Rapporto sulle contraffazioni farmaceutiche in Cina: un mercato fuori controllo

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A maggio dello scorso anno, Philippe Andre, un uomo d’affari belga che dirige una agenzia commercialista specializzata in prodotti farmaceutici a Tianjin che aiuta case straniere ad individuare i produttori di ingredienti in Cina, ha visitato una fabbrica a un’ora di distanza da Shanghai che teoricamente produceva ingredienti farmaceutici.

Mentre alcuni uomini che indossavano divise protettive lo scortavano, Andre aveva notato alcune stranezze: il pavimento immacolato mentre alcuni operai sedevano oziosi. Il diario delle ispezioni alla fabbrica era stato perfettamente aggiornato per otto anni, ma era stato vergato sempre dalla stessa mano e nessuna delle pagine era vagamente spiegazzata. Inoltre mentre la fabbrica era dotata di equipaggiamento per lavorare i propri prodotti attraverso essiccamento a vapore, non c’erano tubature che facevano sfogare i gas di scarico.

Andre si disse che ovviamente il prodotto non era realizzato in loco. La struttura era semplicemente uno showroom al fine di sviare sospetti nel lucroso e rampante mercato delle contraffazioni farmaceutiche in Cina.

Quattro anni fa, Beijing aveva promesso di ripulire il settore in seguito alla morte di 149 americani che avevano ricevuto medicinali adulterati 9lo scandalo della Eparina). Ma una indagine di Reuters ha rivelato che le compagnie chimiche cinesi stanno tuttora producendo ed immettendo nel mercato sostanze pericolose senza praticamente alcun controllo. Le interviste realizzate da Reuters hanno dimostrato come dozzine di produttori e brokers immettano sostanze nella catena globale di rifornimenti senza controllo alcuno della SFDA (Chinàs State Food and Drug Administration) e senza certificazioni GMP (Good Manufacturing Practice), una certificazione internazionale che assicura lo standard qualitativo.

Mentre Europa e Stati Uniti hanno gli strumenti per arginare il dilagare di medicinali contraffatti cinesi, l’Africa rimane vulnerabile a questo flusso inarrestabile. Pertanto l’esportazione di questi ingredienti mette a rischio innumerevoli vite specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove i controlli sono ridotti se non inesistenti. Secondo Edward Sagabiel di Eli Lilly and Co, questo mercato rappresenta un vero e proprio crimine globale contro la salute pubblica. La posizione dominante della Cina nel settore inoltre rende il tutto di più difficile soluzione. Il problema è sottovalutato e sottostimato.

Cina e India da sole producono oramai una quota tra il 70 e l’80% del mercato degli ingredienti farmaceutici, con la Cina che fa la parte del leone, per un mercato da 22 miliardi di dollari, secondo la Camera di Commercio Cinese. Se la Cina per qualche ragione decidesse di stoppare la produzione di ingredienti farmaceutici, tutte le farmacie del mondo si troverebbe svuotate dei loro prodotti.

Alcune compagnie cinesi prive di licenza tuttora smerciano e producono sostanze ritirate dai mercati occidentali come i trattamenti per perdere di peso una volta venduti in Francia da Acomplia (Sanofi). Rimonabant è stato ritirato nel 2008 in Europa dopo che il suo uso è stato collegato a manie suicide nei consumatori. Nonostante questo i produttori cinesi continuano a pubblicizzarlo per l’esportazione.

Altri produttori invece producono e vendono prodotti tutelati dai brevetti internazionali. Dopo lo scandalo della eparina del 2008, Beijing aveva realizzato un documento che forzava le case farmaceutiche ad ottenere una licenza dalla SFDA. Le autorità avevano anche introdotto una serie di nuovi standard più stringenti. Come sempre però in Cina, un conto è quello che dice la legge, un conto è l’atteggiamento delle compagnie private, che vanno sempre più spesso alla ricerca di scappatoie, di crepe nella giurisdizione e di trucchi per raggirare le norme.

Quest’anno è comparsa una versione contraffatta dell’ Avastin, un farmaco prodotto da Roche per combattere il cancro. Roche ha denunciato contraffazioni anche di altri medicinali del suo catalogo provenienti dalla Cina. L’origine precisa però fino ad ora è rimasta sconosciuta, anche se una corte di Shanghai ha condannato 11 persone in relazione ad un altro caso di contraffazione dello Avastin.

La compagnia di Zhengzhou, Henan, New-Sensation Chemical è uno dei produttori coinvolti nel commercio illegale. èspecializzata nella produzione di peptidi, molecole costituite da pochi amminoacidi utilizzate in numerosi farmaci. Grace Xi, una agente di vendita, ha affermato che i controlli di qualità vengono effettuati direttamente all’interno dell’azienda. Un farmaco di New Sensation analizzato da Reuters utilizzato per combattere il cancro alla prostata, malattie ossee e pressione sanguigna abnormemente bassa, usa ormoni della crescita utilizzati dai body builders per incrementare la massa muscolare. La lista mostra anche bremelanotide, una versione femminile del Viagra, ancora in fase di test della compagnia americana Palatin Technologies Inc.

Sebbene la droga non sia stata ancora approvata nel mercato occidentale, New Sensation offre il medicinale ad un prezzo di listino di 13 dollari a fiala. All’imbarazzante domanda, la signora Xi ha risposto che in realtà il medicinale non è ancora in vendita. Jinan Hongfangde Pharmatech di Jinan, nello Shandong, nel suo listino offre almeno 5 prodotti protetti da brevetti altrui. Anche qui la risposta dei rappresentanti della compagnie è “in realtà i prodotti non sono ancora in vendita”.

Internet ovviamente offre un mercato infinito per queste compagnie che operano sul limite dell’illegalità. La presenza pervasiva di broker nella linea di rifornimento rappresenta inoltre un secondo rischio.

Ad agosto le autorità cinesi hanno arrestato quasi 2000 persone in una retata nazionale legate alla contraffazione di medicinali, sequestrando prodotti per 180 milioni di dollari. La polizia inoltre sta cercando di mettere in campo nuove tecnologie per contrastare questi mercati illeciti. Nonostante questi sforzi però gli esperti legali occidentali ritengono che la Cina non stia facendo abbastanza.

Fonte: Reuters

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