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Una collezione di locandine cinematografiche cinesi spudoratamente copiate da film stranieri.
E’ vero che nel mondo della creatività è inevitabile che certi elementi ritornino.
Se si trattano determinati argomenti risulta inevitabile che vi siano archetipi, simbolismi o metafore che si servono di chiavi uguali e/o simili per interpretare l’animo umano.
Nel mondo del cinema, inoltre è noto che vi sono registi che puntano sull’originalità ed altri invece che sono pronti a rimescolare solo un po’ le carte, ovvero le storie, per portare sugli schermi prodotti “preconfezionati” per battere gli incassi dei botteghini.
Ad ogni modo anche in questi casi almeno si cerca di aggiungere dei dettagli che distinguano i propri prodotti da quelli degli altri, scegliendo attori, set, costumi e realizzando grafiche originali dei posters.
Dalla Cina assistiamo ad un vero e proprio caso di plagio di massa nell’ambito del settore cinematografico: 25 posters di produzioni americane, coreane, thailandesi sono stati plagiati e l’organo di stampa nazionale Xinhua, non ha potuto nascondere l’evidenza, affermando che non si può parlare di regole del design per giustificare le estreme somiglianze con gli originali.
Xinhua, consapevole del grave danno d’immagine, cerca anche di sdrammatizzare attribuendo alcuni di questi plagi a lavori d’ingenuità; chiaramente non nega il fatto che siano delle copie consapevoli, sia perché gli originali sono tutti film che sono circolati in Cina sia nelle sale che nei negozi di rivenditori di DVD pirata.
Le immagini quindi, erano note ai più; inoltre proprio poiché gli originali sono stati realizzati anche molti anni prima, non è possibile parlare di coincidenze.
Questi cloni, non possono essere considerati troppo alla leggera dato che hanno avuto larga diffusione sul mercato in Cina e quindi un grande riscontro economico.
In Cina spesso, chi commissiona un prodotto, in questo caso dei film, spesso come scopo principale punta al successo economico immediato e per questo non accetta di rischiare e cadere in un insuccesso o attendere che un prodotto nuovo e originale faccia il suo percorso di crescita.
Per questo motivo, cercando una sicurezza economica immediata e con il minimo rischio possibile, si preferisce clonare anziché creare.
Anche molte delle pubblicità che vengono trasmesse nelle televisioni cinesi sono cloni di pubblicità occidentali o di spot televisivi di altri paesi asiatici.
Anche in questi casi, alcuni designers delle aziende pubblicitarie hanno spiegato che i capi delle produzioni spesso sono restii alle nuove proposte e preferiscono scegliere campagne promozionali che hanno avuto già successo sulle televisioni di altre nazioni.
Alcuni giornalisti hanno scritto articoli cercando di far capire alle compagnie dell’ advertising industry, che il plagio significa imbrogliare e che sarebbe necessario iniziare a rispettare le idee originali, ma ahimè sono una minoranza quelli che la pensano così.
Molti netizen preferiscono associare i copycat all’idea di merce a costo inferiore (shanzhai), tralasciando completamente quando si tratta di plagi ai danni dell’originalità e quindi anche alla creatività stessa dei cinesi, in quanto viene messa in secondo piano, dopo i soldi o del tutto cancellata.
Il settore del plagio non esclude neppure il mondo dell’editoria, sono innumerevoli i casi di libri clonati ed anche di recente lo sportivo e scrittore Han Han ha accusato il novellista Fang Zhouzi di non aver scritto alcune opere che spaccia per sue.
Di seguito potete vedere nell’ordine le incriminate locandine dei film:

Sad Movie – Corea del Sud (2005) VS You Ren La Wu Mi – Cina (2011) The Allure of Tears (2011)
Xinhua, in questo caso considera una somiglianza pari al 90%, tra i Sad Movie VS You Ren La Wu Mi, ed un 60% tra Sad Movie VS The Allure of Tears

Vantage Point – USA (2008) Seven 2 One – Cina (2009)

Phobia 2 – Thailandia (2009) VS Midnight Beating – Cina (2010)

Street Kings – USA (2008) VS Chongqing Blues – Cina (2010)

A Tale of Two Sisters – Corea del Sud (2003) VS Illusion Apartment – Cina (2010)

Addicted to Love – USA – (1997) VS Sophie’s Revenge – Cina (2009)

The Ideas of March – USA (2011) VS Lao Nan Ren Li Xian Ji – Cina(2011)

Love Actually – UK (2003) VS Fit Lover – Cina (2008)

Daddy Day Camp – USA (2007) VS Eaters (2010)
Xinhua si complimenta con l’attore cinese per aver saputo ben imitare l’espressione della locandina originale

Boogeyman – USA (2005) VS Midnight Beating – Cina (2010)
Xinhua si chiede se l’aggiunta di fumo nella locandina cinese sia stato dovuto ad ingenuità o sia stato un effetto deciso per enfatizzare l’atmosfera di terrore

Flags of Fathers – USA (2006) VS Jing Tian Dong Di – Cina (2009)
Xinhua riconosce che l’issare una bandiera sia un gesto consueto, chiaramente in ambito militare, ma che le grafiche del cielo non tolgono alcun dubbio su dove sia stata presa l’idea. Inoltre alcuni elementi della composizione, come la nuvola allungata, sono presi direttamente dalla locandina originale e ribaltati.

