Breve storia del Falun Gong e della sua diffusione

Il Falun Gong è un movimento spirituale fondato da Li Hongzhi nel 1992 che combina la pratica del qigong con una filosofia morale.

Dal 1999 è stato bandito in Cina e suoi adepti sono stati ferocemente perseguitati.

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Le origini e il tessuto culturale

Il qigong moderno, escludendo un revival nel dopoguerra, torna ad essere popolarissimo in Cina verso la fine degli anni settanta, quando per la prima volta, politica, magia e scienza cominciano ad intraprendere un pericoloso cammino insieme. Questo movimento scientifico incontrò velocemente le esigenze di una vasta maggioranza di cinesi e in particolar modo di accademici. Si arrivò ad affermare che in Cina era stata provata l’esistenza materiale della corrente energetica del Qi.

Nel vuoto spirituale e culturale causato dal Maoismo, questi concetti, uniti al nuovo settore pseudoscientifico delle Abilità Speciali (i poteri paranormali che ognuno di noi può esercitare grazie ad una serie di esercizi mentali, fisici e spirituali) riscossero un grandissimo successo. Tutti gli anni ’80 sono stati segnati dal proliferare di innumerevoli santoni e scuole del qigong che sono riusciti ad attrarre l’attenzione della comunità scientifica locale e del governo, che hanno stanziato un fiume di soldi per l’organizzazione di corsi, di esperimenti, di seminari, etc. Solo in questo periodo si contano più di 2000 tipi diversi di Qigong. Ad un certo punto, l’entusiasmo era arrivato a livelli così alti che fu persino creata la Società Cinese di Ricerca Scientifica del Qigong. Solo verso la metà degli anni 90, il governo cinese ha interrotto questo flusso di soldi ed ha radicalmente cambiato atteggiamento con effetti perversi.

Chi è Li Hongzhi?

Esistono diverse biografie sulle esperienze di Li Hongzhi prima di fondare il Falun Dafa, quasi tutte però irrealistiche. Purtroppo le fonti non sono affidabili, in quanto alcune sono semplici agiografie tese a innalzare Li Hongzhi alla stregua di un santo e le altre invece sono i feroci resoconti biografici sponsorizzati dal governo, il cui unico scopo è quello di dimostrare la natura criminale di Li. Ad ogni modo, si possono dedurre alcuni dettagli.

Agiografia di Zhu Huiguang

Li, nato il 13 maggio del 1951 nella città di Gongzhuling nella provincia del Jilin, proveniva da una famiglia di umili origini. La madre, secondo i resoconti agiografici, guadagnava una cifra irrisoria. Li, si dava da fare in casa aiutando i fratellini e nei lavori domestici. Secondo Zhu, Li fu un oppositore delle Guardie Rosse della Rivoluzione Culturale.

Agiografia di Falun Dafa Research Society

Secondo questa biografia ufficiale, Li non proverrebbe da una famiglia di umili origini, ma da una famiglia media ed intellettuale. Ad ogni modo ambedue le biografie descrivono la compassione innata e la disciplina che pervadevano il giovane Li. A quattro anni fu addestrato da Quan Jue, il decimo erede della Grande Legge della Scuola del Buddha. A otto anni, acquisì i suoi poteri soprannaturali come l’invisibilità, la levitazione, etc. Il maestro Quan lo lasciò a dodici anni. Il suo nuovo maestro fu il taoista Baji Zhenren, che lo introdusse alle arti marziali e alle abilità fisiche. Un terzo maestro, Zhendaozi (Il Vero Taoista) proveniente dalla Scuola della Grande Via, arrivò nel 1972 dalle Montagne di Changbai vicino al confine coreano. Egli gli insegnò la coltivazione interna attraverso il Qigong, a distendere il rigore morale.

Secondo la biografia, Li si allenava nelle ore notturne, probabilmente a causa della Rivoluzione Culturale. Nel 1974 arrivò il Quarto Maestro, una donna della Scuola Buddhista. Negli anni ’90, nel Zhuan Falun, Li ha dichiarato che i suoi miracoli erano prodigiosi: era in grado di allontanare i temporali che minacciavano i suoi allenamenti. La sua formazione era terminata, e Li ora poteva guardare finalmente la reale natura dell’universo e le origini, lo sviluppo e il futuro dell’umanità.

