La tratta degli esseri umani in Cina – Intervista a Ben Randall, autore di Sisters for Sale

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La tratta di esseri umani in Cina

Ben Randall è un filmmaker australiano che ha portato alla luce una tratta di donne vietnamite. Le donne locali vengono rapite, portate al di là della vicina frontiera per essere vendute come mogli o prostitute.

La tratta di esseri umani in Cina

Che cos’é “The Human, Earth Project”? Che cosa ti ha ispirato?

Quando alcune mie amiche sono state rapite in Vietnam e si è venuto a sapere che potevano essere state vendute come spose o prostitute in Cina, ho lasciato tutto per rintracciarle e per aumentare la consapevolezza sulla tratta di esseri umani. “The Human, Earth Project” è il nome che ho dato a questo progetto, che mi ha tenuto occupato per gli ultimi quattro anni.

Come hai ritrovato le tue amiche Hmong (I Hmong sono l’etnia Miao in Cina, ndr)?

Nel 2010, stavo insegnando inglese a Sapa, un piccolo villaggio nelle montagne del Vietnam del nord. Molte ragazze della minoranza Hmong vengono a Sapa per vendere prodotti di artigianato ai turisti. Un gruppo di 9 o 10 ragazze si sedeva all’angolo della mia strada, le vedevo ogni giorno e alla fine siamo diventati amici. Nel giro di un paio di anni, almeno 5 di queste ragazze vennero rapite e portate in Cina.

tratta degli esseri umani
Un fotogramma estratto da Sisters for Sale

Come venivano rapite queste ragazze?

Le ragazze spesso venivano rapite da giovani di altre città o villaggi. Un uomo faceva finta di essere interessato ad una ragazza. Dal momento che  il confine cinese è a pochi chilometri, aveva bisogno di guadagnare la fiducia della giovane solo per un breve giro in motocicletta, e così poteva facilmente rapirla. Altre ragazze hanno detto di essere state drogate dopo che le venivano offerti te o un pranzo. Poi si risvegliavano in Cina.

Da dove hai cominciato a cercarle?

Con così tante ragazze scomparse, le altre giovani sono diventate sospettose nei riguardi di uomini o ragazzi sconosciuti. Per superare questo ostacolo, i rapitori spesso usano i loro contatti con le comunità locali per rinforzare la loro credibilità verso le loro potenziali vittime. Questi contatti essenzialmente stanno vendendo i loro amici o membri della loro famiglia alla rete malavitosa. Ho cominciato a investigare cercando di identificare i trafficanti e i loro contatti.

Hai dovuto affrontare minacce durante le indagini per cercare i tuoi amici?

La tratta di esseri umani è un business altamente proficuo, che è condotto da persone senza scrupoli e senza rispetto per le vite umane. Spesso ci sono le multinazionali del crimine dietro a questi business, che utilizzano qualunque metodo per proteggersi. Esistono rischi concreti ad operare contro gli interessi della tratta degli esseri umani, e sono stato fortunato a non avere avuto problemi.

Come hai trovato le tue amiche in Cina? Stavano bene?

Ho impiegato 5 mesi per rintracciare le mie due amiche. Stavano bene, ma erano in situazioni complicate. Ambedue erano state abbastanza “fortunate”, erano state costrette in matrimonio e non erano finite nel circolo della prosituzione, come molte altre. Quando le ho trovate, però, avevano dato alla luce dei bambini in Cina, e hanno dovuto affrontare la scelta struggente tra il loro figlio e la loro libertà.

I rapitori hanno drogato le tue amiche?

Le due ragazze che ho trovato in Cina hanno detto che erano state ambedue drogate dai loro rapitori. Forse è la verità, o forse è solo un modo per allontanare la vergogna per essersi ingenuamente fidate dei loro rapitori, in una società altamente tradizionale che spesso condanna le vittime piuttosto che focalizzare l’attenzione sulle ragioni reali.

Perché le famiglie delle giovani non le rivolevano a casa?

Queste giovani provengono da famiglie molto povere e con un basso livello di educazione. Una volta che le ragazze hanno perso la verginità, per volontà o no, hanno perso valore secondo il metro di giudizio della loro società. La Cina spesso poi è vista come un paese benestante con alti standard di vita, e alcuni pensano che alla fine le giovani avranno vita migliore lì, anche se vi sono state condotte con la forza.

Cosa fanno le autorità vietnamite per fermare questa pratica?

La tratta degli esseri umani è un tema molto difficile da affrontare per le autorità locali. Il confine tra Vietnam e Cina scorre lungo regioni remote e montagnose, molto difficilmente pattugliabili, e le dimensioni del traffico umano tra Vietnam e Cina sono enormi. Le autorità cercano di interrompere questo flusso clandestino attraverso le frontiere e di arrestare ed imprigionare i trafficanti, ma sono necessarie più risorse.

Hai avuto qualche aiuto dalle autorità cinesi?

Le mie amiche erano coinvolte in una situzione molto complicata in Cina, con uomini che le avevano comprate, ma che allo stesso tempo erano anche i padri dei loro bambini. Avrei voluto vedere queste persone pagare per quello che avevano fatto, ma le ragazze erano preoccupate di quello che sarebbe potuto accadere ai loro figli, così non abbiamo cercato di coinvolgere le autorità cinesi.

Qual è stato il tuo ruolo nel riportarle a casa?

Lavoravo con la consulenza di Blue Dragon Children’s Foundation, un’eccellente ONG che si occupa del salvataggio e del reinserimento delle vittime del traffico, e abbiamo pianificato insieme il loro salvataggio. Ad ogni modo, una delle ragazze fuggì prima del nostro intervento ed è ritornata a casa da sola. L’altra invece ha cambiato idea, ed ha deciso di rimanere in Cina per il bene del suo bambino.

Come stanno le ragazze adesso?

Le ragazze stanno bene. Dopo questa esperienza, la loro vita non sarà più la stessa. Qualunque cosa noi possiamo fare, non potremo mai cancellare il trauma che hanno dovuto subire. Ecco perché è così importante focalizzare l’attenzione sull’educazione e sulla prevenzione della tratta degli esseri umani, come sto cercando di fare, affinché queste ragazze non vengano prese innanzitutto.

Sei preoccupato di possibili ritorsioni da parte dei rapitori?

Molte di queste persone coinvolte in traffici di ragazze, in Vietnam e in Cina, sono state incarcerate, ed in particolare, quel circolo di trafficanti adesso sembra essere stato spezzato. Ci sono altri network di trafficanti attivi nella zona, ma  non sono preoccupato da ritorsioni.

Intervista di Matteo Damiani

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