La Magia Nera Cinese

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Le antiche pratiche magiche cinesi: il Gu, il veleno dei vermi.

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Nelle tradizioni cinesi, in particolar modo quelle meridionali, esiste un’intera letteratura riguardante le magie per danneggiare, ammalare o eliminare soggetti in qualche modo percepiti come antagonisti.

Tutte queste pratiche vengono annoverate sotto il nome ombrello di Gu (veleno ; 蛊) o di Jincan (baco da seta dorato ; 金蚕). Una volta iniziato a produrre Gu, non ci si può esimere dal farlo, pena la morte per lo stregone.

La preparazione delle pozioni Gu prevedeva l’utilizzo del veleno di numerose creature (serpenti, centopiedi, scorpioni).

Per ottenerlo si chiudevano dentro un contenitore sigillato questi animali che inevitabilmente finivano per attaccarsi e uccidersi a vicenda.

L’unico sopravvissuto avrebbe accumulato tutte le sostanze tossiche dei perdenti.

Il Gu veniva utilizzato per manipolare la volontà altrui, i partner, per fare ammalare le persone e non ultimo causarne la morte.

Secondo il folklore cinese, uno spirito Gu era in grado di trasformarsi in diversi animali: serpenti, vermi, lombrichi, rane, cani o maiali.

magia nera cinese

Gu

Il nome Gu ha origini molto antiche e risale a inscrizioni oracolari della Dinastia Shang (Quattordicesimo secolo a.C.). La parola Jincan viene invece utilizzata per la prima volta durante la Dinastia Tang (settimo secolo d.C.). L’uso di Gu deriva dal termine generico Chong () che vuol dire non solo insetto e verme, ma anche anfibio, rettile e dragone combinato con min (giara, coppa, piatto; ) .

Il riferimento alla pratica di sigillare gli animali velenosi in un unico contenitore è espresso pertanto già dal nome originario. Secondo Marshall il carattere di Gu si riferisce al potere maligno degli antenati che può causare malattie nei vivi.

Jincan

Il baco da seta o lombrico dorato è un sinonimo di Gu risalente alla Dinastia Tang. Nel commentario di Li Xian del settimo secolo all’Hou Han Shu (Il libro degli Han Posteriori), associa il nome jincan per riferirsi a una decorazione funebre dorata e Su E (nono secolo) lo descrive invece come un verme dorato proveniente dal Kashmir.

Secondo Eberhard, Gu e Jincan sarebbe connessi con il Duanwu Festival ( il festival delle barche di drago ) che si svolge il quinto giorno del quinto mese lunare del calendario cinese che corrisponde teoricamente all’apogeo del calore estivo.

Tra i Miao (una minoranza etnica che vive nel sud della Cina e nel Sud Est Asiatico), gli animali piú velenosi venivano inseriti in un vaso in modo tale che si divorassero l’un l’altro. Erano chiamati i bachi da seta dorati.

Secondo le tradizioni, l’animale Gu, era in grado di produrre oro se venivano effettuati i necessari sacrifici. Se per qualche ragione i sacrifici fossero stati interrotti, l’animale avrebbe causato danno. Per secoli le donne Miao sono state trattate con diffidenza e timore proprio a causa della loro maestria nel Gu. Groot riporta una descrizione Song:

“un baco dorato é un verme di colore giallo che é alimentato con seta degli Shuh. Messo nelle pietanze o bevuto, avvelena chi lo consuma, causando morte certa. Può consentire il controllo di altre persone, e fare diventare enormemente ricchi. E’ difficile eliminarlo, dal momento che né acqua, né fuoco, né le armi possono danneggiarlo. Generalmente il possessore del Gu lo inserisce in un cestino oro o argento, poi inserisce il verme e getta il cestino in un angolo di una strada dove qualcuno può trovarlo e prenderlo.”

Secondo lo Bencao Gangmu, i bachi dorati sarebbero originari del Sichuan e solo in seguito si sarebbero diffusi nello Hubei, Hunan, Fujian, Guangdong e Guangxi. Secondo il farmacologo della Dinastia Tang Chen Cangqi le ceneri di un fiore di seta sono la cura per il veleno degli insetti Gu o dei rettili che si cibano di tale seta.