Nel 1982 Li giunge a Changchun per un impiego civile. La biografia lascia intendere che prima forse aveva lavorato nell’esercito, ma non ci sono dettagli aggiuntivi. Verso la metà degli anni ’80 Li si sposò ed ebbe una figlia. Nel 1984, cominciò a sintetizzare i suoi pensieri in quello che poi avrebbe dato forma al Falun Dafa. Nel 1989, Li completò il suo sistema filosofico. I tre anni successivi li dedicò al perfezionamento della sua dottrina con un piccolo gruppo di primi studenti. Queste biografie ad un certo punto sono state cancellate sia dai siti (2001) del Falun Gong che dai testi ufficiali.

Biografie del governo cinese

Il governo cinese ha cominciato la pubblicazione di biografie denigratorie su Li, dopo la messa al bando del suo movimento nel 1999, con un solo obiettivo, ovvero dimostrare che Li fosse una persona assolutamente normale e che le sue affermazioni sulle sue abilità paranormali fossero fraudolente. Secondo questi testi, già la data di nascita di Li è errata. Li, nato Li Lai, sarebbe nato il 7 o il 27 luglio del 1952 presentando come prova la testimonianza di Pan Yufang, la sua ostetrica che affermò di ricordarsi chiaramente che aveva aiutato la madre a partorirlo nel 1952. La sua testimonianza però è quantomeno dubbia dal momento che la donna ha affermato di avere utilizzato ossitocina, ma questa sostanza venne sintetizzata solo l’anno successivo (e quindi confermerebbe la versione delle agiografie). La discrepanza cronologica è stata segnalata dai sostenitori del Fa Lun. Secondo le biografie cinesi governative i genitori si separarono quando era ancora un bambino; il giovane Li andò  a vivere con i fratellini. Nel 1955 si trasferirono a Changchun.

Li frequentò le elementari e le superiori in una scuola di Changchun tra il 1960 e il 1970. Come tutti i suoi coetanei, fu costretto ad interrompere le superiori a causa della Rivoluzione Culturale. Finì gli studi attraverso un corso per corrispondenza durante gli anni ’80. Le fonti governative premono l’accento sul fatto che fosse una persona del tutto nella media: non si era contraddistinto per meriti scolastici; non era stato uno studente al di fuori della norma, era un perfettamente anonimo teenager cinese, bravo semmai a suonare la tromba, come accennano le cronache governative cinesi su Li.

Tra il 1970 e il 1972 Li visse di lavori nell’apparato militare: in una stalla di cavalli dell’esercito, come trombettiere in una squadra della polizia forestale nel Jilin e poi avrebbe lavorato come impiegato in una compagnia agricola di Changchun. Insomma un passato un po’ meno mitologico e più realistico di quello descritto dalle prime biografie ufficiali. Secondo le interviste dei suoi colleghi di lavoro, all’epoca Li non esercitò mai il qigong e non si distinse sul posto di lavoro. In seguito un gruppo di studenti della prima ora lo abbondò nel 1994, delusi dalla richiesta di Li non richiedere soldi per i seminari di pratica. Il gruppo abbandonò il Falun Gong e accusò presso il governo Li di non avere mostrato alcun potere soprannaturale durante la gioventù. Dopo la soppressione del movimento nel 1999, tutti questi punti sopra elencati, sono stati sfruttati dal governo cinese per inchiodare Li.

La questione della nascita

Come abbiamo visto, la questione della nascita, sebbene di primo acchito sembri una cosa di poco conto, secondo alcuni ex seguaci del Falun in realtà è un elemento importante. Li, nel 1994, fece richiesta di cambiare la data di nascita. Per Li si tratterebbe semplicemente di un errore di trascrizione dell’anagrafe durante la Rivoluzione Culturale, secondo i suoi detrattori invece il voler indicare come data di nascita il giorno 13 maggio del 1951 (l’ottavo giorno del quarto mese lunare) sarebbe un modo per allineare il suo lignaggio con quello di Sakyamuni. Li ha rigettato le accuse in seguito affermando:”non ho mai detto che sono Sakyamuni, io sono solo una persona ordinaria”.

