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Tianshi Dao, ovvero la Via dei Maestri Celestiali getta le fondamenta per quella che sarà la ben più ampia rivolta dei Turbanti Gialli.
Fondato da Zhang Ling, conosciuto anche come Zhang Daoling nel 142 riuscì a controllare uno stato teocratico nella regione che oggi costituisce l’odierno Sichuan.
Zhang probabilmente era originario della contea Feng nel Jiangsu e si dice che fosse discendente di Zhang Liang, il grande stratega e statista della Dinastia Han. Zhang nacque nel decimo anno del regno dell’Imperatore Guanwu. La sua formazione cominciò in giovane età con la lettura del Daodejing, ovvero il testo principale della dottrina taoista. In seguito seguì gli studi presso l’Accademia Imperiale. Servì lo stato come magistrato a Jianzhou, nella commanderia di Ba (corrispondente all’area odierna di Chongqing), durante il regno dell’Impertore Ming. In seguito si ritirò e condusse vita eremitica presso la Montagna Beimang dove cercò di studiare le vie per acquisire la longevità. Quando fu richiamato per servire in qualità di boshi, l’equivalente attuale di un professore, presso l’accademia imperiale, si rifiutò adducendo come motivazione la sua malattia. Lo stesso imperatore He lo incalzò affinché divenisse tutore imperiale (taifu), ma rifiutò nuovamente. Secondo le leggende, nel 142 Laozi gli apparve nella Montagna Heming e lo informò che il mondo sarebbe presto giunto alla fine, a cui avrebbe fatto seguito una nuova era, della Grande Pace. Laozi gli spiegò che chi avesse seguito i suoi precetti sarebbe stato ammesso a nuova vita sotto il segno dell’Alleanza Ortodossa dei Poteri. Attraverso questa alleanza, Zhang e i suoi seguaci avrebbe avuto accesso ai poteri celesti per controllare il destino dell’Umanità.
In alcune sette taoiste, i quattro maestri celesti sono Zhang Daoling, Ge Xuan, Xu Xun e Sa Shoujian.
La via delle cinque manciate di riso
Laozi gli disse che avrebbe dovuto estirpare la decadenza che stava corrompendo il mondo e stabilire un nuovo stato composto da persone scelte. Zhang divenne così il primo Maestro Celestiale e cominciò a diffondere i suoi insegnamenti nel Sichuan. Il movimento spirituale in un primo tempo si chiamava “La via delle cinque manciate di riso”, dal momento che ogni persona che desiderava unirsi al gruppo doveva donare cinque pugni di riso. Zhang ben presto fondò la prima comunità. Una delle regole del gruppo era quello di rifiutare il cibo e i sacrifici animali. Inoltre attraverso gli insegnamenti di Zhang si formò il primo vero pantheon di divinità taoiste. In questo periodo scrisse un commentario al Daodejing che si presume possa essere lo Xiang’er. Zhang, secondo le tradizioni, morì nel 156 durante il regno dell’Imperatore Huan alla veneranda età di 123 anni. Secondo sempre le leggende taoiste, in realtà egli non morì ma ascese al cielo divenendo immortale.
Il movimento crebbe velocemente, particolarmente attraverso il figlio Zhang Heng e il nipote Zhang Lu. La loro rivolta contro il regime Han, prende il nome proprio dal movimento. Dopo il successo della loro rivolta, nel 184 fondarono uno stato teocratico di Zhang Han nella valle di Hanzhong nel Sichuan. Nel 215, Zhang Lu fu sconfitto da Cao Cao, il reggente del Regno di Wei e si arrese dopo avere ottenuto in cambio lo status di religione di stato. A Zhang Lu venne concesso un titolo nobiliare e una terra, così come a numerosi dei suoi generali e membri di famiglia. Sua figlia inoltre si sposò con il figlio di Cao Cao, Cao Yu. I suoi seguaci vennero forzati a insediarsi in altre zone della Cina. Un gruppo in particolare si rifugiò a Chang’an e un altro a Luoyang. Zhang rimase presso la corte Han fino a che non fu spostata a Wei. Infine utilizzò la sua popolarità acquisita come leader religioso per conferire alla corte Wei il diritto divino conferitogli dalla chiesa taoista così come dalla legislazione confuciana.
Eredità dei Maestri Celesti
Il regno di Wei collassò ad ogni modo nel 260 sotto la spinta delle popolazioni nomadi del nord. L’eredità dei Maestri Celestiali ad ogni modo non andò dispersa dal momento che nel quarto e quinto secolo riemersero due movimenti distinti conosciuti come Maestri Celestiali del Nord e del Sud. Dopo la caduta di Luoyang nel 311 ai danni delle popolazioni nomadi, alcuni membri della corte si rifugiarono a Jiankang (l’odierna Nanjing) e stabilirono il Regno dei Jin Orientali. Tra i membri della corte in fuga vi erano anche alcuni Maestri Celestiali che diedero vita ai Maestri Celestiali del Sud. Questo gruppo riuscì a sopravvivere sino al quinto secolo. Durante quell’epoca confusa ed incerta rappresentata dalle Dinastie del Nord e del Sud, anche il Movimento dei Maestri Celestiali riuscì in qualche modo a sopravvivere. Nel 215 un gruppo di seguaci si stabilì nelle regioni settentrionali cinesi e guidato da Kou Qianzhi, un igienista e medico taoista, riuscì a instaurare presso la dinastia Wei una teocrazia taoista, divenendo il Maestro Celestiale della Dinastia Wei Settentrionale. Dopo la morte di Kou nel 448, il primo ministro Cao Hui, sfidò i reggenti Wei. Insoddisfatti dalla sua insubordinazione, Cao Hui venne giustiziato nel 450, ponendo fine alla teocrazia.