The Pianist – Francia (2002) VS Iris Chang – The Rape of Nanking – Cina (2007)
Xinhua ritiene che la composizione sia simile e che se un designer dovesse spiegarla o giustificarla potrebbe associarla alla classica panoramica che si può vedere dopo un terremoto

Pirate Radio – UK (2009) VS Sleepless Fashion – Cina (2011)
Xinhua ritiene che in questo caso si può parlare di una somiglianza del 60%

Taken – Francia (2008) VS The Killer Who Never Kills (2011)
Xinhua ritiene che vi sia una somiglianza del 70%, dal momento che sono stati utilizzati gli stessi font, il secondo attore mostra sul volto tracce malinconiche come il primo ed anche il modo di tenere la pistola è simile (per non parlare della fusione tra l’attore e il testo)

The eye – versione USA (2008) VS Illusion Apartment – Cina (2010)
Xinhua attribuisce una somiglianza dell’80% con il poster della versione americana remake con Jessica Alba

Fahreheit 9/11 – USA (2004) VS Dear Enemy – Cina (2011)
Xinhua ritiene che vi sia una somiglianza del 50% in quanto solo la busta, il suo angolo d’inclinazione e gli elementi della mano risultano simili.

Yours, Mine and Ours – USA (2005) VS Perfect Wedding – Cina (2010)
Xinhua giudica una somiglianza del 60%

The ghost 4 Child Abuse – Thailandia (2008) VS Illusion Apartment – Cina (2010)
Xinhua calcola un 60% di somiglianza

The Tailors of Panama – USA (2001) VS Let the Bullets Fly – Cina (2010)
Xinhua valuta un 60% di somiglianza che comprende le silhouettes con gli attori sovrapposti, inoltre giustifica la tecnica usata ritenendola comune e cita per l’appunto il poster del film “The Girl with the Dragon Tatoo”

Valentine’s Day – USA (2010) VS Hot Summer Days – Cina (2010)
Xinhua ritiene che si possa parlare di un 50% di somiglianza, dato che il template del cuore è legato alla festa di San Valentino ed al tema dell’amore, ad ogni modo bolla entrambi i design come scadenti!

Ocean’s Twelve – USA (2004) VS Fit Lover – Cina (2008)
Xinhua attribuisce un 60% di somiglianza, aggiungendo che nella versione cinese vi è una donna che corre nella direzione opposta ed inoltre vi è un numero 12 (ndr. Forse il numero 12 nel design dovrebbe essere considerato un’ulteriore ammissione di plagio, piuttosto che un punto scagionate … )

No Turning Back – (2008) VS If You are the One – Cina (2009)
Xinhua ritiene che vi sia un 40% di somiglianza

The Reader – USA (2008) VS Love for Life – Cina (2011)
Xinhua parla di un 50% di somiglianza. Le pose dei protagonisti sono molto simili, ma Xinhua ritiene che il lay-out bianco del poster sia molto comune e che forse non vi sia stata reale intenzione di plagio.

The Black Swan – USA (2010) VS Me (2012)
Xinhua ritiene che vi sia una somiglianza del 30%, così poco da rendere il confronto difficile (ndr. se si osservano bene le piume, alcune sono proprio le stesse virate al negativo, e ve ne sono alcune anche nello stessa posizione.)

Diary of a Wimpy Kid – USA (2010) VS Welcome to Sha-ma Town (2010)
Xinhua ritiene che vi sia un 60% di somiglianza tra colori ed il design delle scritte etichettate come idee …

Questo scandalo si aggiunge a quello di Conan O’Brien VS Da Peng, infatti recentemente l’anchorman americano nel suo show ha accusato il presentatore di un web show demenziale di aver clonato la sigla animata d’apertura della sua trasmissione.
Il giovane cinese, chiamato all’appello si è scusato, ha rimosso la sigla dal proprio show trasmesso su Sohu, si è giustificato affermando che gli americani dovrebbero essere contenti di sapere che vi sono molti cinesi che guardano i loro show e quindi vengono influenzati da essi (ndr. Questa è una delle più comuni giustificazioni che offrono i cinesi quando si parla di “shanzhai”, ovvero copycat/plagio) inoltre ha ringraziato il presentatore americano per avergli concesso un grande momento di celebrità, infatti ora sui network cinesi Da Peng Debate ha raggiunto ulteriore popolarità.
L’apprendere dell’aumento di questi casi di plagio dimostra, come in Cina il copycat / shanzhai / plagio sia diventata una realtà normale, quasi un dovere.
In questo periodo storico, sembra proprio che alcuni siano portati a credere di trovarsi in uno stato d’isolamento, dove possono usufruire delle conoscenze internazionali, possono appropriarsi delle proprietà intellettuali altrui, ma allo stesso tempo che nessuno ne venga a conoscenza, dimostrano quindi di aver sottovalutato il potere di internet, di non rendersi conto che vi sono cinesi che non approvano il plagio, in quanto lo considerano una scelta sminuente, ovvero barare, quindi se ne vengono a conoscenza diffondono l’informazione anche agli altri connazionali, inoltre sembra che ci si dimentichi che in Cina vi sono stranieri che conoscono la lingua, si informano e non sono poi così tonti da non accorgersi di casi di plagio così clamorosi.
Foto: http://news.xinhuanet.com/photo/2012-03/07/c_122803860.htm

Ciao! My name is Dominique. I’m Italian and I’m proud to be a mix. My father was an Italian chemical engineer and high school teacher, with Greek and Polish heritage. My mother is Haitian, she was high school language teacher, with Dominican, Spanish, French, Portuguese, African and Native American heritage. Being a mix makes me appreciate to want to understand different cultures and lifestyles. I grew up in Italy, lived few years in Haiti, travel around main European capitals, lived seven years in China, six in Spain and UK. Traveling makes me feel that we can learn something from every situation in every part of the world.