La Grande Legge della Ruota del Dharma

Il 13 maggio del 1992 Li Hongzhi introduce la Falun Dafa ovvero la Grande Legge della Ruota del Dharma. Nei due anni successivi Li viaggia in lungo e in largo in Cina per insegnare gli esercizi del Falun Gong e per seminari. Il successo improvviso del Falun è spiegabile con la popolarità di cui godeva ogni cosa riguardante il Falun in quel periodo. Il Falun inoltre si distaccava per un approccio più popolare e per un contenuto morale, spesso assente nelle altre dottrine qigong, più ermetiche.

Intanto cominciò l’attacco verso le altre correnti del Qigong. Secondo Li, gli altri maestri sarebbero degli avidi mistificatori alla ricerca di soldi facili. Il Falun invece, farebbe parte di una tradizione secolare. I suoi testi non risparmiano attacchi verso le altre correnti eretiche. Un ruolo importante nella dottrina del Falun è la virtù morale il cui scopo è quello di “purificare il cuore” e “portare alla salvezza spirituale”.

Secondo Ian Johnson, in questo periodo Li non godette dei proventi dei diritti d’autore dei suoi libri dal momento che la loro circolazione era clandestina. Il suo successo inoltre è spiegabile in un momento in cui il sistema sanitario cinese faceva acqua da tutte le parti: i suoi insegnamenti sulle medicine alternative fecero presa facilmente sui suoi seguaci. Li affermava di essere in grado di purificare i corpi dei suoi studenti e di rimuovere la radice dei loro mali attraverso l’impianto nei loro addomi della ruota della legge e di altri meccanismi energetici in altre parti del corpo.

Lo scopo ultimo del Qigong è consentire al praticante di ascendere spiritualmente attraverso la rettitudine morale, la pratica degli esercizi e la meditazione. I tre insegnamenti centrali sono la verità (zhen), la compassione (shan) e l’astensione (ren). Questi tre principi sono il fondamento della natura del cosmo, il criterio di differenziazione tra il giusto e l’erroneo e la più alta manifestazione del Tao o del Dharma Buddhista. Altri concetto chiavi del Falun sono la Virtù (de) e il Karma (ye). Il primo si genera attraverso le azioni rette e la sofferenza, mentre il secondo è accumulato attraverso le azioni errate. La purificazione e il ritorno allo stato originario sono auspicabili attraverso l’esercizio delle pratiche del qigong e degli altri insegnamenti di Li. Inoltre, a differenza di altre tradizioni monastiche buddhiste, al praticante è richiesto di continuare ad operare e a vivere all’interno del mondo secolare: non viene richiesto di abbandonare il proprio posto di lavoro o le famiglie, e di non distanziarsi dalla società civile.

Lo studente inoltre deve rinunciare ai propri vizi: sesso, fumo, droga, gioca d’azzardo, omosessualità sono controproducenti per conseguire il fine ultimo. I praticanti non possono uccidere (compresi gli animali) e non possono bere alcolici. L’alcol, così come le droghe, possono corrompere la coltivazione del corpo. Il Falun predica inoltre l’astinenza dalla partecipazione politica o da altre problematiche sociali. La passione per la politica ad esempio viene interpretata come un attaccamento alle cose del mondo, che sono per definizione vacue. Sebbene il Falun sia assimilabile ad una religione per gli insegnamenti di Li, non adotta templi o luoghi di culto.

Il successo in Cina

Nel 1992 e nel 1993, secondo la Beijing Oriental Health Expo, la fiera dedicata alla salute, il Falun si impose come la scuola di qigong di maggior successo. Li divenne ben presto una star del movimento qigong. Il successo aiutò Li, la stampa cominciò a parlare diffusamente delle sue guarigioni. In questo periodo inoltre i rapporti con il governo erano più che positivi: Li fornì le sue prestazioni a oltre 100 poliziotti infortunatisi durante il lavoro e ricevette anche un ringraziamento ufficiale del Ministero della Pubblica Sicurezza. Il rapporto raggiunse livelli quasi idilliaci a questo punto, tanto che nel 1993 il Ministero lo ringraziò per i suoi sforzi nel promuovere le virtù del popolo cinese e la cerimonia di inaugurazione del suo principale testo, lo Zhuan Falun, si svolse nell’auditorium del Ministero della Pubblica Sicurezza nel gennaio del 1995.