Dottrina
Secondo la dottrina originale dei Cinque pugni di Riso, il qi, il soffio vitale, pervade ogni cosa e al fine di perseguire l’immortalità bisogna ottenere il giusto equilibrio del qi presente nel corpo. Una quantità insoddisfacente di qi, comporta prima la malattia e poi la morte. La meditazione é il principale strumento per restaurare il qi nel corpo; il sesso deve essere evitato in quanto comporta una perdita di qi. Se si riesce ad ottenere il corretto bilanciamento del qi prima della morte, il seguace può allora sconfiggere la morte e rinascere a nuova vita dopo che il proprio spirito ha attraversato il Palazzo delle Grandi Tenebre. In caso contrario, il seguace viene trasportato in una prigione terreste dove affronterà eterno tormento.
Il qi
Vi sono tre tipi di qi: lo yin qi, lo yang qi e il qi misto. Lo scopo del taoista è di trascendere a uno stato superiore. Al fine di raggiungere questo obiettivo si deve preservare e armonizzare gli spiriti interni. Solo attraverso la meditazione si può raggiungere questo scopo. Secondo la dottrina professata all’interno della comunità di Hanzhong, ognuno è originariamente malato a causa, come abbiamo visto della continua perdita di qi. Al fine di debellare ogni malattia, si deve tamponare questa perdita, attraverso la meditazione nella Camera del Silenzio, riflettendo sui propri peccati, picchiando il proprio petto e inchinandosi verso il cielo. La malattia può anche essere curata attraverso la somministrazione di erbe medicinali e ascoltando musica rituale. Un’alimentazione moderata inoltre è di fondamentale importanza: la dieta ideale consisterebbe nel digiuno totale, alimentandosi esclusivamente di aria che una persona può assorbire attraverso la meditazione. Secondo il credo dei Maestri Celestiali le pratiche sessuali sono un metodo per perfezionare il bilanciamento degli spiriti interni. Secondo questa dottrina il seme è l’incarnazione del qi. Se qualcuno eiacula troppo spesso, la sua vita si accorcerà. Secondo il commentario Xiang’er, una persona non dovrebbe fare sesso a scopo riproduttivo. I Maestri Celestiali difatti erano sostanzialmente contrari alla pratica taoista dello heqi, ovvero dell’Unione dei respiri, che si credeva portasse grandi benefici e aiutasse a raggiungere l’immortalità attraverso la non eiaculazione durante il sesso al fine di alimentare il cervello e non disperdere il qi.
Organizzazione statale
Lo stato di Hanzhong era suddiviso in 24 distretti guidati da un funzionario. Ogni distretto, collegato a una delle Cinque fasi e ai 24 periodi dell’anno e a una delle 28 costellazioni dello zodiaco, aveva un registro civile sul quale venivano annotati i nomi degli abitanti e il loro grado. Ogni abitante veniva assegnato a un particolare distretto in base al proprio segno zodiacale. Tre volte all’anno i registri venivano aggiornati. Mentre lo status sociale dei bambini cresceva automaticamente, quello degli adulti era indissolubilmente legato al loro impegno nelle dottrine religiose o poteva essere accresciuto attraverso il matrimonio.
Le persone di alto rango avevano al loro seguito 240 armate di spiriti divini composte da 2400 generali, 2400 funzionari e 240000 soldati in grado di combattere i demoni che causavano cattiva sorte e malattia. La cosa pubblica e la religione erano pesantemente collegate. I nuovi membri della setta venivano divisi in gruppi dai loro istruttori. I neofiti venivano istruiti seguendo i precetti di un catechismo. A questi istruttori erano demandati scopi sia religiosi che amministrativi. Il rango di ogni cittadino era determinato da quanti generali divini erano a sua disposizione e dal numero di scritture divine che erano riusciti a ottenere. I generali combattevano i demoni. Una persona riceveva il suo primo generale a sei anni, e attraverso una serie di cerimonie venivano assegnati nuovi generali raggiungendo un grado superiore, fino all’età di novanta anni. Il matrimonio consentiva di unire due “eserciti” dando la possibilità a una coppia di disporre fino a 150 generali. Dopo il matrimonio, si potevano ottenere nuovi generali solo attraverso le pratiche religiose. In corrispondenza di alcune date dell’anno, come ad esempio equinozi, venivano effettuate alcune celebrazioni durante le quali i maestri diffondevano i loro insegnamenti. Durante queste feste, venivano anche celebrati dei banchetti e il cibo veniva offerto agli dei. Banchetti venivano organizzati anche in concomitanza di nascite o decessi al fine di portare felicità, in contrapposizione al male.
Lo stato era basato su un sistema di leggi che incoraggiavano le confessioni e la benevolenza piuttosto che le punizioni dal momento che non esisteva differenza tra comportamento criminale e peccato. Ai criminali, veniva pertanto richiesto di confessarsi e di meditare; le loro condanne per lo più consistevano in lavori di pubblico servizio. Ogni criminale doveva pertanto scrivere tre confessioni che sarebbero state offerte al Signore del Cielo, al Signore della Terra e al Signore delle Acque. Per un reato minore in genere veniva richiesto al criminale di riparare una strada. A un criminale recidivo veniva richiesto di donare del materiale da costruzione. Altre leggi inoltre vietavano le sostanze alcoliche e proibivano l’uccisione di animali durante i mesi primaverili ed estivi.
Autore: Matteo Damiani

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