Tipologie di Gu

Il primo tipo è il Gu addominale, ovvero il verme dorato dentro lo stomaco. Il secondo Gu è quello allevato. Come già prima abbiamo accennato, vari animali velenosi venivano sigillati in un contenitore.

Il sopravvissuto si sarebbe poi trasformato in un demone o in uno spirito. Secondo il testo rituale Zhouli, un funzionario fu assegnato dell’ingrato compito di dover sterminare i Gu velenosi attaccandoli con incantesimi, esorcizzandoli o con misture di erbe.

Il funzionario avrebbe poi arruolato tutte le persone in grado di combattere il Gu. Il Gu del fantasma del mago smembrato si riferiva allo spettro e ai vermi che crescevano nelle teste dei decapitati per magia.

La loro testa veniva conficcata in una picca, ovvero una punizione d’epoca Han destinata ai criminali che praticavano la magia Gu. Secondo il commentario di Zheng Xuan al Zhouli tutti coloro che osavano avvelenare le persone con il Gu o insegnavano tale pratica venivano giustiziati.

Il quarto tipo di Gu era un Qi corrotto che danneggiava i vivi. Secondo alcune antiche credenze inoltre il Gu poteva propagarsi tramite una nebbia o esalazione. Il Duca De di Qin secondo lo Shiji, cercò di sopprimere il Gu all’inizio di una afosa estate attraverso alcuni cani che erano stati allevati per essere macellati ed esposti ai quattro cancelli della città. Mostrare i cani Gu alle quattro porte della città richiamava la pratica del terzo tipo di Gu.

Gli spiriti Gu erano mutaforma in grado di presentarsi sotto forma di vermi o insetti ma anche di altri animali, secondo lo Soushenji (Alla ricerca del soprannaturale, 320). Il Gu conteneva vari esseri spettrali o demoni che potevano cambiare forma come cani, serpenti o maiali.

Le loro vittime non sarebbero mai state in grado di riconoscerne le fattezze. Una volta messi all’opera coloro che avrebbero toccato, sarebbero morti.

Un altro tipo di Gu era quello della peste del grano o grano che si trasformava in Gu, utilizzato da donne desiderose di eccitare la lussuria degli uomini attraverso l’uso di filtri di vermi Gu.

Un altro uso era quello di distruggere i raccolti o i magazzini trasformando i grani in insetti che poi sarebbero volati via. Da qui l’uso di Gu per indicare animali parassiti sia delle piante che dell’uomo.

Stregoneria

Gu vuol dire anche stregoneria che colpisce gli uomini o fabbricare incantesimi nocivi. La magia Gu generalmente danneggia le condizioni fisiche e provoca allucinazioni.

Lo Zuozhuan riporta che nel 601 a.C. Xu Ke di Jin fu licenziato dal suo ufficio a causa del Gu che lo aveva colpito, ovvero una malattia che aveva sconvolto la sua mente. Lo Hanshu fornisce alcuni resoconti di scandali a causa della magia Gu alla corte dell’Imperatore Wu (141-87 a.C.).

Questi episodi vengono annoverati con il nome di “Drammi famosi d’amore e morte”.

Una di queste storia racconta della figlia dell’Imperatrice Chen Jiao ( che non poteva avere figli ) che era stata accusata di praticare il wugu e il maigu tramite l’utilizzo di un feticcio posizionato vicino alla vittima inconsapevole e che può ricordare le pratiche voodoo. L’imperatrice venne allontanata e piú di 300 persone coinvolte furono condannate a morte. Le loro teste vennero mozzate e conficcate in picche.

Un altro episodio celebre é quello riguardante il complotto ai danni del principe Li Ju da parte di Jiang Chong e Su Wen nel 91 a.C. Il complotto fu soffocato alla fine nel sangue. Secondo lo Hanshu i morti furono decine di migliaia.

Seduzione

Questo particolare tipo di Gu era utilizzato per confondere, ammaliare, incantare e sedurre. Il Gu stimolava una sorta di appetito sessuale demoniaco, un’idea risalente al tempo dei Chou, secondo Schafer. “Questa nozione deriva dalle storie delle pozioni di amori ambigui preparate dalle donne aborigene del sud.”