Ma già dall’anno successivo qualcosa si incrinò nel rapporto tra le autorità e Li. Il Partito comunista cercò prima di aumentare il suo controllo sulle scuole del qigong, ma Li rifiutò. Nel ’96, il Falun, che ormai aveva oscurato le altre scuole del qigong, venne accusato dai concorrenti di averli sottostimati. L’accusa era più propriamente di natura economica: Li aveva cessato di chiedere pagamenti per i suoi insegnamenti dal 1994. Il suo modello open rischiava di compromettere le altre scuole. Secondo quindi le altre scuole, il Falun faceva concorrenza sleale. In risposta alle lamentele delle altre correnti, il Falun si ritirò dalla Qigong Association e cominciò ad operare al di fuori del controllo governativo.

A quell’epoca ormai le cose erano cambiate per il Qigong. Se negli anni ’80 e primi ’90 aveva goduto di un grande successo, lo scetticismo verso questa disciplina era aumentato nella seconda parte del decennio. Il Falun fino al 96 era riuscito a schermarsi dal criticismo grazie allo scudo della Qigong Association, ma nel marzo di quell’anno, in seguito al suo ritiro dall’associazione, fu pubblicata una polemica sulle pagine del Guangming Daily, che accusavano il Falun di promuovere la superstizione e la pseudo scienza. Il Zhuan Falun, secondo l’autore era un esempio di questo genere di superstizioni feudali. L’articolo innescò un effetto a catena. Altre critiche continuarono a seguirsi sulla stampa di stato. Il 24 luglio il Dipartimento di Propaganda Centrale arrivò a vietare tutte le pubblicazioni del Qigong, anche se fu adottato in maniera blanda.

L’Associazione Buddhista della Cina invitò i suoi aderenti ad astenersi dal praticare il Falun. I sostenitori non presero di buon grado questa prima campagna mediatica e scrissero a migliaia al Guangming Daily. Furono organizzate le prime manifestazioni pacifiche che richiedevano un trattamento più equo. L’azione dei suoi sostenitori ricevette un certo successo e molti giornali smisero per un certo tempo di attaccare il Falun. Nel giugno del 1998, il professore He Zuoxiu, fratellastro di Luo Gan, a capo della sicurezza e critico verso il qigong, apparse in un talk show alla Beijing TV. Nel suo intervento attaccò duramente il qigong e accusò pubblicamente il Falun Gong.

I seguaci risposero con altre proteste pacifiche, che in questo caso però vennero considerate eccessive. Nel 1997, il Ministero della Pubblica Sicurezza, ormai aveva cambiato completamente atteggiamento verso il Falun. Quella che un tempo veniva chiamata dagli alti funzionari del partito come una risorsa per la rettitudine del popolo cinese, pochi anni dopo identificava il Falun come una religione malvagia. L’indagine avviata dal ministero però si risolse in un nulla di fatto e il caso venne archiviato. Fino al 1998 il Falun fu in grado di difendersi e di rispondere alle autorità in maniera efficace. Ad ogni modo il 21 luglio dell’anno successivo, il Ministero pubblicò un documento, dal titolo non confortante: “Avviso di indagine sul Falun Gong”. Il documento accusava il Falun di essere una religione malvagia (xie jie) e richiedeva l’avvio di una seconda indagine per verificare i sospetti. A questo periodo risalgono i primi soprusi subiti dai seguaci che si lamentavano di avere le linee telefoniche controllate e le case soggette a continui controlli della polizia.

I siti di pratica vengono abbandonati. Sempre nel 1998, Qiao Shi, ex capo della Commissione Centrale Permanente del Congresso Nazionale del Popolo iniziò le sue indagini sul Falun. Secondo Qiao, il movimento era innocuo e anzi, era stato di beneficio al popolo cinese grazie ai suoi insegnamenti virtuosi. A Maggio, anche la Commissione dello Sport avviò le proprie indagini e concluse che gli esercizi del Falun erano eccellenti riconoscendo al movimento di avere giovato la stabilità sociale e l’etica. Ma ormai il rapporto tra Falun e Partito Comunista era irrimediabilmente corrotto. La sorveglianza e la discriminazione da parte degli agenti del PSB erano all’ordine del giorno e i membri del Falun continuavano ad organizzare sit-in e dimostrazioni per sottolineare le ingiustizie subite.

