Cina: vivere tra i rifiuti, 28 immagini

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In Cina vi sono milioni di bambini costretti a vivere tra i rifiuti.

Sono state pubblicate di recente sul sito cinese 163.com delle immagini che ci mostrano un lato della Cina che spesso viene ignorato da molti cinesi e ancor più dagli occidentali che viaggiano o si trovano in Cina, ovvero il problema dei rifiuti, della necessità di riciclare e del fatto che la Cina non ha un sistema di recupero e separazione dei rifiuti adeguato come avviene negli altri paesi del mondo, ma lascia questo compito ai poveri che per sopravvivere accettano di dividere i materiali recuperabili dalla tradizionale spazzatura.

Queste foto sono state scattate in una discarica di Gaoyan nel Guizhou. Qui tutti i giorni più di 200 persone aiutate da trenta o quaranta bambini, arrivano per recuperare dai rifiuti organici e umidi i materiali riutilizzabili e indistruttibili. Queste immagini ritraggono dei bambini che a differenza dei loro coetanei non passano il loro tempo a giocare e studiare, ma crescono, lavorano, mangiano e giocano in mezzo ai rifiuti. Queste famiglie vengono da un remoto villaggio di montagna ed hanno accettato questo lavoro in città data la loro situazione di estrema miseria.

Il problema dei rifiuti in Cina parte principalmente dal fatto che al cinese medio non è mai stato spiegata l’importanza del rispetto dell’ambiente o é stata spiegata in maniera del tutto marginale, perciò non si preoccupa della raccolta differenziata, poiché non vi sono servizi simili, ma anche perché necessariamente ritiene che sia compito dei poveri, degli spazzini o del personale di servizio di un esercizio. Ad esempio in un qualsiasi catena di fast food, difficilmente si può vedere un cliente, alla fine del pasto, portare il proprio vassoio verso il cesto dei rifiuti per svuotarlo: questo è un compito esclusivamente dello staff del fast food.

bambini che vivono in discariche

Lontano dalle lucette colorate e dai grattacieli scintillanti di Pechino e Shanghai, milioni di bambini cinesi passano la loro vita in mezzo ai rifiuti: tutto quello che conoscono, tutto quello che hanno vissuto e tutto quello che posseggono é spazzatura.

vivere tra i rifiuti

Queste persone sono invisibili, ignorate completamente dalla societá. A confronto gli operai della tanto contestata Foxconn sono dei privilegiati. Costoro sono totalmente ignorati, senza nessun diritto, schiavi moderni.

Proprio all’inizio del mese, su newsQQ.com erano apparse le immagini della spiaggia di Sanya, Hainan, dove 3 km erano sommersi da 50 tonnellate di spazzatura portata dei turisti cinesi che hanno festeggiato il Festival di mezzo Autunno. In questa occasione, per ripulire il prima possibile la spiaggia, l’ufficio d’igiene ha incaricato una società, la quale ha inviato 600 persone che in 2 ore hanno rimosso tutti i rifiuti. In questo caso la questione si è risolta molto velocemente. In Cina è anche possibile vedere, ad ogni ora del giorno e della notte, gruppi di bambini poveri, da soli, che controllano ogni bidone della spazzatura alla ricerca di bottiglie di plastica e lattine oppure altri che aspettano, vicino alle bancarelle ambulanti che preparano cibo per strada, che i commensali terminino il proprio pasto per poter recuperare il contenitore di plastica e/o latta.

In contemporanea alle immagini di Sanya erano apparse quelle di un parco di Changsha dove si sottolineava come molte persone che frequentano i parchi pubblici consumano molto più della capienza dei cestini della spazzatura che sono a disposizione e per questo non si preoccupano di buttare a terra i rifiuti. Uno dei funzionari del parco ha riferito che di solito il personale di pulizia è composto da 12-15 individui, ma nel periodo delle vacanze cinesi a causa dei turisti il numero è aumentato tra i 50 e 200 spazzini collocati nei settori chiave. L’ufficio responsabile del personale ha riferito che ogni 24 ore di servizio viene ritirata la spazzatura, ma durante le vacanze aumenta la frequenza del camion della nettezza urbana.

Il problema del recupero dei rifiuti in questo mese di ottobre è emerso su parecchi network, ad esempio, il 15 ottobre, news.21cn.com ha pubblicato delle immagini di una via in un quartiere di Shenzhen, dove su venti metri di strada si sono ammucchiate 30 tonnellate di spazzatura maleodorante. Essendo aumentato il numero dei residenti del quartiere sono aumentati anche i rifiuti e la discarica ormai piena con più di mille tonnellate ha bloccato il trasporto dei nuovi rifiuti. In dieci giorni la puzza era percepibile a più di 100 metri di distanza e molti esercizi della via, a causa del cattivo odore non avevano potuto svolgere la propria attività, per la mancanza di clienti. Ad ogni modo finché il cinese medio continuerà a non avere rispetto per l’ambiente e non si sará formata una coscienza civica adeguata (raccolta differenziata , etc)  nelle discariche si continueranno a vedere bambini che lavorano e vivono nella spazzatura alla faccia dei netizen di buon cuore che si commuovono difronte a queste immagini ma poi continuano a buttare la pattumiera per terra indifferenti.

La mancanza di rispetto per l’ambiente, la mancanza di una coscienza del recupero e quindi l’assenza della necessità di una raccolta differenziata in alcune città cinesi portano al risultato di privare molti bambini poveri della loro infanzia.

Fonte e Foto: 163.com, Xinhuanet.com, newsQQ.com, news.21cn.com

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2 commenti su “Cina: vivere tra i rifiuti, 28 immagini”

  1. ne produciamo troppa e ne produciamo sempre di più…
    un tempo non c’erano i salumi, l’insalata, la carne, il pesce confezionati, non c’erano le capsule del caffè, le lattine mini, le minestre già pronte in vaschetta e mille altre cose già pronte confenzionate, e tutto l’usa e getta in tutti i campi che ormai la fa da padrona! Sono la prima ad amare tutte queste comodità ma se da sola produco uno/due sacchetti di immondizia al giorno c’è qualcosa che non quadra!

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    • Nulla di speciale, basterebbe usare le accortezze che usano tutti, specie i loro vicini giapponesi, o noi in Europa. Materiali biodegradabili prodotti in Cina ma non usati dai cinesi e assemblare piu fabbriche ecologiche che trattano i rifiuti ., Iniziare poi con le grandi citta’ alla raccolta differenziata, insegnando poi alla popolazione tramite giornali, tv e amministratori dei condomini sindaci prefetti e polizia a raccogliere il vetro la plastica la carta e il metallo in contenitori diversi. Chi imbratta le strade dopo feste o altro deve essere punito con ammende e insegnare a costoro che basta mettere tutto in un contenitore in plastica da portarsi in tasca, portarseli a casa, dove magari hanno i contenitori vuoti. Anche le feci dei cani qui la gente ha i sacchetti in tasca per non sporcare le strade. Possibile che i Giapponesi debbano insegnare un minimo di civilta’ ai cinesi che hanno una storia millenaria e dovrebbero essere loro a insegnarla al mondo ?

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