Lo Zuozhuan riporta una storia in cui il gu venne utilizzato da Ziyuan, un ministro di Chu, per sedurre la vedova del fratello. Il Mozi usa il termine Gu per criticare Confucio che vestiva raffinatamente per confondere le persone. In seguito riferimenti agli incantesimi di seduzione Gu effettuati dalle donne abbondano nei resoconti. Il Gu poteva anche venire utilizzato per gli affari.

Tecniche Gu

Abbiamo visto come il Gu veniva estratto dagli animali velenosi sopravvissuti nella giara sigillata. Il veleno poi veniva estratto dal superstite. Per coincidenza, un metodo simile viene utilizzato per combattere il bacillo della tubercolosi.

In epoche recenti generalmente il Gu viene applicato per ricercare il benessere ma anche per vendetta.

Lo Soushenji riporta che una famiglia di nome Liao nella provincia di Yung-yang era diventata ricca poiché per innumerevoli generazioni si era specializzata nella fabbricazione di Gu. Un giorno uno dei membri della famiglia si sposò ma tenne il segreto ben custodito alla moglie. In una occasione tutti i familiari si trovavano fuori casa, tranne la moglie che trovò un pentolone con un grande serpente.

Spaventata, la donna uccise il serpente con acqua bollente. Dopo informò il resto della famiglia di ciò che aveva trovato e di ciò che aveva fatto. Nel giro di poco tempo, l’intero clan morì della maledizione del Gu.

Ancora nel ventesimo secolo le donne Zhuang del Guangxi producevano il Gu in occasione del Duanwu Festival. Al quinto giorno del quinto mese lunare, le donne si recavano in un ruscello di montagna e gettavano i vestiti nuovi sul suolo con una tazza di acqua tra le vesti. Le donne allora cominciavano a ballare e cantare nude, invitando il Re della Medicina (uno spirito tutelare).

I serpenti, lucertole e altri insetti velenosi allora si recavano a nuotare nella ciotola. Poi versavano l’acqua in un luogo umido e buio. Raccoglievano i funghi che crescevano nelle acque e ne facevano una pasta. Questa sostanza infine veniva spalmata in piume d’oca e nascosta tra i capelli.

Il calore dei loro corpi avrebbe stimolato la crescita dei vermi Gu. Questo genere di Gu non era molto velenoso, ma veniva utilizzato come pozione d’amore somministrato nel cibo o in bevande.

Gradualmente però il Gu diventava sempre più velenoso fino a causare irritazioni cutanee alle donne.

La donna a questo punto era costretta ad utilizzare il veleno, anche sul proprio coniuge o figli perché una volta prodotto, il Gu deve essere consumato pena la morte per lo stregone. Ma la donna possiede gli antidoti necessari alla cura. Coloro che muoiono avvelenati dal Gu diventano a loro volta servi Gu.

Cure e antidoti

La radice di zenzero myoga; la carne di una mitica creatura sul Monte Tumuloverde, una sorta di volpe con nove code, che piange come un neonato e si nutre di esseri umani; i buddhisti praticavano preghiere ed esorcismi per sconfiggere il Gu; la medicina tradizionale cinese invece utilizzava alcuni estratti di erbe, animali o minerali per abbattere gli effetti venefici del Gu.

In ogni caso chi produce Gu deve somministrarlo pena la morte.

Curiosità

Ancora in tempi recenti le donne Miao vengono accusate di fabbricare il gu. Nel 1988 un rapporto sulle leggende e donne delle minoranze Miao dichiarava che il Gu viene scagliato contro i visitatori. Norma Diamond, dell’Università del Michigan, ritornando da un viaggio nello Yunnan incontrò un antropologo cinese.

Quando l’uomo seppe che la docente era stata tra gli Hua Miao (I Miao dei fiori) rimase molto preoccupato. Le chiese se la donna avesse mangiato con loro poiché le Miao sanno come preparare il Gu e spesso avvelenano i viaggiatori. L’antropologo allora si propose per somministrare un antidoto.

Fonti

Wikipedia , Ancientway.com, Chinese Black Magic

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