L’incidente di Zhongnanhai e il ruolo di Jiang Zemin

Nell’Aprile del 1999 il medico He Zuoxiu pubblicò un altro articolo critico sul Youth Reader presso la Tianjin Normal University. L’articolo condannava il qigong e il falun come pratiche superstiziose e potenzialmente dannose. Ancora una volta seguirono le proteste dei seguaci che picchettarono gli uffici e richiesero al giornale di ritrattare l’articolo. A differenza delle altre volte però dove le proteste dei seguaci avevano funzionato, questa volta, le dimostrazioni vennero interrotte il 22 aprile a Tianjin dall’arrivo di trecento agenti in tenuta anti sommossa. Alcuni adepti vennero picchiati e 45 vennero arrestati. Ai manifestanti fu detto che se desideravano fare appello, avrebbero dovuto presentare le loro richiesta direttamente al Ministero della Pubblica Sicurezza a Pechino. Il 25 aprile, oltre 10000 manifestanti si riunirono difronte al PSB di Pechino per domandare la fine delle ostilità e per richiedere il rilascio degli arrestati. I seguaci si radunarono a migliaia a Zhongnanhai.

Jiang Zemin fu informato della presenza dei manifestanti da Luo Gan. Questa era la più grande manifestazione di piazza dai tempi di Tiananmen. Cinque rappresentanti del Falun si incontrarono con il premier Zhu Rongji e altri ufficiali per negoziare una risoluzione, i quali assicurarono che il governo non era contro il Falun. La folla si disperse. Zhu Rongji venne ufficialmente criticato da Jiang Zemin per essere stato troppo morbido. Quella sera, Jiang Zemin scrisse una lettera nella quale richiedeva che il Falun fosse sconfitto una volta per tutte. Il Falun era diventato una minaccia per l’establishment, un movimento composto da decine di milioni di persone che rifiutavano un controllo governativo.

Jiang accusò apertamente anche gli alti ufficiali governativi che si erano affiliati al gruppo. Gli insegnamenti del Falun poi contraddicevano quelli della dottrina marxista-leninista e pertanto costituivano una forma ideologica competitiva. Jiang Zemin viene considerato come l’unico vero grande responsabile per la soppressione del movimento. Secondo molte fonti, la decisione di Jiang non venne accettata dall’unanimità del Partito. Secondo altri Jiang fu mosso da invidia e dalla volontà di consolidare il proprio potere. Dopo la lettera di Jiang, Luo Gan fu promosso e fu indicato come leader negli sforzi di sopprimere il movimento. In questo periodo comincia una lunga e feroce campagna mediatica contro il Falun.

Soppressione del Falun e la Rieducazione attraverso il lavoro

Il 20 luglio del 99, le forze di sicurezza misero agli arresti migliaia di sostenitori del Falun. Due giorni dopo il Falun fu messo al bando con le pesanti accuse di essere una organizzazione sovversiva coinvolta in attività criminali, nella promozione di attività superstizione e di incitamento al disturbo pubblico. Anche il solo possedere gli scritti del Falun da questo momento in Cina rappresentava una azione illegale. Quattro mesi dopo fu emanata una nuova legge che dichiarava illegali le religioni eterodosse e che fu applicata al Falun in maniera retroattiva. Secondo il dipartimento di stato americano metà circa delle persone detenute nei campi di lavoro cinesi era composto da membri del Falun.  A questo punto fu instaurata una vera e propria campagna del terrore con la creazione dell’Ufficio 6-10, ovvero un dipartimento al di sopra della legge, condotto da agenti di sicurezza del partito.

