Oggi Tangshan, nel nord est dello Hebei, è una città fortemente indirizzata verso uno sviluppo industriale pesante ed è una delle città più inquinate della Cina.
Il 28 luglio 1976 la città venne sconvolta da un terremoto di magnitudo 7.8 (7.5 secondo i report ufficiali). Nel giro di 23 secondi, Tangshan, già allora un’importante polo industriale e minerario, fu ridotta in un cumulo di macerie. Il terremoto di Tangshan si crede sia stato il più grande terremoto del ventesimo secolo per numero di vittime (tra le 250 e le 650.000 a seconda delle stime).
Il terremoto fu rappresentato nel film cinese del 2010 Aftershock di Feng Xiaogang.
L’alto numero delle vittime è da attribuirsi a due cause principali: l’ora in cui aveva colpito e la bassa qualità e resistenza degli edifici.
Il terremoto colpì un’area tra i 6,5 e gli 8 kmq.
Numerosi dei sopravvissuti erano imprigionati sotto le macerie.
Un uomo salvato dai soccorritori.
Le rovine dopo il terremoto.
Shanghai inviò 56 squadre di medici a Tangshan, in aiuto all’Armata Popolare di Liberazione.
Dottori, infermiere e marinai che accorrono sulla scena per salvare i sopravvissuti e i feriti.
I sopravvissuti vengono salvati e trasferiti in luoghi sicuri.
Soldati dell’Armata Popolare di Liberazione dotati di vanghe.
I binari distorti dalla potenza del terremoto.
Crepe nel terreno.
Un ponte danneggiato dal terremoto.
Tangshan, 4 Agosto 1976. Hua Guofeng, il successore prescelto da Mao Zedong, insieme al Vice-Premier Chen Yonggui, vennero in visita a Tangshan per controllare i danni. Hua Guofeng venne fotografato mentre confortava i malcapitati, incoraggiava i soccorritori e dava una mano nei lavori di soccorso. Hua solidificò la sua figura di leader della Cina.
Il terremoto fu uno degli eventi più drammatici della recente storia cinese.
Il terremoto fu preceduto dalla morte del popolare premier Zhou Enlai e dalla morte di Mao Zedong avvenuta a settembre. Jiang Qing, la controversa quarta moglie di Mao, figura di spicco durante la rivoluzione culturale e membro della Banda dei Quattro, sembra abbia detto:”C’erano solo alcune centinaia di migliaia di morti. E allora? Denunciare Deng Xiaoping riguarda 800 milioni di persone”.
Parenti e amici commemorano le vittime.
Dopo il terremoto un gran numero di sopravvissuti divenne disabile.
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