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Il governo cinese ha imposto nuove restrizioni nella regione occidentale a maggioranza musulmana dello Xinjiang in quella che è stata descritta come una campagna contro l’estremismo islamista.
Restrizioni per i musulmani cinesi nello Xinjiang
Le restrizioni introdotte riguardano l’uso di barbe eccezionalmente lunghe, indossare il velo in luoghi pubblici e il rifiuto di guardare la televisione di stato.
Lo Xinjiang è una regione storicamente popolata dall’etnia Uigura, di discendenza turca, tradizionalmente di religione musulmana. Secondo i rappresentanti del World Uyghur Congress, gli uiguri subiscono costanti discriminazioni da parte del governo centrale, discriminazioni che hanno portato a rivolte anche violente nella provincia e ad attacchi terroristici contro la comunità cinese locale, non solo nello Xinjiang.
Gli Uiguri rappresentano il 45% della popolazione della regione, mentre il 40% è rappresentato da cinesi Han. Solo nel 1949, la Cina ha riportato sotto il suo controllo lo stato del Turkestan Orientale. Da allora, la regione è stata oggetto di una progressiva sinizzazione, attraverso una grande immigrazione di cinesi Han.
Il governo cinese da parte sua ha sempre indicato i milatanti islamisti e i separatisti come i responsabili di questi atti violenti.
Secondo alcuni gruppi a tuttela dei diritti umani, le azioni repressive della polizia cinese, porterebbero all’esasperazione gli abitanti locali, spingendo alcuni verso l’estremismo, innescando un perverso circolo vizioso, dove la polizia interviene e reprime generando sconforto, rabbia e malessere tra la popolazione che talvolta reagisce in maniera esasperata e violenta.
In passato erano già state adottate misure simili, ma solo da questa settimane sono diventate sanzioni legali. Secondo Reuters, il divieto riguarderebbe anche altri ‘crimini’ come:
- Non consentire ai bambini di frequentare le scuole governative
- Esclusione delle famiglie dalle politiche familiari
- Danneggiare deliberatamente documenti legali
- Sposarsi solo attraverso il rito religioso
Queste normative inoltre impongono ai lavoratori nei luoghi pubblici come stazioni ed aeroporti, di agire attivamente contro coloro che coprono completamente il corpo, o che indossano il velo sul volto, impedendo loro l’accesso alle strutture e a denunciarli alla polizia locale.
Le restrizioni sono state approvate dai legislatori locali e sono stati pubblicati sul sito ufficiale del governo regionale.
Le autorità cinesi in passato avevano già introdotto altre misure, comprese restrizioni per l’ottenimento del passaporto.
Fonte: BBC