Di seguito alcune immagini a Changsha, Qingdao e Shanghai, dove migliaia di manifestanti hanno assaltato centri commerciali o altre attivitá gestite da giapponesi, dandole alle fiamme.
Tutto questo per quel pugno di isolotti di Diaoyu (in cinese) o Senkaku (in giapponese). Le proteste si sono diffuse in tutto il paese e anche all’estero sono state organizzate manifestazioni (pacifiche) nazionaliste da parte delle comunitá cinesi. Le immagini, ritratte in diverse cittá, si commentano da sole. I manifestanti si sono scagliati contro tutto ció che potesse ricordare il Giappone: automobili, negozi, concessionari, alberghi che ospitavano turisti giapponesi, ristoranti, etc.
Le violenze sono il frutto di un nazionalismo esasperato e dell’odio in funzione anti giapponese coltivato dalla propaganda cinese che ha utilizzato il Giappone come parafulmine per i guai del governo ricordando (ogni volta che faceva comodo) gli abusi delle truppe nipponiche in Cina durante la Seconda Guerra Mondiale.
Fonte: Shanghaiist
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