Il malefico intreccio degli Shen, i fratelli cannibali

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Il caso dei fratelli cannibali Shen (Shen Changyin, 1975 e Shen Changping, 1983) è uno di quelli che hanno più scosso la Cina.

La loro storia comincia nella natia contea rurale di Huojia, nello Henan, nel settembre del 1999, dove il fratello maggiore, Changyin accoltella un uomo. Nel 2000, probabilmente per sfuggire dalla polizia, comincia il loro peregrinare in giro per la Cina. Ma è solo nell’estate del 2003 che qualcosa scatta nei due giovani serial killer.

fratelli-cannibali

I due decidono di dedicarsi ai sequestri di persona per cercare di riparare la perdita economica subita dal fallimento del loro investimento nel business dei ricambi per auto. Le cose probabilmente all’inizio sarebbero dovute andare diversamente. Nell’ arco di un solo anno, dal giugno del 2003 all’agosto del 2004 uccidono e cannibalizzano 11 prostitute, prelevate da saloni di bellezza e saune locali con l’aiuto di altre tre giovani ex vittime e complici allo stesso tempo.

La prima vittima è Yao Fang, attratta con l’inganno in una casa e poi legata. La costringono a dare il pin del suo conto bancario, poi l’ha strangolano e la smembrano con una violenza animalesca. Verso la fine del novembre del 2003, i due fratelli sequestrano con la stessa modalità Li Chunling, proveniente dallo Shandong.

Ma la ragazza, per avere salva la vita, stringe un patto con il diavolo: la giovane li avrebbe aiutati a procurarsi altre prostitute in cambio della sua vita. Gli Shen accettano e la risparmiano. Pochi giorni dopo, la ragazza porta effettivamente un’altra vittima, attratta con l’inganno nel covo dei due fratelli. Dopo averla derubata, i due costringono Li Chunling a ucciderla. Le asportano i reni per mangiarli fritti e fanno sparire il cadavere con l’acido solforico; poi gettano i residui nello scarico del bagno. A Lanzhou uccidono altre tre vittime, prima di trasferirsi a Taiyuan nel grigio Shanxi, nell’aprile del 2004.

Ancora una volta, nella nuova casa in affitto, gli Shen sequestrano un’altra prostituta, Zhao Meiying, dello Shanxi, e la costringono a procurare altre giovani. Zhao se vuole avere la vita salva, deve accoltellare una delle tre vittime che ha consegnato ai due aguzzini. Per sbarazzarsi del cadavere non indugiano a utilizzare i metodi più mostruosi: triturano la malcapitata dopo averne asportato i reni per essere divorati e la sciolgono nell’acido solforico.

I fratelli cannibali continuano a mietere anime in altre due città cinesi: a Hefei nello Anhui e a Baotou, in Mongolia Interna. Nel frattempo però sia Zhao che Li finiscono nelle mani della polizia che si mette sulle loro tracce.

La loro corsa finisce nel settembre del 2004 in un appartamento di Shijiazhuang, nello Hebei. Assieme ad una nuova complice, Du Surong del Sichuan, vengono arrestati mentre cercano di smaltire il cadavere smembrato di una vittima, Wang Fengjuan. Nella casa la polizia trova oltre ai macabri resti, vari strumenti, più di una dozzina di carte di credito rubate, soldi e gioielli. In tutto i due Shen hanno rubato più di 120.000 yuan in contanti.

Gli Shen e Li sono stati condannati alla pena capitale nel 2005. Le altre complici che all’epoca dei fatti avevano tra i 16 e i 26 anni, hanno ricevuto pene tra i 3 e i 20 anni di reclusione.

Fonti

http://english.eastday.com/eastday/englishedition/nation/userobject1ai1409041.html

http://en.wikipedia.org/wiki/Shen_Changyin_and_Shen_Changping

http://www.smh.com.au/articles/2004/09/03/1093939117543.html?from=storyrhs

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