I bambini cinesi arruolati contro il Giappone

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La piccola armata di liberazione alla conquista delle Isole Diaoyu!

In una scuola materna di Zhejiang è stata organizzata una dimostrazione per difendere le isole Diaoyu. Lo scorso 13 novembre nell’asilo Yuquan, durante una giornata padre-figlio, i piccoli alunni sono stati invitati a riconoscere i valori della patria, il senso di dovere e responsabilità sottoponendosi ad una piccola e semplice, ma patriottica, esercitazione militare. I bambini, vestiti da soldati, con un arma giocattolo, hanno affrontato un percorso ad ostacoli portando con loro la bandiera della madre patria Cina, sostenuti ed incoraggiati dai genitori, in difesa delle contestate isole Diaoyu.

Il “piccolo esercito di liberazione” gridava lo slogan “Le isole Diaoyu appartengono alla Cina!”. Anche se l’evento è una simulazione, quindi un gioco, i bambini si sono dimostrati motivati e disposti a superare barriere per conquistare il “territorio” della disputa. Le foto, che sono circolate online hanno creato molti dibattiti e sostanzialmente due fazioni dei pro e contro. Vi è chi ha riconosciuto nei bambini estremo coraggio, sentendosi orgoglioso di loro.

Vi è chi si è chiesto “Perché i bambini devono far parte dei giochi fascisti degli adulti? Perché i bambini in età prescolare devono imparare ad odiare patriotticamente? Perché dovrebbero apprendere l’uso delle armi? Non ho mai sentito che i bambini giapponesi in età prescolare siano mai stati sottoposti a questa forma di indottrinamento! Questa sembra la gioventù hitleriana. Questi piccoli sono stati manipolati nel modo più malvagio con la politica, dai nazionalisti e dai loro genitori.”

Come risposta i nazionalisti paragonano la disputa delle isole Diaoyu, al conflitto israelo-palestinese, dichiarando che non sanno se i bambini giapponesi apprendano l’uso delle armi verso la Cina, ma siccome quelli israeliani firmano le granate che uccidono i bambini vicini di casa, per questo motivo è giusto che anche quelli cinesi imparino che cos’è la guerra. La risposta dei moderati è che i bambini devono essere bambini, se è proprio necessario essere nazionalisti, questo è il compito degli adulti che comprendono il mondo che li circonda, è il lavoro dei leaders politici quello di dover risolvere i conflitti, in modo tale che i bambini non debbano prendere in mano le armi.

I più desolati ritengono che purtroppo, queste immagini mostrano solo una parte di un grande iceberg; ai piccoli viene fatto un lavaggio del cervello in modo tale da odiare i giapponesi che li porta a mostrare disperazione ed ostilità verso i visitatori, proprietari di auto giapponesi o di ristoratori giapponesi, infatti sempre in più parchi divertimenti, a pagamento, in tutta la Cina, è offerta ai visitatori un’occasione per sfogare il proprio odio nazionalistico contro i giapponesi.

propaganda anti-giapponese
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Fonte e Foto: 163.com

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