Lo scopo del dipartimento era quello di stroncare le attività di propaganda dei seguaci del Falun, attraverso una rete di uffici provinciali (oltre 1000 su tutto il suolo cinese) e quello di rieducare i seguaci. Dal 2003 i poteri dell’ufficio sono stati estesi contro altre correnti del qigong e religioni. Secondo alcune stime, sarebbero centinaia di migliaia i seguaci del Falun detenuti illegalmente. Qui i sostenitori sarebbero sottoposti a torture e vessazioni psicologiche e fisiche per rinunciare al loro credo. Ancora nel 2010, l’ufficio ha inaugurato un piano triennale per intensificare la conversione dei seguaci del Falun.

Oltre che nei campi di lavoro e nelle prigioni, i seguaci del Falun sono stati internati in istituti psichiatrici (oltre 1000). Secondo gli attivisti cinesi, inoltre, le seguaci di sesso femminile sarebbero state sottoposte continuamente a soprusi sessuali. Secondo un rapporto speciale delle Nazioni Unite, l’ufficio 610 è responsabile di omicidi extra giudiziali e di torture poco prima delle Olimpiadi del 2008. E’ difficile stimare il numero delle vittime totali della campagna di persecuzione. Secondo il New York Times le vittime sarebbero almeno 2000. Secondo Amnesty solo nel 2008 sarebbero state uccise almeno 100 persone.

Secondo il giornalista Ethan Gutmann le morti sarebbero almeno 65000, mentre David Kilgour stima che le morti nel quinquennio 2000-2005 sarebbero almeno 41500. I seguaci del Falun in un primo tempo cercano di rispondere alle campagne governative attraverso manifestazioni e proteste pacifiche. Il 25 aprile del 2000, un anno dopo gli incidenti di Zhongnanhai, i seguaci si radunarono in piazza Tiananmen. In solo questa occasione vennero arrestate 30000 persone.

Il 1 gennaio del 2001 vennero arrestate altre 700 persone. Da questo momento il movimento divenne clandestino a tutti gli effetti e cominciarono le pubblicazioni underground spesso diffuse porta a porta prodotte in laboratori illegali. Secondo il Falun, nel 2009 queste stazioni nascoste sarebbero almeno 200000. Nel 2002 sono iniziate inoltre le azioni di pirateria televisiva del Falun, con l’intercettazione di otto segnali televisivi nel Jilin. Le normali programmazioni televisive sono state sostituite per oltre un’ora dai messaggi del Falun. Tutte e sei le persone coinvolte in questa operazione sono state arrestate e torturate a morte.

Il Falun oltrecortina

Nel frattempo Li cominciò a diffondere lo studio della sua dottrina anche all’estero. Prima tappa del suo tour fu l’ambasciata cinese a Parigi, dove era stato invitato per presentare la sua disciplina. Poi seguirono una serie di seminari in tutto il mondo occidentale: Svezia, Usa, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Germania, Svizzera e Singapore. Cominciarono a spuntare le prime associazioni e club in Europa, Nord America e Australia. Nel ’96 la città di Houston conferì la cittadinanza onoraria a Li per i suoi servizi pubblici per il benessere dell’umanità. Nel 1998 Li si trasferì a New York con la moglie e la figlia.

Il 10 maggio del 1999 Li, in una intervista al Time, affermò che i valori morali dell’uomo non erano più positivi e rinforzò la differenziazione della sua corrente rispetto alle altre discipline concorrenti del qigong. Questo decadimento morale era dovuto all’esistenza di extraterrestri che corrompevano l’essere umano. Il 29 luglio del 1999, dopo che il Falun fu vietato in Cina per una serie di accuse tra le quali disturbo dell’ordine pubblico, Li viveva già da un pezzo negli Stati Uniti. Il governo cinese richiese all’Interpol il suo arresto che fu rifiutato per mancanza di informazioni e soprattutto perché l’Interpol non si occupa di materia religiosa. La Cina revocò così il suo passaporto, cercando di impedirgli di viaggiare a livello internazionale.

La strategia del governo cinese ovviamente non poteva essere più sbagliata: più cercavano di fermarlo, più la sua fama cresceva a dismisura. In questo periodo Li ricevette un numero consistette di premi e di riconoscimenti in tutto il mondo: cittadinanze onorarie, premi per i suoi sforzi nel promuovere le libertà spirituali. Il magazine Asiaweek lo onorò con il primo posto nella classifica dei più potenti comunicatori asiatici, per la sua capacità di ispirare e mobilizzare la gente di Pechino. Nel 2001 si arrivò persino a nominarlo come candidato per il Nobel della Pace, ma la candidatura di Li fu ritirata a causa dell’intervento delle autorità di San Francisco preoccupate dalle sue vedute intolleranti sull’omosessualità.

