caso di Dee Magic), contenendo spesso anche la parola America all’interno. Meng aveva registrato anche due compagnie ad Hong Kong.

Un portavoce della Disney ha ovviamente chiarito che né Dee Magic, né tantomeno altre compagnie legate a Meng sono in qualche modo affiliate o autorizzate alla Disney per la promozione di progetti o per firmare accordi utilizzando il nome della compagnia americana.

L’anno scorso, la Disney ha aperto un resort da 5,5 miliardi di dollari a Shanghai, il primo in Cina. La Disney opera anche a Hong Kong con un altro parco.

Meng, 43enne di Jinan, ha ottenuto un dottorato presso la Shandong University dove anche lavorava come professore part-time, secondo The Paper. Meng aveva anche fondato una compagnia di industria pesante con il capo di Yiyi Group. Yiyi ha iniziato vari progetti edilizi utilizzando nomi assonanti con Disney come “Di Qu Happy Town” e “Dimo Starworld”. Secondo il sito di Yiyi, “Di Qu Happy Town”, aveva ottenuto l’autorizzazione ad utilizzare questa proprietà intellettuale dalla Disney. La Disney però ha affermato che Yiyi aveva ottenuto soltanto un limitata licenza d’uso per usare alcuni schermi utilizzati in installazioni temporanee in centri commerciali. “Yiyi, non ha alcuna autorità per utilizzare il marchio Disney oltre a quanto stabilito.”

Fonte: New York Times

Photo by xiquinhosilva

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