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Le procedure per installare il nuovo sistema di difesa missilistico americano THAAD che teoricamente dovrebbe annullare le minacce balistiche proveniente dall’instabile Corea del Nord, sono cominciate nei giorni scorsi.
Il dislocamento del sistema difensivo è stato accelerato in seguito ai recenti lanci di missili nord coreani. THAAD, acronimo che sta per Terminal High Altitude Area Defense, sempre teoricamente, dovrebbe potere intercettare i missili provenienti dalla nord Corea, in un potenziale conflitto. La mossa però, non è stata ben accolta da Beijing e dai sui netizens, sempre molto sensibili riguardo alle questione di confine.
L’installazione sul territorio coreano di THAAD ha innervosito la vicina Cina che vede nel progetto di difesa una provocazione per le sue ambizioni di potenza regionale, deteriorando i rapporti diplomatici tra Cina e Corea del Sud. Le autorità cinesi hanno chiuso una ventina di negozi del gruppo coreano Lotte in Cina, che aveva approvato una cessione di alcuni terreni appartenenti al gruppo al governo sud coreano, proprio per il dislocamento del progetto militare.
Martedì scorso, il portavoce del ministro degli esteri cinese Geng Shuang aveva ribadito la ferma opposizione di Beijing a THAAD, aggiungendo che la Cina avrebbe perseguito ogni mezzo pur di difendere i propri interessi.
Global Times, il media di stato cinese, aveva inoltre gettato benzina sul fuoco arrivando ad affermare che questa questione non può che aumentare le possibilità di un conflitto regionale. I cinesi inoltre dimostrano la loro frustrazione anche nei confronti di Pyongyang, che con le sue provocazioni e con il suo programma nucleare, fornisce scuse a Seoul per l’installazione di THAAD.
Nei giorni scorsi quindi, proprio nei confronti di Lotte e per estensione dell’intera Corea del Sud, i netizens cinesi hanno minacciato e poi dato esito ad un boicotaggio sistematico che aveva portato anche all’hackeraggio del sito ufficiale del gruppo Lotte e della versione cinese del sito, sin dal primo marzo. Il problema di Lotte Free Duty e dei marchi coreani in genere è che la Cina rappresenta ormai un mercato fondamentale, e i rapporti economici e culturali tra i due paesi sono profondi ed indistricabili. Nel frattempo però, grazie proprio alle nubi minacciose che si addensano all’orizzonte, il valore delle azioni dei marchi coreani sui mercati internazionali, in primis proprio Lotte Duty Free, ma anche Hyundai Motor Co, Hotel Shilla Co Ltd, Amorepacific Corp ed altre aziende, precipitano.
Non mancano episodi di vandalismo nei confronti dei prodotti coreani, come era accaduto nel 2012 durante le proteste contro il Giappone, quando i dimostranti cinesi avevano preso di mira le automobili nipponiche.
A preoccuparsi, è anche l’industria del turismo coreano (e anche cinese), che ha visto ed assisterà impotente al crollo del promettente turismo cinese nel paese, da sempre meta ambita dei viaggiatori cinesi. I cinesi poi sono di gran lunga i turisti più spendaccioni, e l’indotto generato si aggira attorno agli 8 miliardi di dollari all’anno.
In questa situazione drammatica, si inseriscono, come spesso accade in quest’epoca, le incursioni satiriche dei netizens coreani. E’ diventato virale nella rete coreana una finta pubblicità turistica per la Corea del Sud che proclama che la Corea è sicura, pulita, tranquilla e soprattutto senza cinesi, tutti buoni motivi per visitare il paese. Il creatore del post aveva inoltre aggiunto che si trattava solo di uno scherzo per prendere in giro il boicottaggio cinese e i rumorosi gruppi turistici cinesi.
Fonte: soda.donga.com

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