Organizzazione

Il Falun Gong, per definizione, è privo di forma e non dovrebbe avere una vera e propria organizzazione. Agli studenti è vietato sollecitare donazioni o ricevere pagamenti per la pratica ed è vietato loro anche l’insegnamento della disciplina ad esterni. Non vi sono amministratori o funzionari, non c’è una vera e propria membership, non ci sono luoghi di culto o templi. Agli studenti non vengono richieste rette da pagare e chiunque sia interessato alla materia può diventare adepto. I seguaci non possono insegnare ad altri, non possono curare, non possono controllare altri membri e non possono ottenere soldi dai loro insegnamenti. Esiste solo una guida spirituale e ideologica, ovvero Li Hongzhi. La sua autorità in materia è assoluta. La predicazione della dottrina avviene attraverso siti internet, pubblicazioni cartacee e mailing lists. Ma se ciò può essere vero per il Falun all’estero, in Cina le cose funzionavano diversamente.

Nel 1993, la Falun Dafa Research Society fu accettata dalla China Qigong Research Society che sponsorizzava e organizzava le varie scuole del Qigong secondo un network ramificato (le stazioni guida), riflettendo parzialmente la struttura stessa del pertito comunista. I membri del Falun erano volontari e la società madre serviva solo per coordinazione e per consigli. Nel ’96 il Falun si staccò dal controllo della CQRS e l’anno successivo la Falun Dafa Research Society vene sciolta. I seguaci continuarono ad incontrarsi attraverso comunicazioni elettroniche o grazie al passaparola. Nel 1999 in Cina vi erano più di 1900 stazioni guida e oltre 28000 luoghi dove poter esercitare. La soppressione del movimento cominciò nel 1999 e il Falun divenne un movimento underground. A questo punto i seguaci del Falun in Cina, secondo fonti governative erano più di 70 milioni. Dopo il divieto, il Falun si ridimensionò e i seguaci raggiunsero il numero di due milioni. Secondo altre fonti i seguaci non avrebbero accantonato il qigong, semplicemente si eserciterebbero in privato. Secondo alcune indagini, i praticanti sarebbero in grande misura donne anziane (il 73% è di sesso femminile ; solo il 38% è sotto i 50 anni ). Le più grandi comunità di seguaci all’estero sono a Taiwan e in Nord America e sono prevalentemente composte da cinesi di seconde e terze generazioni.

Ombre

Secondo i detrattori del Falun, nel 1997 Li riceveva oltre 10 milioni di yuan in royalties per le vendite dei suoi testi e per donazioni. Il giornalista Ian Johnson ha confutato questa dichiarazione dal momento che il mercato editoriale in Cina fino a quel periodo era prevalentemente diffuso attraverso pubblicazioni clandestine, pertanto Li difficilmente avrebbe potuto fare molti soldi. Dal 1992 al 1994 Li richiedeva ai suoi studenti una tassa di iscrizione per frequentare i suoi corsi. Ad ogni modo questa tassa fu rimossa nel 94. La tassa fu giustificata da Li per rimborsarsi le spese di viaggio sostenute. Ad ogni modo la sua visione conservatrice del mondo ha attirato numerose critiche in occidente, soprattutto la sua visione sulla omosessualità. In una conferenza in Australia Li affermò che il crimine organizzato, l’omosessualità e il sesso promiscuo non sono lo standard per un essere umano. L’omosessualità è vista come una pratica immorale. Queste sue affermazioni gli costarono il Nobel per la pace. Altro pomo della discordia è rappresentato dalla sua avversione per i matrimoni interrazziali dal momento che secondo il Falun esistono paradisi diversi per ogni popolo. I figli dei matrimoni interrazziali rappresentano un prodotto caotico per l’umanita. Secondo il Falun ad ogni modo queste affermazioni non rappresenterebbero un incitamento alla purezza razziale.

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